Capitolo 9

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Nel giro di due settimane la notizia si era divulgata come una grande macchia d'olio. Mia madre non appena era venuta a conoscenza della mia gravidanza era quasi impazzita di gioia dicendo di voler tenere immediatamente il suo amato nipotino tra le braccia. Niccolò aveva avvisato la sua famiglia ed ero riuscita a fare la loro conoscenza qualche giorno prima. Era gente con cui sarei riuscita ad andare d'accordo e sentivo già di volergli bene. Erano davvero contenti della notizia proprio come i nostri amici. Francesca, Rosaria e Stefano quasi non saltarono dalla felicità. Riccardo, invece, sembró completamente uscire di testa.

-"Avrò un baby Niccolò come nipote. Posso sentirmi male"- diceva continuamente mentre sventolava teatralmente una mano sul volto. Ogni volta scoppiavo a ridere ed accarezzavo il mio ventre con un sorriso tenero sul volto. Vanessa mi aiutava molto sia psicologicamente che fisicamente. Le volevo un mondo di bene ed apprezzavo tanto ciò che faceva per me. Niccolò intanto aveva fatto sapere a tutto l'intero mondo di Instagram del nostro bambino facendo completamente impazzire i fan. Alcuni esplodevano dalla felicità mentre altri un po' meno. Ma a lui non importava della gente che non lo sosteneva sulle scelte della sua vita privata. Apprezzava coloro che facevano l'opposto e gli importava maggiormente di ciò che cresceva, giorno dopo giorno, dentro la mia pancia. In poche parole nessuno si era opposto per la mia gravidanza. Inizialmente io ero stata l'unica a far di quella notizia una tragedia. Io e Niccolò avevamo deciso di continuare ugualmente la nostra vita come sempre. Lui doveva proseguire la sua carriera mentre io continuare a frequentare l'accademia. Mi sentivo felice in quei giorni tranne per le volte in cui andavo a rimettere anche l'anima. Nonostante ciò portavo abbastanza tranquillamente la gravidanza ed avevo abitualmente la visita dal ginecologo.

-"Bentornata Aurora!"- mi salutó Vanessa mentre mi veniva ad abbracciare. Ero appena tornata in accademia dopo due giorni di assenza a causa della mia salute. L'unica cosa che mi spaventava era quella di non riuscire a frequentare e ad essere presente alle lezioni costantemente. Ma per Vanessa quello non era importante dato che si impegnava a passarmi tutti gli appunti necessari per continuare a studiare. La strinsi forte a me e le baciai una guancia. Era un'amica fantastica e meritava di essere ritenuta tale.

-"Come ti senti?"- mi domandò subito dopo mentre passeggiavamo per il corridoio.

-"Molto meglio, grazie per avermelo chiesto. A te come va?"- domandai incamminandomi verso la nostra aula.

-"Alla grande. Ieri sono uscita con Alessio"- mi informò mentre le si creavano due mele rosse sulle guance chiare. Sgranai gli occhi e la guardai sorpresa.

-"Ah si? E come è andata?"- chiesi curiosa e con un enorme sorriso sul volto.

-"Benissimo. Lui è..fantastico. Da quando l'ho conosciuto mi rende felice e non vedo l'ora di rivederlo"- ammise con gli occhi che le brillavano. Era davvero bello l'amore.

-"Ti auguro il meglio, Vane. Inoltre Alessio è davvero un bravissimo ragazzo. Lo conosco da quando sono piccola e non si è mai reso un tipo antipatico e superficiale. Sono contenta che tu ti trova bene con lui"- dissi prima di entrare in classe. Andai a sedere, accompagnata dalla mia amica, ed immediatamente facemmo silenzio perché la lezione era già cominciata. Iniziai ad ascoltare le parole dell'insegnante, senza riuscire a distrarmi, ed ogni tanto prendevo qualche appunto per non dimenticare niente. Tutto procedeva alla grande ma subito dopo dovetti dirigermi in bagno. Così uscii dall'aula e varcai il corridoio in cerca del bagno delle donne. Riuscii a trovarlo in poco tempo ed uscii poco dopo essermi lavata le mani. Camminai per tornare indietro nella mia classe ma una voce mi fece fermare di colpo. Alzai gli occhi al cielo e sbuffai quando capii chi avesse fatto il mio nome.

-"Ma sei sempre nei corridoi, Giacomo?"- domandai stizzita dalla sua visione. Ridacchió per poi raggiungermi piano. Io mi fermai e misi le braccia a conserte.

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