Steve sfrecciava sulla sua moto verso la torre. Era appena tornato da una gioielleria che conosceva dal '45 in cui aveva comprato una
collana col ciondolo a forma di ragno per Nat. Gli piaceva l'idea di regalarle qualcosa che ricordasse il suo nome da Avenger.Erano quasi le sei di pomeriggio, Steve era certo che la cena della Vigilia organizzata da Tony fosse già cominciata, o almeno che avessero cominciato a servire gli aperitivi.
Conoscendo Tony la cena si sarebbe protratta fino alle due di notte come minimo e Steve non aveva alcuna fretta di arrivare.Pensava a Natasha. Pensava a lei almeno quanto pensava a Peggy.
Era confuso. Lui adorava Peggy ma... Natasha era Natasha. Adorava il suo essere ironica, adorava i suoi modi bruschi ma contemporaneamente dolci,adorava perdersi a guardare i suoi occhi felini, che lo scrutavano come se volessero leggergli dentro.
Steve avrebbe voluto non sentirsi così in colpa nei confronti di Peggy, ma non ce la faceva. Lei lo amava ancora, nonostante gli avesse detto di farsi avanti con Natasha.
E Steve si sentiva terribilmente in colpa
Eppure ogni volta che si avvicinava a Natasha, non desiderava altro che baciarla, stringerla fra le braccia e dirle che lui sarebbe stato sempre lì per lei.Arrivò alla torre, e come previsto il salone era invaso da una lunga tavolata, alla quale erano seduti gli Avengers, Maria Hill, Pepper e un sacco di altri invitati che Steve non si soffermò a guardare.
Velocemente sgattaiolò nel suo alloggio, si lavò e si infilò lo smoking che Tony gli aveva fatto recapitare.
"Esagerato" pensò mentre si abbottonava con evidente difficoltà i gemelli d'argento.Steve arrivò nel salone addobbato con drappi rossi e un enorme albero di Natale in un angolo.
Tony lo salutò sventolando la mano, già leggermente ubriaco. Steve rispose al saluto, poi fece correre lo sguardo sulla tavolata per cercare un posto libero.
Vide Natasha fargli cenno di mettersi accanto a lei, e vi si avviò senza esitazione.
Era meravigliosa nel suo abito nero, con la cintura e gli orli di un rosso cupo.-Ehy - disse sedendosi accanto a lei.
-Steve - rispose Natasha sorridendo.
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Natasha aveva lo stomaco attorcigliato.
Steve era semplicemente magnifico vestito con quello smoking blu scuro. Non sapeva se trovarlo una specie di dio o un bimbo impacciato in mezzo a tanta gente.-Sei arrivato tardi - riuscì a dire.
-Sì... Avevo da fare.
-Che cosa? - chiese curiosa.
-Beh, sono andato ad augurare buon Natale a Peggy, dato che domani probabilmente passerò il giorno a languire sul divano dopo tutto il vino che mi farà bere Tony...
Natasha si rabbuiò appena a sentir nominare Peggy e fu invasa da una fitta di gelosia, ma la represse subito: trovava orribile essere gelosa di una signora anziana e per di più malata.
-... È poi sono andato a comprarti una cosa - aggiunse Steve.
-Cosa? - chiese presa di sorpresa Natasha. Si sentiva enormenente in colpa. Lei a Steve aveva preso un libro, ma sapeva che Steve con la sua classe si era di sicuro impegnato di più.
-Te lo darò domattina se Tony non ci uccide oggi - rise Steve.
La cena proseguì senza troppi intoppi, e quando Tony si fu stufato delle portate principali, si trasferirono tutti in un altro salone, con un bancone per i cocktail, divanetti sparsi ovunque e un enorme pista da ballo al centro.
-Questa sala è sempre stata qua? - chiese Natasha a Steve, urlando per sovrastare la musica che Tony stava sparando a tutto volume.
-Io la noto ora! - le urlò di rimando Steve.
-Ehyyy - urlò un Clint ubriaco alle loro spalle - uno di voi quattro - (riferimenti puramente casuali ai pirati dei caraibi 5) - ha per caso visto la balena che volava da queste parti, prima?
-Cielo, Clint. Sono solo le undici e sei già ubriaco - sbuffò Natasha.
-Già. Decisamente ubriaco. Sai che quando uno è ubriaco al punto di sapere di esserlo è in una situazione disperata?
-Se fai certi giri di parole non sei ancora abbastanza ubriaco da morire sul pavimento. Vai a farti un altro drink. - Natasha lo spinse verso il bancone.
-Ehm... Nat?
-Sí, Steve?
-Questa è Jingle Bells?
Tony aveva fatto partire Jingle Bells a tutto volume.
-Conosco la Playlist. C'era anche a Natale dell'anno scorso. Dopo questa c'è "Santa Claus is comin' to town" e poi "Last Christmas".
-Oh.
-Guarda! - urlò Natasha, puntando un dito verso le finestre.
Steve si voltò di scatto. Nevicava.
I fiocchi scendevano candidi al di là del vetro.
-Andiamo in terrazza! - gridò Natasha.-Vado a prendere la felpa e arrivo - disse Steve.
Natasha sorrise e lo guardò sparire tra la folla.
Sentí qualcuno picchiettarle sulla spalla.-Che c'è? - si voltò e vide un tipo decisamente brillo che la guardava.
-Ciao, bella. Hai da fare? - gridò con sguardo allusivo.
-In realtà stavo decidendo se romperti il naso con un pugno o far valere il mio autocontrollo. - rispose pacata Natasha.
Il tipo si defilò velocemente, forse non era così ubriaco. Natasha vide Steve che tornava verso di lei.
-Andiamo! - disse allegra,afferrandolo per un braccio e trascinandolo verso le scale.
Uscirono in terrazza pochi minuti dopo, lasciandosi alle spalle il rumore della festa.
La neve cadeva delicata su New York, avvolgendo tutto in un soffice silenzio.
Natasha si guardava attorno con gli occhi che brillavano.
Sembrava una bambina che si guardava intorno felice.-È bellissimo! - disse sporgendosi dal balcone per prendere un po' di neve sul palmo della mano.
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Steve la guardava, in stato di adorazione.
Natasha si era sporta un po', per toccare i fiocchi che scendevano delicati.
Quando si ritrasse, aveva le gote e la punta del naso rossi, dei fiocchi candidi sui capelli e un sorriso enorme.-È bellissimo! - disse, felice.
-Anche tu - si lasciò sfuggire Steve.
Non avrebbe saputo dire se il rossore sulle gote di Natasha fosse dovuto a lui o al freddo.
-Grazie - mormorò Natasha, con una vocina timida che fece venire voglia a Steve di stringerla fortissimo.
-Nat, tremi, starai congelando!
-I-in effetti - balbetto lei.
-Vieni qua - Steve le mise addosso la sua felpa e la strinse a sé.
-Grazie - disse di nuovo Natasha, che guardava ancora la neve offuscare le luci di New York.
-Ti piace proprio la neve, eh?
-Già - disse solo lei - mi ricorda l'infanzia che non ho avuto.
Steve la strinse di più.
Da qualche parte risuonarono delle campane.
Steve vide che Natasha di era praticamente addormentata in piedi. La tirò su a mo' di sposa e si perse un attimo a notare quanto fosse adorabile Natasha, infagottata nella sua felpa.
-Buon Natale, Nat - sussurrò Steve baciandole la fronte.
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When it's all over - |Romanogers|
Fiksi PenggemarAllora, Endgame mi ha letteralmente uccisa, per cui ho deciso di scrivere questa storia in cui cambio MOLTE cose.