Episodio 19

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Mosca stava picconando il pavimento della camera blindata n.3 da più di 2 ore e finalmente trovò la terra.

"Terra!!" Urlò Mosca e intanto la piccola radiolina che aveva iniziò a riprodurre la canzone 'Bella Ciao'.
Tokyo e Helsinki accorsero alle urla di Mosca

"Che succede Mosca" urlò di rimando Helsinki.
Tutti urlavano di gioia, arrivò Berlino e iniziò a cantare la canzone

"Ma cosa sta succedendo?" Esclamai io, osservando stupefatta gli altri ballare e Denver si buttò subito nella mischia. Vidi che il portale del tunnel era aperto e che c'era la terra, subito capii il perché della loro gioia

"O partigiano portami via o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao o partigiano portami via che mi sento di morir" iniziammo a saltellare tutti in cerchio mentre Tokyo lanciava alcune banconote.
Erano i nostri 10 minuti di gioia ma non sapevamo che questa era la quiete prima della tempesta

Dopo il nostro momento di gioia, tutti tornarono ai propri doveri. Helsinki aveva il compito di portare un gruppo di ostaggi al bagno e sorveglarli, tra cui Arturo.
Lo scopo di quest'ultimo era di accordarsi con un guardia giurata della zecca, lui entrò in uno dei bagni e lasciò un bigliettino con le istruzioni cosi che la guardia poteva sapere tutto.
Nel biglietto c'era scritto che Arturo gli avrebbe fatto trovare tutti gli attrezzi necessari e che doveva formare un gruppo di ostaggi con cui uscire.

Intanto Pablo Ruiz, il compagno di classe di Alison ingaggiato da Arturo per recuperare gli attrezzi, incontra Arturo nel magazzino delle bobine dopo aver finito di lavorare e gli mostra il bottino di attrezzi

"Adesso ti fai portare in bagno da uno dei rapinatori e li posizioni nel bagno al centro con dello scotch" e così Arturo urlò ad Helsinki che Pablo doveva andare in bagno attirando l'attenzione della guardia giurata che era in ascolto e si alzò in piedi per chiedere se anche lui poteva andare.

Arrivati in bagno Helsinki diede 2 minuti ciascuno, il ragazzo posizionò gli attrezzi in modo che Helsinki non li poteva vedere quando si apriva lo sportello e la guardia giurata che entrò subito dopo presi gli attrezzi e li mise nella tuta attaccandoli con lo scotch rimasto.
Nel biglietto che si trovava vicino agli attrezzi c'era scritto un orario: 9:00pm
A quell'ora tutti ai devono recare nel magazzino delle bobine e uscire dalla porta sul retro della zecca.
Arturo decise di prendere anche Monica e scappare insieme, intanto gli altri sotto si stavano dando da fare per organizzare la fuga.
Si fece portare da Helsinki nella camera blindata n.1, quella con il sangue sul muro ma aprendo la porta non trovò Monica che era stata precedentemente spostata in un altra ma trovò me e Denver che facevamo un altra volta l'amore.
Appena entrarono Helsinki si mise a ridere e Arturo rimase di sasso e io cercai di coprire la maggior parte del mio corpo totalmente nudo

"Alaska ti sta facendo del male questo animale?" Disse Arturo tremando

"Arturito forse dobbiamo chiarire qualcosa, io non sono una delle tue amanti era solo un tassello del piano, solo per scoprire cose in più sulla Zecca tutto qui e poi io e lui siamo fidanzati da 2 anni" dissi con un sorriso sulle labbra

"Lei è incinta! Di me! E non penso proprio che a mio figlio piace che tu vieni a bussare alla porta" urlò lui

"Arturo tutto questo è..." ma non mi fece finire di parlare

"Esci Alaska, voglio risolvere questa cosa da solo con lui" mi disse tutto serio

"Esci perfavore ESCI! PORTALA VIA HELSINKI!" iniziò a sbraitare come un animale

"Ehi" lo riportò alla realtà Denver

"Con quella spalla ammaccata non penso che risolveremo le cose meglio discuterne" gli disse Denver che poi guardò Helsinki e poi me

"Alaska esci" mi disse Denver

"Io da qui non me ne vado" mi imposi io

"Non succederà niente tranquilla esci" mi accarezzò una guancia e mi ripeté un altra volta di uscire

"So cosa succede quando ti arrabbi" cercai di farlo ragionare

"Tranquilla torno subito da te"

"Avanti Alaska andiamo" mi prese per il braccio Helsinki e praticamente mi trascinò via

"Lei è incinta di me! E tu non puoi rovinare tutto!" Disse Arturo una volta che rimasero soli

"Credici ancora Arturito" esclamò Denver prima di schivare un colpo da Arturo ma Denver lo buttò contro uno scaffale.
Arturo gli lanciò delle banconote contro la faccia che lo fecero girare di schiena ed è lì che Arturo cacciò un paio di forbici a punta arrotondata e le conficcò nella schiena di Denver che urlò dal dolore

"Adesso non ridi più eh? Non sento quella risata da ebete" Urlò Arturo tutto contento

"Hai sentito Helsinki? È Denver! Io entro" ma lui mi bloccò e mi disse che se la saprebbe cavata

Denver si girò lento verso di lui e si tolse le forbici conficcate dentro la schiena

"Hai cercato di uccidermi con delle forbici a punta arrotondata Arturito?"

"Oddio no perdonami, perdonami ti prego" esclamò Arturo spaventato e mise le mani avanti ma ormai Denver era rabbia allo stato puro.
Lo prese per il colletto e lo sbatté al muro

"ORA DIMMI UNA CAZZO DI RAGIONE PER NON FARTI FUORI" era fuori di sé e Arturo svuotò il sacco sulla fuga

"Stanno scappando.... sono 16 ostaggi.... vi stanno scappando dal magazzino"
Denver mollò Arturo ed uscì dal caveau dove lo stavamo aspettando

"Menomale non sei ferito, ti ho sentito urlare" gli dissi io ma sembrava che non stava ascoltando

"Stanno scappando" urlò e iniziò a correre verso la sala comune dove si trovavano gli altri.
Istintivamente iniziammo a correre anche io e Helsinki inseguendolo prima di sentire un grande boato che ci fece cadere a terre o per lo meno io dato che Helsinki è molto più pesante di me, mi aiutò ad alzarmi

"Forza Alaska forzaaa" urlò e io andai nel panico, sono scappati e tra pochi secondi la polizia entrerà.

ALASKA || La Casa di CartaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora