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Seokjin aveva saputo dell’infortunio di Jimin solo due giorni dopo l’accaduto.

Jimin si era guardato bene dall’avvisarlo e si era fatto promettere da Namjoon che non ne avrebbe fatto parola con lui “almeno finché Jin hyung non ha un attimo di pausa”.

Seokjin avrebbe avuto un attimo di pausa solo da li a due giorni, perché l’editing e le interminabili riunioni per i dettagli avrebbero richiesto un sacco di tempo, tuttavia non c’era molto che la sua anima gemella potesse nascondergli senza che Seokjin lo venisse a sapere. Era riuscito a resistere due giorni solo perché entrambi erano stati così oberati di lavoro che si erano visti solo in inframezzati incontri mattutini.

“Jimin, come stai? Tutto bene? Perché non mi hai detto nulla?” Seokjin si trovava nel piccolo studio che la compagnia gli aveva messo a disposizione. Aveva finito l’editing del primo servizio in tempo di record ma il direttivo aveva insistito per una seconda tranche di foto per ogni evenienza.

Quando glielo avevano comunicato Seokjin si era dovuto trattenere dal far trapelare alcuna emozione e aveva cercato di pensare al ricco onorario che un lavoro in più avrebbe fruttato. E a tutte le cose che avrebbe chiesto a Namjoon come premio di riparazione per dover rimanere li un giorno in più.

“Hyung sto bene. E’ solo una leggera storta e non fa neanche più tanto male. Non te l’ho detto perché so che ti preoccupi troppo.”

“Jimin dimmi che sei andato a farti visitare e che adesso sei a casa a riposo”

“Non esattamente?”

“Jimin!” Seokjin scosse la testa. Jimin era una persona terribilmente disinteressata e sebbene questo lo rendesse l’essere umano più gentile sul pianeta, lo rendeva anche incapace di prendersi cura di se stesso se significava arrecare disturbo ad altri. Seokjin con gli anni aveva cercato di instillargli un po’ di sano egoismo e sebbene fosse migliorato Seokjin ancora riteneva che Jimin fosse troppo sconsiderato. Seokjin pertanto si era preso la responsabilità di colmare a questa lacuna.

A costo di essere una tua seconda madre, Jimin.

“Non ti preoccupare va bene? Namjoon e Jungkook si sono presi cura di me e in paio di giorni sarò perfettamente a posto.”

“Sarà meglio.” Seokjin rispose.

Jimin ridacchiò dall’altra parte della linea. Seokjin si lasciò scappare un sorriso. Jimin sembrava veramente stare bene. Sapeva che Namjoon si sarebbe fatto in quattro per Jimin, gli voleva infatti molto bene, era contento però che nel quadro ci fosse anche Jeon Jungkook.

“Jin hyung tra poco mi vengono a prendere e immagino tu abbia ancora un sacco da lavorare. Ci sentiamo fra qualche giorno ok? Ora che ci penso ho un sacco di cose da raccontarti, non ci crederai mai.” Seokjin notò che la voce di Jimin si era fatta strana e per un attimo fu preda della curiosità e fu sul punto di insistere per farsi raccontare tutto ma Jimin aveva ragione. Il suo lavoro non si sarebbe concluso da solo.

“Va bene. Mi raccomando fammi sapere se va tutto bene e non esitare e chiamare me o Namjoon in caso di bisogno!” Seokjin si raccomandò.

“Certo, certo! A presto!” Seokjin salutò a sua volta prima di terminare la chiamata. Guardò distrattamente la schermata del suo computer. Sembrava che un paio di cose fossero successe a Jimin oltre la sua slogatura.

Seokjin e Jimin erano stati amici sin dal primo anno di college di quest’ultimo. Era buffo perché in effetti Jimin aveva conosciuto prima la sua anima gemella dal momento che erano stati compagni di corso eppure era stato con lui, Seokjin, che Jimin aveva legato in modo particolare. Certo Jimin era anche il miglior amico di Namjoon tuttavia non allo stesso modo, non per le stesse cose.

Un mondo per noi dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora