L'amore è un'illusione (interlude)

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L’incontro con l’anima gemella è sempre l’incontro più atteso, quello per cui ti sei preparato per tutta una vita. Hai davanti a te la persona fatta apposta per te. Quella che accetterà ogni cosa di te, che l’accetta già, che sarà per te una parte essenziale del continuare a vivere. E tu per lei, sarai lo stesso. Sarete due parti di uno stesso organo. Ma, dopotutto, hai sempre saputo che non sarai mai solo. E’ stato questa certezza a cullare i tuoi sogni prima di addormentarti, a darti la forza di superare ogni piccola prova, e sarà sempre questa certezza che consolerà tutti i giorni bui a venire e, allo stesso tempo, renderà più belli quelli felici trascorsi insieme.

Nessuno ti aveva detto però quanto questo incontro ti avrebbe cambiato. Quanto conoscere la tua anima gemella, quello che fa, quella che pensa, quello che sente, cambi tutto.

Tutto quello che pensavi di essere, tutto quello che pensavi di volere.

La famiglia di Seokjin era molto tradizionalista. La tradizione voleva che non ci fossero incontri alcuni tra le anime gemelle e così era stato per Seokjin. Non aveva mai saputo alcun dettaglio riguardo la sua anima gemella se non qualche giorno prima del suo diciottesimo compleanno. Ed anche in quel caso aveva saputo solo cose generiche, come il fatto che frequentasse l’ultimo anno di liceo come lui, anche se in una scuola diversa, e che era uno studente molto brillante. Quest’ultimo particolare sembrava rallegrare enormemente i suoi genitori. Seokjin cercava di non offendersi troppo di quest’ultima cosa, era infatti vero che non era mai stato un granché a scuola e che se voleva un giorno continuare a guidare la compagnia di suo padre, era un bene ci fosse qualcuno al suo fianco che ne capisse più di lui.

Lungo il corso degli anni Seokjin si era fatto molte fantasie riguardo la sua anima gemella. Era un uomo o una donna? Alto, basso? Gli sarebbe piaciuti i libri e le lunghe passeggiate? Sarebbe stato qualcuno che amava mangiare quanto lui? Quest’ultimo sembrava un dettaglio cruciale.

Avevo espresso così tante volte questa lunga sfilza di domande che suo cugino Hyosang, non faceva che dirgli “Stai zitto Jin! E’ la tua anima gemella, no? Sarà perfetta per forza!”

Seokjin non riusciva a capire come Hyosang riuscisse a essere così tranquillo al riguardo e come riuscisse a frequentare altre persone nel frattempo senza alcun minimo di perturbamento. Seokjin aveva avuto un paio di storie, ma si era sentito sempre così in colpa al riguardo che aveva preferito troncare subito. “La tua anima gemella, capirebbe” aveva commentato sempre suo cugino. Seokjin si disse che se la sua anima gemella doveva essere la sua perfetta metà allora non avrebbe capito, perché Seokjin stesso non l’avrebbe fatto.

“Forse la tua anima gemella, non la mia” aveva risposto Seokjin dando un leggero calcio alla sedia su cui Hyosang si stava dondolando e facendolo franare inevitabilmente per terra. Seokjin sorrise deliziato.

Seokjin era sempre andato molto d’accordo con suo cugino, sin da piccoli erano stati compagni di giochi e crescendo erano rimasti molto uniti. Si capivano. Entrambi infatti portavano il peso di appartenere alla famiglia Kim, numeri due da almeno tre generazioni, e tutto le aspettative che ciò comportava. Hyosang era tuttavia era il cugino ribelle, e Seokjin quello buono a cui toccava rimediare agli innumerevoli guai in cui suo cugino metteva entrambi. Seokjin ogni tanto lo invidiava, perché sebbene fosse un Kim sicuramente godeva di più libertà di quanta ne avrebbe mai avuta lui. Suo cugino infatti non era l’erede di un impero e le aspettative per lui sebbene alte non erano impossibili. Era per questo che sebbene Seokjin volesse bene a suo cugino, sapeva che ci sarebbe stata una sola persona in grado di alleggerire il suo fardello, di capirlo e allo stesso tempo di non giudicarlo. Questa persona era la sua anima gemella.

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