ALASKA || La Casa di Carta

Episodio 38

Alaska's pov
Adesso che la banda è finalmente riunita tutti aspettano notizie dal Professore, riguardanti il nostro futuro.
Dopo aver spartito l'oro, il Professore ci fece accomodare tutti intorno al tavolo e iniziò a parlare
"Penso che tutti vi starete chiedendo cosa succederà ora, bene, dato che la polizia conosce le vostre identità vi darà la caccia fin quando non ci troverete in una cella buia e fredda"
"Ormai conoscono il trucco di falsificare i documenti e spedirvi in tutto il mondo quindi questa volta dobbiamo ingannarli meglio" disse il professore guardando ognuno di noi negli occhi per assicurarsi che tutti stavano ascoltando.

"E come faremo professore?" Chiesi io rompendo il silenzio
"Sinceramente ora come ora non lo sappiamo e fin quando non troveremo una soluzione alloggeremo qui" rispose il professore

Dopo aver ascoltato il professore decidemmo di scegliere la nostra camera per riposare un po'.
Tutti gli altri avevano dei visi rilassati e sereni ma non il mio e quando entrammo nella stanza Denver se ne accorse
"Qualcosa non va" esordi sedendosi sul materasso e invitandomi a fare lo stesso
"Ho paura e mi manca Cincinnati" dissi appoggiandola testa sulla sua spalla possente
"Cincinnati è al sicuro lì e non devi aver paura, il professore sta studiando un piano e in men che non si dica ci ritroveremo su un'isola deserta a bere un mojito, che ne dici?" Disse lui ammiccando con lo sguardo e ridendo.
Adoro quando lo fa, adoro tutto di lui ed è da sempre un punto di riferimento per me.
I nostri sguardi si incrociarono per svariati secondi fin quando le sue labbra finirono sulle mie. Era da tanto che non ricevevo un suo bacio, così carico di passione e amore.
Dopo alcuni minuti ci ritrovammo nudi e sdraiati sul letto in una ricerca disperata di un preservativo.
"Vedi di trovarlo che non sono ancora pronta per un secondo figlio" dissi ridendo
"Eccolo signorina, tutto per lei" disse mostrandomi l'agognato tesoro
Potete immaginare quello che sia successo dopo, una notte così ci voleva per rilassare le meningi.

Nei giorni seguenti il professore era a lavoro tutto il giorno nella sua stanza per trovare una soluzione e invece noi ci divertivamo nel giardino circostante.
Prendevamo il sole, giocavamo a calcio e guardavamo il tramonto come incantati tutte le sere.
Eravamo spensierati sapendo che il professore stava lavorando e sapevamo che avrebbe sicuramente trovato una soluzione.
Dopo una decina di giorni il professore uscì dalla sua stanza con un piano, decise di rischiare, nessuna identità finta niente di niente.
Quando tutto sarà pronto, partiremo a notte fonda verso il mare, dove ci aspetta una grossa nave da crociera e ci posizioneremo nella sala macchine e quando la nave attraccherà sull'isola della fenice nell'oceano Pacifico, una vera e propria isola deserta.

"Quindi vivremo tutti insieme?" Chiede Tokyo
"Si e prima che me lo chiedi Alaska, Cincinnati e gli altri sono già lì ad aspettarci" disse il professore
"Mi ha preceduta" dissi ridendo
Tutti erano contenti, sprizzavano di gioia e così ci stringemmo in un grande abbraccio.
Non vedevo l'ora di partire e di rivedere Cincinnati per strapazzarlo di coccole.