Capitolo 30

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Alla scena partecipavo come se fossi al cinema. Da un lato ero contenta di vedere Giacomo riempito di botte, ma dall'altro ero spaventata. Temevo fin troppo che Niccolò esagerasse. Così, quando notai il volto del biondo macchiato da enormi aloni di sangue, urlai.

-"Niccolò basta!"- esclamai. Quella volta, però, non era per difendere Giacomo, ma solo per difendere lui. Non volevo che la situazione degenerasse fino a far arrivare il biondo a condizioni estreme. Condizioni che avrebbero potuto mettere a rischio l'intera carriera e vita di Niccolò. Lui sembrò ascoltarmi, così smise di tirargli pugni e si alzò tirando a sé l'altro ragazzo. Lo prese dal colletto e lo guardó in cagnesco mentre lo riportava verso la porta. Essa era ancora aperta e a quel punto capii come avesse fatto Niccolò ad entrare.

-"Levati dal cazzo e non farti vedere più. Cambia casa, cambia nome, cambia scuola, cambia faccia, fai quello che cazzo di pare, ma..lascia..in pace..Aurora."- disse l'ultima frase scandendo per bene le parole. Giacomo annuii velocemente con la paura negli occhi. Sembrava volesse farsela quasi sotto per lo spavento. Niccolò non disse altro, lo portò fuori con un gesto brusco e chiuse la porta. Abbassò la testa e fissò il pavimento. Aveva il fiatone ed il petto si alzava e si abbassava a causa del fiato corto. Mi avvicinai a lui, con ancora le lacrime agli occhi, e portai una mano sotto il suo mento. Lentamente feci alzare il suo volto per poter incastrare i suoi occhi nei miei. In essi vigeva ancora la rabbia e l'adrenalina e ciò mi piacque particolarmente. Sapeva essere bello anche in quelle occasioni. Una lacrima scese dal mio occhio mentre accarezzavo con delicatezza la pelle della sua guancia. Lui sembrò quasi intenerirsi al gesto e fece un passo verso di me.

-"Grazie.."- sussurrai fissandolo dritta negli occhi. Lui non disse nulla. Si avvicinò a me e poggió la testa sulla mia spalla, esausto, mentre avvolgeva le braccia tatuate attorno il mio corpo. Ricambiai l'abbraccio con tutta la forza che avevo e gli accarezzai la testa dolcemente mentre inalavo il suo profumo. Mi era mancato così tanto. Mi accarezzò la schiena e mi risentii nuovamente a casa. Dopo esser stata sfiorata da Giacomo mi sentivo sporca e sbagliata. Non avrei potuto desiderare altre mani al di fuori di quelle di Niccolò. Mi staccai lentamente dal suo corpo e gli sorrisi. Lui, però, non lo fece.

-"Credo di meritarmi delle scuse"- disse raggiungendo il divano e sedendosi. Lasciò cadere la testa all'indietro e guardó il soffitto sospirando. Lo raggiunsi e lo affiancai cominciando a guardarlo dispiaciuta. Aveva tutte le ragioni.

-"Sono stata una stupida a darti torto e a difendere Giacomo. Io.. "- cominciai a dire mentre sentivo le lacrime nuovamente minacciare di uscire. Lui rimase in silenzio, ma si voltó per guardarmi. Io abbassai il capo e mi torturai le mani.

-"Credevo che fosse cambiato e che volesse essermi solo amico. Credevo che non tornasse più quello di un tempo mentre invece fino a poco fa mi ha fatto del male. Ancora. Ma quello per cui mi sento peggio è non essermi fidata di te. Ho sbagliato a dirti che in te non c'era fiducia"- sussurrai dispiaciuta con un tono di voce incerto. Mi sentivo insignificante. Come se fossi un minuscolo ed insulso insetto che non faceva altro che scappare da chi era più grande di lui.

-"Io volevo solo che tu capissi che io di te mi fidavo ciecamente, mentre degli altri no"- mi interruppe scuotendo la testa. Era amareggiato e vederlo così mi uccideva.

-"L'ho capito solo adesso."- ammisi alzando la testa per guardarlo.

-"Troppo tardi, però"- confessò facendomi sussultare. L'aria mi mancò per un piccolo istante e le lacrime iniziarono a pizzicarmi gli occhi.

-"Cosa vuoi dire?.."- domandai incredula avvicinandomi a lui per fissarlo meglio negli occhi.

-"Vuol dire che è finita, Aurora."- tagliò corto per poi coprirsi la faccia con le mani. A quel punto sentii l'intero mondo cadermi addosso. Non riuscivo a credere alle mie orecchie. Nulla mi sembrò più triste di quel momento. Le lacrime, ormai, non avevano più intenzione di trattenersi così iniziarono a percorrere le mie guance.

La Mia Àncora 2⚓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora