Episodio 32

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Il piano del Professore e di Palermo stava per cominciare.
Dei dirigibili bianchi con sopra la maschera di Dalí, ormai diventato un segno di resistenza per tutti, si aggiravano sopra Madrid.
Il piano era di sganciare 141 milioni di euro sulla città di Madrid creando caos e confusione così che noi potevamo entrare senza problemi.

"Vi ricordate il piano Chernobyl? Ecco solo più in grande" ci disse il Professore.
Dopo aver fatto cadere i soldi ad intervalli regolari, il Professore rivelò la sua identità tramite un video proiettato su tutti gli schermi giganti.
Parlando del rapimento e del torturamento della polizia su Rio e lasciando intendere ai poliziotti di mettere in atto un'altra rapina.
I poliziotti chiamarono i militari ed è qui che entriamo in scena noi

"Ci avvieremo prima del convoglio reale, riuscendo ad entrare dentro scortati direttamente dalla polizia" ci spiegò il Professore
Noi eravamo in un magazzino, preparando tutto l'occorrente e aspetto che il Professore ci disse quale squadra e quale plotone eravamo.
Denver si avvicinò a me mentre io stavo aspettando che Palermo mi comunicava il nome del convoglio

"Senti io non entro se non riscolviamo" mi disse lui cercando di chiarire

"Prendi il fucile e esegui gli ordini" dissi io schietta

"Mi sono espresso male"

"È da tre giorni che non mi parli" disse Denver ma io avevo già girato le spalle, segno che non me ne fregava nulla

Flashback

3 giorni prima del colpo

Era forse da tre settimane che Denver non dormiva e continuava a picchiettare la gamba vicino alla parte in legno del letto, procurando un po' di rumore rischiando di svegliare Cincinnati

"Perfavore torna a dormire, con tutto questo rumore rischierai di svegliare Cincinnati" dissi io con la voce parecchio assonnata dato che erano le 3 di notte

"Lui dorme tranquillo quello agitato sono io" disse tutto nervoso

"Guarda te lo dico chiaramente: non voglio che tu entri in quella banca" mi disse

"Scusami?"

"Si hai sentito bene, abbiamo un figlio e ormai non siamo più come Bonny e Clyde, non voglio che nostro figlio diventi orfano"

"Sono una ladra in piena regola, non ti ho accompagnato a rapinare la zecca di stato? E tutte quelle persone che ho borseggiatori rischiando tutto per pagare il tuo debito? E quando ti ho aiutato a vendere droga? Eh?" Ero fuori di me, come poteva dire una cosa del genere

"Io ci sono abituato da piccolo a queste cose, ero uno stronzo fin da quando avevo 10 anni, adesso sei una madre e non dovresti abbandonare tuo figlio"

"Ah perché la mia vita è andata tutta rosa e fiori eh? I miei genitori non mi accettavano da piccola e né da adulta dato che sanno quale lavoro faccio per vivere, mi hanno sbattuta fuori casa e non avevo NIENTE, ho dormito sotto i ponti con qualche barbone per due anni, mio fratello è morto a causa mia, in quei due anni da senzatetto hanno abusato di me sia fisicamente che psicologicamente, quindi ho tutto il diritto di seguirti in questa rapina"

"E l'allattamento?" Disse lui

"Ha 3 fottutissimi anni mangia con i suoi denti!"

"Gli togli pure il latte materno!" Giuro stavo per strozzarlo

"Sai che c'è? Sei solo un maschilista di merda" dissi uscendo e sbattendo la porta
Forse Nairobi stava ascoltando tutto e mi venne subito incontro

"Tesoro stai bene?" Mi chiese

"No che non sto bene!"

"Tu fai parte della banda in qualunque caso"

"Alaska non hai capito" disse Denver uscendo dalla porta

"Lei ha capito tutto! Sei un cavernicolo Denver, ritorna nella tua caverna!" Gli disse Nairobi

"Non sto parlando con te!"

"Che succede ragazze" esclamò Palermo, tutti svegli oggi.

"Succede che mi sono rotta del patriarcato" disse Nairobi

"Sapete qual è il vero patriarcato?" Ci chiese

"Quale!?" Gli risposi

"Quello che ho appeso tra le gambe e ora andate a lavare i piatti" disse toccandosi l'uccello

"Tu non sei un maschilista sei un coglione!" Disse Nairobi lasciandogli una ciabatta

"State calmi" urlò Tokyo in tutto quel casino
Il Professore interveni richiamando la nostra attenzione

"Sapete che ore sono? Domani ci dobbiamo esercitare all'alba" disse visibilmente scocciato

"A letto"

"Alaska vieni dentro" mi disse Denver

"Ci dispiace Professore abbiamo avuto un litigio di coppia, io vado a dormire con Tokyo" dissi avviandomi verso la porta di Tokyo

Fine

Finalmente Palermo ci disse quale squadra eravamo e potevamo partire.
Per tutto il tragitto non riuscì a guardare Denver in faccia anche se lui cercava il contatto visivo.
Mentre ci avvicinavano alla banca, una flotta di protestanti cercava di ostacolare.
Per loro eravamo come dei divi ma vestiti in quel modo cambiava tutto.

Stava andando tutto liscio finché il capitano della polizia ci disse che non potevano fare entrare il convoglio.
Dovevamo sbrigarci dato che era questioni di minuti prima che il vero plotone arrivasse.
Grazie ad uno stratagemma del Professore riuscimmo ad entrare e trasportare dentro tutto l'occorrente per la rapina e tutto grazie alla polizia.

Mentre quest'ultimi cercavano di controllare la folla travestita da Dalí con i fumogeni, Helsinki e Denver posizionarono delle bombe.
Gli ostaggi erano tutti davanti a noi, il primo gruppo era stato fatto uscire e dopodiché Palermo fece esplodere le bombe.

Adesso non si torna più indietro.

ALASKA || La Casa di CartaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora