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-Buon Natale, Steve - stava dicendo Natasha, dopo aver ringraziato un milione di volte Steve per la collana.
Steve si rigirava fra le mani il libro che gli aveva regalato Natasha.
Era 22/11/'63 di Stephen King. Al suo compleanno, gli aveva regalato It e a Steve era piaciuto, nonostante avesse fatto incubi terribili per una settimana.

-Dici che con questo dormirò? Niente pagliacci assassini o ragni giganti o tartarughe o...

-No, Steve - rise Natasha - oddio... All'inizio il protagonista incontra Richie e Beverly ma... Non c'è It, tranquillo.

-Mh.. Sarà - disse Steve, dubbioso.

-Chissà se riuscirà a confondere il tuo cervello anni '40 - disse Natasha, con un sorrisetto.

-Credimi, è già confuso abbastanza - mormorò Steve, pensando alle farfalle nello stomaco che avvertiva tutte le volte che incorciava lo sguardo di Natasha.

-Cosa? - chiese lei.

-Nat, io... Io credo...

-Ragaaaaazzi - Clint entrò nella stanza dove si erano rifugiati per stare lontani dagli altri, ancora in preda ai sintomi della sbornia.

-Sì? - domandò Natasha.

Mentre Clint esprimeva i suoi dubbi, Steve pensava che sarebbero bastati ancora pochi secondi e avrebbe detto a Natasha quello che provava per lei.
Ma nulla. Il fantastico Clint aveva ucciso sul nascere la sua vampata di coraggio.

Quando se ne fu andato, Natasha si girò verso di lui.

-Cosa stavi dicendo?

-Io... Mi sono dimenticato. Tu l'hai già letto questo libro?

-Sì, ma è bello sentirti leggere ad alta voce - disse solo la spia, ragomitolandosi contro di lui, in attesa, con lo sguardo da bambina.

Steve sorrise e aprí il libro.

__

31 dicembre
-"... Poi la musica ci porta via, la musica ci allontana dal tempo, e balliamo."
  Steve chiuse il libro e lo posò sul comodino.
L'orologio segnava quindici minuti alla mezzanotte.
Lui e Natasha erano accoccolati uno vicino all'altro, cercando di ignorare il baccano proveniente dalla festa di Tony e il freddo atroce che si insinuava nella torre nonostante il riscaldamento.

-Mi è piaciuto - disse Steve.

-Vorrei vedere - replicò Nat - me lo hai letto tutto in una settimana.

-È bello che Sadie e George ballino insieme alla fine.

-Già.

-Ti piace ballare, Nat?

Lei si agitò a disagio.

-Mi porta alla mente brutti ricordi.

-Creiamone di belli - mormorò Steve.

Si alzò e prese delicatamente Natasha per mano.

-Che vuoi fare? - chiese dubbiosa Natasha.

Steve mise l'asticella sul suo grammofono, proveniente direttamente dal '45 e la musica di diffuse nella stanza.

Sembrava una canzoncina per bambini, una cantilena quasi.
Era una canzone uscita nel 2000, ma pareva che fosse stata scritta all'inizio degli anni' 40 come canzone contro la guerra. Tony aveva creato il vinile apposta per Steve, dato che il vinile di per sé non esisteva in commercio.
Steve arrossì. Non voleva che Run rabbit, run partisse. Spostò accuratamente l'asticella e un'altra melodia partì.

Riprese la mano di Natasha e la tirò in piedi delicatamente. Era sempre molto delicato con lei.

-Eddai Steve... - disse Natasha, ma lui le aveva già messo una mano intorno alla vita.

Ballarono, e fu bellissimo.

Natasha non voleva separarsi dal calore che emanava il Steve. Appoggiò la testa sul suo petto. Steve posò il mento sui suoi capelli.

-Nanetta - ridacchiò.

A Natasha si rigirarono le viscere.

Ricordati per cosa sei stata addestrata, tesoro.

Oh , ti prego taci; pensò Natasha, alzando il viso verso Steve.

Quegli occhi, quei dannatissimi occhi azzurri la guardavano adoranti.

L'amore non era per bambini?

Taci.
Natasha si morse un labbro, cercando di trattenersi dal baciare Steve.
No, Nat, si diceva, non sei portata per questo genere di cose, non puoi.

Quand'è che l'amicizia si trasforma in qualcos'altro? Si chiese Natasha.
Quando? Come mai non se n'era accorta prima che il sentimento sfumasse delicatamente in amore? Lei che era sempre stata così brava a monitorare le sue emozioni, così brava a tenerle al guinzaglio.
Non ti puoi accorgere della rotazione della terra, no? Non ti accorgi di stare ruotando intorno al sole, non puoi.
Forse non poteva accorgersi dei suoi sentimenti che si stavano amplificando, man mano che scrutava gli occhi blu davanti a lei.
Quand'è che l'amicizia si trasforma in amore? Mai. Mai per Natasha. Non c'era mai stata un'amicizia, ora se ne rendeva conto. Quello che provava per Steve era sempre stato semplicemente di più.

L'amore è per bambini.

Parlavamo di Clint! Lui non è Steve.

Non potrai mai dargli nulla, tesoro. Una casa sicura, una famiglia, figli. Hai nemici in ogni angolo del globo, non puoi permettere che usino lui per arrivare a te. E lo sai anche tu.
Non puoi provarci.

Ma io ci voglio provare.

L'amore è per bambini...

-Al diavolo - mormorò Natasha.

Si sollevò in punta di piedi e fece scontrare le sue labbra con quelle di Steve.

Sorpreso, lui sgranò gli occhi, con lo stomaco da qualche parte vicino alla gola e le viscere nella zona dei talloni.

-Steve... Io... Scusa - mormorò Natasha ritraendosi e voltandosi verso la porta.

Steve si riscosse dal suo stato di trance e afferrò Natasha per un braccio. La tirò di nuovo verso di sé e la baciò.
Un bacio dolce.

-Sei bassa - mormorò Steve sulle sue labbra.

-Sei bellissimo - replicò Natasha seria.

La rossa appoggiò la guancia sul petto di Steve, cullata dai battiti del suo cuore.
Ripresero a ballare. Steve andava a tempo con la musica, Natasha col battito del biondo.

-Hai la ragazza, Steve - mormorò Natasha.

-E mi fa molto piacere.

La mezzanotte suonò.
Partirono fuochi d'artificio ovunque, si sentirono gli applausi e il tappo dello spumante che veniva spedito nell'iperspazio da Tony.

-Buon anno midgardiani! - tuonò Thor, con un tono così alto che probabilmente lo sentirono anche Asgard e i Nove Regni.

-Auguri fessacchiotti! - questo era Clint.

-E vaiiiiii con lo champagneeeeee - Tony, decisamente Tony.

La musica continuava.

Natasha e Steve abbracciati, ballavano ancora.

When it's all over - |Romanogers|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora