Capitolo 13

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-"Non sopporto quando fai così"- ammisi mentre mi teneva fra le sue braccia. Non ero capace di nascondergli quella mia intolleranza verso quei atteggiamenti. Odiavo essere ignorata. Mi accarezzò la schiena e mi lasciò un bacio tra i capelli. Subito dopo mi separai un po' da lui, e lo guardai dritto negli occhi. In quelle iridi ci leggevo tristezza, delusione e anche un pizzico di rabbia.

-"Ed io non sopporto che tu veda quello"- farfuglió nervoso mettendo una mano tra i capelli. Li scompiglió ancora di più facendomi quasi ridere. Sembrava un pazzo appena uscito dal manicomio.

-"Non puoi darmi una colpa per averlo incontrato dal dottore"- risposi mentre mi mettevo sulle ginocchia. Mi avvicinai a lui e poggiai la mani sui suoi capelli per sistemarglieli. Alzò la testa e mi guardó dispiaciuto. Si sistemò ancora meglio a sedere, accanto a me, e chiuse gli occhi al contatto dei miei polpastrelli con la sua testa.

-"Ma hai accettato di essergli amica"- disse tirando fuori un respiro. Feci passare i suoi capelli castani tra le mie dita mentre accarezzavo la cute.

-"Volevo solo che mi lasciasse tranquilla. Non mi dava pace"- confessai sbuffando. Quel ragazzo, ormai, era la causa di ogni mia noia. Se avessi potuto, l'avrei fatto evaporare. Niccolò, intanto, aveva il volto rilassato, a causa delle mie carezze, e pian piano il suo nervosismo stava calando.

-"Non mi fido di lui"- annunciò aprendo gli occhi. Aveva le labbra serrate e lo sguardo serio. Amavo follemente quando il suo volto assumeva quell'espressione, risultando tremendamente sexy, ma nello stesso momento mi spaventava. Temevo sempre una sua sorta di sceneggiata da nervoso.

-"Ma non serve fidarsi. Tra di noi non ci sarà qualcosa che superi una semplice amicizia"- risposi facendo spallucce. Smisi di toccargli i capelli e scesi lungo le orecchie. Accarezzai un po' la cartilagine facendolo nuovamente rilassare. Le ginocchia mi facevano quasi male, ma me ne fregai. Nel frattempo lui avvolse le braccia attorno il mio bacino e posó la faccia sul mio ventre facendomi quasi solletico.

-"Voglio solo che lui ti stia lontano"- disse contro la mia maglia. Era ancora serio ed avevo bisogno di scaricare un po' la tensione.

-"Il solito gelosone"- commentai sdrammatizzando e sorridendo.

-"Non sono geloso. Voglio solo che a lui venga vietato l'ossigeno per poter respirare"- commentó alzando la testa per guardarmi. A quel punto scoppiai a ridere facendo rimbombare la mia risata tra le mura del bagno. Lui mi sorrise ed intrufoló nuovamente la faccia nella maglietta. Gli accarezzai la testa e poggiai le labbra tra i suoi capelli. Non appena avvicinai il naso ad essi, sentii un forte profumo di shampoo e di pulito invadermi. Com'era possibile che quel ragazzo profumasse di continuo?

-"Sei meraviglioso"- sussurrai stringendolo a me. Lui ricambió l'abbraccio e mi tenne stretta tra le sue braccia.

-"Voglio solo che tu non faccia finta di niente. Mi sento inesistente quando ti comporti così"- proseguii con un tono di voce dispiaciuto. Mi sentivo leggermente offesa e non riuscivo a non starci male. Alzò, nuovamente, la testa e mi guardó con quegli occhioni che mi fecero sciogliere.

-"Lo so bene e per questo mi dispiace. Ma non riesco a trovare le parole giuste quando mi innervosisco"- disse facendomi sorridere.

-"Cerca di non farlo più. Ultimamente stiamo litigando troppo"- notai dispiaciuta. Ed era vero. Da quando Giacomo aveva fatto il suo ingresso alla porta della mia vita, i problemi erano iniziati. In quei pochi mesi passati avevamo discusso varie volte a causa sua, ed io, più volevo allontanarmi e più me lo sentivo vicino. Non riuscivo a capire cosa volesse realmente da me ma sperai che, diventando sua amica, i problemi si sarebbero risolti.

-"L'ho notato anche io"- disse soltanto ritornando serio. Sentivo un senso di tormento continuo pesarmi dentro lo stomaco, ed i quel momento, si fece sentire ancora più forte. Non volevo discutere con Niccolò, specie a causa della persona che mi aveva fatto più soffrire.

La Mia Àncora 2⚓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora