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Natasha si guardò le mani sporche di grafite e sorrise.
Era stato un bel pomeriggio.
Steve era tornato alla base dopo la missione e Natasha si sentiva improvvisamente rinata. Si era accorta di aver vissuto in una sorta di torpore in assenza di Steve, ma ora che lui era di nuovo alla torre, tutto era diverso.

-Rogers - aveva detto la rossa per salutarlo -ti hanno pestato per bene - osservò, leggermente preoccupata l'occhio nero di Steve e il labbro spaccato.

-Oh, direi che ho restituito il favore - replicò sorridendo Steve, un sorriso che avrebbe sciolto la calotta polare ma non il cuore di Natasha Romanoff. Quello lo aveva appena scalfito.

-Non ne dubito - ridacchiò Natasha. Un momento. Perché ridacchiava? Si morse ferocemente l'interno della guancia per evitare di ridere di nuovo.

__

Poche ore dopo, Natasha stava andando verso la terrazza all'ultimo piano della torre, per controllare di non aver lasciato lì il fascicolo a cui stava lavorando.
Uscì in terrazza immersa nei suoi pensieri, ma essi vennero bruscamente interrotti dalla presenza di Steve. Era voltato di spalle, seduto al tavolo fatto installare lì da Stark dopo le numerose richieste del capitano.
Ogni tanto Natasha usava il tavolo per lavorare all'aperto.
Steve era intento a disegnare sul suo taccuino; intorno a lui, sul tavolo, erano sparse matite, carboncini e una foto, da cui apparentemente stava prendendo spunto per disegnare.
Natasha arrossì violentemente vedendo il soggetto della foto. Era lei, intenta a sfogliare pagine fitte di appunti. Nella foto aveva ancora i capelli lunghi e ricci, per cui doveva per forza averla data Tony a Steve, dato che non si conoscevano ancora quando era stata scattata.

-Ehy - disse cercando di suonare allegra e naturale.
Steve si voltò di scatto, preso alla sprovvista.

-Ehy - rispose solo, notando Natasha che si era avvicinata e seduta accanto a lui.

-Te l'ha data Tony, quella foto?  - domandò.

-No... Stavo sfogliando il tuo fascicolo...

-Perché? - chiese Natasha un po' irritata. Cosa faceva Steve, controllava tutte le note rosse presenti sui fascicoli dello S.H.I.E.L.D.?

-Per... Beh, comunque ho trovato questa foto in cui sei stupenda e l'ho presa per disegnarla - Steve era arrossito di botto.
Natasha, un po' rabbonita da "stupenda" decise di sorvolare il fatto che fosse andato a frugare negli archivi.

-Comunque è venuto bene - osservò, contemplando i tratti della matita che delineavano la sua sagoma.

-Non è niente di che - balbettò Steve palesemente imbarazzato dai complimenti di Natasha.

-Invece no, sei bravo sul serio - ribatté Natasha.
Steve si limitò a guardarla. Natasha non sapeva cosa fare, se andarsene o restare.
Dopo qualche secondo, Steve riprese a disegnare. Natasha, tanto per fare qualcosa, prese una matita e un foglio di quelli sparsi sul tavolo.
Tracciò qualche riga sul foglio, facendole poi diventare lo skyline di New York, o almeno, la parte che si vedeva dalla terrazza.

-Anche tu sei brava - disse Steve, osservando Natasha che sfumava i colori del cielo con una matita rosata.

-Oh, no, non credo proprio - sbuffò Natasha, per poi scoppiare a ridere, notando che Steve si era praticamente disegnato un paio di baffetti con la tempera nera che stava usando.

-Cosa..?

-Guardati! - ridacchiò Natasha, indicando il segno sul viso di Steve. Lui si girò, per riflettersi nella porta finestra.

-Occielo... Come ho fatto!? - esclamò Steve, provando a pulirsi con la manica della camicia, imbrattandosi di nero ancora di più.

-Aspetta! - disse Natasha alle sue spalle.
Steve si fermò e si girò, notando Natasha con un fazzoletto in mano - devi usare questo! - disse, ridendo.
Si alzò in punta di piedi, e passò il fazzoletto sulla chiazza di tempera nera.

-Ehm... No, ho peggiorato le cose... - mormorò imbarazzata.

-Cosa? - strillò Steve, facendo il finto offeso e portandosi una mano al petto - Come hai osato imbrattare di più il mio fantastico viso?

-Se è per questo posso fare di peggio, Rogers- lo avvisò Natasha con sguardo malizioso. Con un gesto fulmineo prese un pennello intinto nel rosso e dipinse un cerchio sul naso di Steve.

Si misero a lottare con i pennelli, come due bambini, fino a che non finirono vicinissimi, a un respiro di distanza.
Natasha, ansimante dopo la lotta, non riusciva a guardare altro che non fossero gli occhi azzurro cielo di Steve.

-Ehy - mormorò con un mezzo sorriso.

Steve non rispose, ma continuava a fissarla.
Era abbastanza chiaro, per Natasha cosa stesse per succedere.
Ma a lei era stai insegnato a fidarsi del cervello, non del cuore.
Le era stato insegnato a non innamorsi.
E certi insegnamenti sono duri a morire.

-Devo andare - mormorò, voltandosi e scappando dentro la torre.
Camminò a passo spedito finché non si trovò in un corridoio vuoto.
Appoggiò la testa al muro, reclinando il collo all'indietro.
Non capiva cosa le stesse succedendo.
Lei non era stata allenata per questo. Non era stata programmata per questo.
Non doveva innamorarsi.

Ricordati cosa hai detto a Loki.

E tu chi sei, scusa? Domandò stizzita Natasha alla voce nella sua testa.

La tua coscienza, tesoro.

Ma fammi il favore. Io e te non ci parliamo da qualche secolo.

Chi non muore si rivede, tesoro.

Non chiamarmi tesoro e polverizzati, Grillo Parlante fantasma; Natasha sbuffò nella mente.

Non avevi detto a Loki che l'amore è per bambini?

Oh, sparisci.

Parole tue, non mi...

-Ciao Nat! - la voce di Clint risuonò nel corridoio - cos'hai fatto in faccia?

Il colore! Natasha si maledisse mentalmente per esseri lasciata trascinare in quel gioco infantile.

-N-nulla.

-Ceeeeerto - Clint sparì in un corridoio laterale, ma Natasha era certa di aver sentito un "Romanooooogers" in lontananza.

-Un giorno tu ucciderò Clint Burton! - urlò Natasha.

-Simpatica come la morte! - gridò di rimando Clint, ormai lontano.

Natasha scosse la testa sorridendo, e lo sguardo le cadde sulla mano sinistra, che, essendo mancina, si era sporcata di grafite mentre disegnava.
Sorrise.
In fondo era stato un bel pomeriggio.

When it's all over - |Romanogers|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora