Ripensando a quel giorno di tanti anni prima, Jimin riconosceva quanto difficile era stato lasciarsi Min Yoongi alle spalle.
Si erano conosciuti da quattordicenni, erano rimasti felicemente insieme per tre anni, ed erano riusciti nell'impresa di trainare la loro relazione per quasi altri due (avevano fallito miseramente). E anche quando i motivi di gioia si erano fatti via via più rari fino a diventare ricordi di qualcosa che non poteva essere più sistemato, Jimin non si era risolto ad andarsene se non tanto dopo, dopo che Yoongi lo aveva svuotato di ciò che era rimasto delle sue illusioni.
Era parsa la fine del mondo allora. Era sembrato come se a Jimin gli mancasse il fiato, come se non ci fosse più un cuore nel suo petto, come se non sarebbe mai, mai, riuscito a funzionare di nuovo. Perchè Yoongi era stato tutto.
Non era stato così, il mondo era andato avanti, lui era andato avanti. Mettere un passo dietro l'altro era diventato via via più facile e prima di rendersene conto Jimin era tornato a correre.
Quando ripensava a quel periodo Jimin non poteva fare a meno di provare dei sentimenti contrastanti e un po' di rimpianto. Avrebbe voluto sapere quel che sapeva ora, avrebbe voluto che il giovane Jimin fosse stato in grado di amarsi di più.
A volte si ama e si deve andare avanti. Gli aveva detto Seokjin che gli era stato a fianco durante tutte le sue piccole e grandi sconfitte, da buon amico quale era. Alla luce del racconto di Namjoon, Jimin si disse che forse aveva dato meno credito a Seokjin di quanto non si fosse meritato. Perché tutte le volte in cui Seokjin aveva detto "ti capisco" era stato vero.
In ogni caso Min Yoongi era un capitolo chiuso della sua vita. Non c'erano sogni ricorrenti, sciocche speranze o inopportuni desideri. Giorno dopo giorno Yoongi era scomparso sempre di più dalla vita di Jimin.
Era stato un sollievo.
L'unico flebile legame rimasto con quella persona era Namjoon, il quale ancora lavorava fianco a fianco con Yoongi. Eppure il loro apporto era lungi dal poter rientrare nel termine amicizia, Yoongi dopotutto, nella sua scia non aveva deluso solo lui.
Fortunatamente le loro strade si erano incrociate raramente ed erano sempre stati incontri fortuiti privi di conseguenze.
Perciò Jimin davvero non capiva perché Min Yoongi dovesse scomodarsi ora. Ora che non rientrava neanche tra il più insignificante dei suoi pensieri.
"Jimin" e Jimin era stato, suo malgrado, costretto a voltarsi.
Yoongi era tornato al suo colore naturale, un colore castano scurissimo che contrastava parecchio con la sua carnagione chiarissima. Non sembrava aspettarsi una risposta da Jimin ma in ogni caso Jimin lo vide buttare via la sigaretta e avvicinarsi a lui col suo solito passo pigro. Jimin si chiese distrattamente se avesse ripreso a fumare o se in realtà non avesse mai smesso.
"Jimin come stai? Hai bisogno di aiuto?" Yoongi era davanti a lui le mani in tasca con la sua solita voce bassa come se non fossero trascorsi anni dall'ultima volta che si erano rivolti la parola. Jimin cercò di riprendere fiato. Quando si era ritrovato a correre, più un impulso che un piano premeditato, Jimin si era diretto in questa direzione spinto dal desiderio di parlare con Seokjin, non certamente con Min Yoongi. Ma, in effetti, visto che ormai il danno era fatto forse valeva la pena di sfruttare l'occasione. Yoongi sarebbe stato in grado di fargli passare la reception in un battibaleno, sempre se Seokjin si trovava li.
"Ciao, mi chiedevo se Seokjin fosse ancora qui" Jimin chiese disinvolto. Non appena la domanda gli usci di bocca, realizzò che probabilmente sarebbe bastato semplicemente fare una chiamata per ottenere questa informazione, ma Jimin si disse che visti i fatti di quella giornata poteva essere scusato. Se Yoongi aveva pensato la stessa cosa o se si chiedeva perché mai Jimin si trovasse proprio li, non lo diede a vedere e si limitò ad inarcare il sopracciglio.
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Un mondo per noi due
FanfictionJungkook ha 23 anni, studia economia ed ha un lavoro part-time due volte alla settimana. Jimin ha 26 anni ed ha appena iniziato a lavorare in ufficio. Sono due persone molto diverse e non sono certo destinate a stare insieme. Hanno un tratto in com...