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Maggio 2016
-Hai un sinistro debole Rogers - disse Natasha sorridendo.
Aveva appena mandato al tappeto Steve. Per la tredicesima volta.

-Sono solo un galantuomo - rispose Steve, rialzandosi dal suolo della palestra.

Erano passati tre anni da quando Natasha e Steve si erano baciati.
Erano durati un anno e mezzo.

-Non credo, dai, prova a buttarmi giù - lo provocò Natasha.

-Oh, d'accordo.

Steve provò a mettere al tappeto Natasha, con scarsi risultati. Lei gli si sedette sulle spalle con un unico movimento velocissimo e gli strinse il collo con le gambe.

-Mfff - sibilò Steve senza fiato.

Natasha, con un agile balzo tornò a terra - secondo me è perché mi conosci, Rogers. È per questo che non riesci a stendermi, non vuoi farmi male.

-Beh...eri speciale per me - mormorò Steve, massaggiandosi il collo.

-Ero? - domandò Natasha.

-Cosa vuoi che ti dica? - chiese in un impeto di rabbia - Sei stata tu a dire di darci un taglio.

-C'era un motivo, Rogers - disse fredda Natasha, raccogliendo da terra la bottiglia con l'acqua - ho troppi nemici in giro per il mondo ti avrebbero usato. E lo sai. Ci hanno provato l'hanno scorso, ricordi?

Steve annuì, buttandosi la felpa sulle spalle.
Non gli sembrava un buon motivo. Dopotutto era un super soldato, no? Poteva benissimo affrontare i pericoli.

-E io ti ho detto di essere in grado di difendermi.

-Steve, credimi, non hai idea di quali nemici si parli. Quelli sono cattivi sul serio... Gli alieni... Ultron... Non sono niente al confronto.

-Natasha...

-Non avrei potuto renderti felice, Steve. Non posso darti sicurezza... Non posso darti figli, non posso darti niente, okay?
Fa male anche a me, lo capisci? Non riesco a stare più di mezz'ora senza pensare a te. Non riesco - Natasha aveva le lacrime agli occhi - ma devo farlo, per proteggerti. Per proteggere quello che amo.

-Tu mi ami? - chiese Steve - Non sembrava quando mi hai detto che era finita. Non sembrava proprio Nat.

Sembrava che avessero affondato un pugnale di trenta centimetri nel petto di Natasha.

-Volevo dirti che non ci vedremo per un po'. Ho una m-missione. - Natasha aveva la voce strozzata - E v-volevo che t-tu sa-sapessi che p-potrei non torna-a-re. E che t-ti... Ti amo. Io... Mi dispiace.

Cercando di ricacciare indietro le lacrime, Natasha si precipitò di corsa nello spogliatoio femminile della palestra della nuova base degli Avengers.

Steve rimase immobile, allibito. Natasha gli aveva detto di amarlo. E lui l'aveva ferita.

-Nel caso te lo stessi chiedendo, sì, sei stato proprio un deficiente, Steve - disse alle sue spalle Clint.

-Lo so - sospirò Steve, reclinando la testa all'indietro.

__

Natasha si abbandonò su una delle panche di legno dello spogliatoio, con le mani sugli occhi, cercando di calmarsi.

-Va tutto bene? - chiese una voce - No, hai ragione, domanda stupida.

Natasha si girò e vide Wanda, la ragazzina sokoviana che si era appena unita a loro.

-Potrebbe andare meglio, in effetti - ammise Natasha, reprimendo un singhiozzo.

-Cosa è successo? - chiese Wanda, sedendosi accanto a Natasha.

-Ho detto a Steve della missione e... Gli ho detto che lo amo, ma lui... Dio che stupida che sono stata a baciarlo - mormorò fra sé e la sé.

-No, sei stata stupida a lasciarlo - la corresse Wanda.

Natasha la guardò stupita.

-E perché?

-Perché avreste potuto affrontare i pericoli insieme, ne sareste stati in grado. Ma hai avuto paura di perderlo. Paura del tuo passato. Paura di non riuscire ad essere abbastanza per lui.

-Non sono abbastanza per lui - disse Natasha convinta - e se volesse figli?

-Non avrebbe scelto te - rispose semplicemente Wanda - eppure l'ha fatto. Ci sarà un motivo, no?

-Dici? - mormorò Natasha, asciugandosi gli occhi.

-Ma certo!

-Ma ha baciato Sharon - Natasha tirava fuori quella questione duemila volte ogni volta che si parlava di Steve.

-Perché lo avevi lasciato. Era confuso, era ferito...

   Nel frattempo Natasha si era infilata la sua tuta.

-Parti oggi? - chiese Wanda.

-Fra poco passa Nick e io e Clint partiamo per la Russia.

-Tornerete, vero? - Wanda era turbata.

-Certo - la rassicurò Natasha - la scamperermo. Non dovrebbe essere così complicato...

Sembrava che non ci credesse nemmeno lei.

-Al mio ritorno parlerò a Steve. - disse sicura.

-Lui ti ama - disse sicura Wanda.

-E tu cosa ne sai? - replicò Natasha, vedendo la sicurezza sul volto di Wanda.

-Io potrei... Ecco - Wanda era scarlatta - potrei aver dato un... Ehm... Un'occhiatina nella sua mente, giusto per non doverlo uccidere nel caso gli piacesse davvero Sharon.

Natasha rise e Wanda anche.
Qualcuno bussò alla porta.

-Nat, ci sei? - urlò Clint - Fury ha detto che fra dieci minuti dobbiamo essere da lui!

-Sì, arrivo! - urlò di rimando Natasha.

Si alzò.

-Beh... Ci vediamo presto Wan.

-Però devi promettermi che farai di tutto per tornare. Quelle persone... Sono davvero pericolose - disse Wanda.

-Te lo prometto - Natasha si sporse in avanti e abbracciò la streghetta - Ci vediamo Wanda.

Uscì dallo spogliatoio con un nodo alla gola. Quella missione sarebbe stata veramente molto pericolosa.

-Ehy, Nat. Pronta? - la salutò Clint.

-Sempre pronta. - rispose lei - andiamo.

Natasha aveva un brutto, bruttissimo presentimento sulla missione.

When it's all over - |Romanogers|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora