Capitolo 21

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Aprii gli occhi lentamente e cercai di realizzare ciò che fosse accaduto quella stessa notte. Guardai Niccolò accanto a me, completamente nudo e coperto solo da un lenzuolo, e poi guardai me stessa. Mi accorsi di essere anch'io priva di vestiti e fu a quel punto che mi resi conto di ciò che fosse successo. Mi misi seduta e mi portai il lenzuolo sul seno per coprirmi. Poggiai le mani sulla fronte e rimembrai immediatamente il ricordo dei nostri corpi uniti e dei nostri respiri mescolati. Girai la testa e guardai Niccolò, dormiente, alla mia sinistra. Sorrisi lievemente e per un breve periodo di tempo dimenticai la stronzata compiuta nella notte. Subito dopo, realizzai nuovamente e mi preoccupai.

-"Oh cazzo.."- imprecai a voce alta facendo mugulare Niccolò. Si voltó dall'altra parte, tenendo sempre gli occhi chiusi, e sbadiglió.

-"Hey svegliati!"- dissi poggiando una mano sulla sua spalla per svegliarlo.

-"Dai lasciami.."- lo sentii dire con la voce ovattata dal cuscino.

-"Sul serio vuoi che ti lasci?"- domandai con un sorriso sul volto. Era bello prenderlo in giro in quel modo, nonostante la preoccupazione.

-"Mai. Intendevo di lasciarmi dormire"- commentó con voce impastata dal sonno. Solo pochi secondi dopo si giró di scatto e mi guardó con occhi sgranati.

-"E tu che ci fai qui?"- domandò sorpreso mentre si metteva seduto e si guardava attorno.

-"Non ricordi davvero nulla?"- chiesi con un tono di voce deluso. D'altronde dovevo aspettarmelo. Lui la sera precedente era completamente brillo e non poteva minimamente ricordare tutto l'accaduto tra di noi. Tuttavia sentii formarsi una stretta allo stomaco. Mise le mani tra i capelli e guardó il lenzuolo bianco.

-"Ricordo solo di esser andato in un locale con i miei amici"- disse alzando la testa e guardandomi. Spostò gli occhi sul mio corpo, coperto a malapena da un lenzuolo, e mi lanciò un'occhiata confusa.

-"Non ci posso credere"-

-"Aurora cosa è successo?"- chiese con tono calmo, ma nello stesso momento preoccupato.

-"Niccolò ieri sera mi hai mandato un messaggio"- cominciai a spiegare abbassando la testa.

-"Quale tipo di messaggio?"-

-"Niccolò porca miseria, ieri mi hai cercata dicendo che avevi bisogno di me. Sono venuta nel cuore della notte a prenderti e, come se non bastasse, abbiamo fatto l'amore. Ti basta? Possibile che tu non ricordi nulla di tutto questo?"- domandai con un tono di voce alterato. Ero arrabbiata con me stessa ma anche con lui. Se era stato capace di cercarmi e di volermi nel momento in cui era sbronzo, qualcosa doveva pur significare. D'altronde la nostra relazione era andata un po' a peggiorare, ma non era del tutto terminata. Guardai il suo viso, da cui traspariva solo stupore, e scossi la testa quando sentii gli occhi pizzicare.

-"Io.. non immaginavo"- si limitò a dire deglutendo.

-"Tranquillo non è colpa tua"- borbottai mettendomi ai piedi del letto e cercando di recuperare i miei vestiti dal pavimento.

-"Dove vai?"- chiese.

-"Vado a casa."- dissi fredda alzandomi dal letto, completamente nuda, per recuperare il mio maglione ed il mio jeans.

-"Perché non resti qui?"- quasi mi supplicó.

-"E a che serve? Te non ricordi un cazzo!"- urlai mentre indossavo nervosa, sotto i suoi occhi, i miei indumenti. Tutta la rabbia verso me stessa si stava riversando su di lui e, anche se mi dispiaceva doverlo fare, non riuscii a fermarmi. Mi faceva rabbia il ricordo di me che mi lasciavo completamente andare ad un Niccolò che in quel momento non aveva minimamente apprezzato il mio affetto. Era solo l'alcool ad aver fatto il suo gioco.

La Mia Àncora 2⚓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora