♧Chapitre 17♧

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《Cosa succede Charles? Perchè piangi?》Non mi rispose, continuava a singhiozzare ed a tirare su con il naso. 
《Vieni presto ti prego, ti racconterò tutto.》Annuii con la testa, rendendomi in seguito conto che lui non potesse vedermi. 
《Dove ti trovi?》
《Nello stesso hotel di Lewis.》
《Arrivo subito.》Attaccai e mi avvicinai all'inglese il prima possibile, il quale mi guardò confuso.
《Charles ha bisogno di aiuto.》Sbuffò e roteò gli occhi.
《Forse voleva solamente rompere.》Lo fulminai con lo sguardo ed alzò le mani come ad indicare la sua innocenza.
《Mi accompagni dentro?》Lo guardai con occhi da cerbiatta e lui sorrise scuotendo la testa.
《E va bene.》Sconsolato, appoggiò il suo braccio sulle mie spalle e mi attirò a lui. 
《Facciamo in fretta, credo sia successo qualcosa di grave.》
《Sì, ha perso la paperella per fare il bagno.》Risi piano. Entrammo nell'albergo e, siccome Lewis non conosceva la stanza in cui alloggiava il monegasco, abbiamo chiesto informazioni alla receptionist. 
《Ora vado da lui, grazie di tutto bæ, sei stato dolcissimo.》Fece spallucce e, prendendomi il volto con le mani, mi lasciò un bacio sulla fronte. Arrossii leggermente e lo salutai, per poi dirigermi verso la suite di Leclerc.
Una volta trovata, bussai ed attesi che qualcuno mi aprisse. Feci per bussare nuovamente, ma un Charles dagli occhi rossi, mi apriva e mi chiedeva di entrare.
Lo feci e lo abbracciai, gesto istintivo. Scoppiò a piangere per la seconda volta e decisi di non chiedere nulla, mi avrebbe spiegato lui tutto.
Gli accarezzai dolcemente i capelli e sembrò calmarsi.
《Perdonami se ti ho disturbata.》asospirò. 《Sinceramente non so perchè io abbia chiamato proprio te, so unicamente che desideravo farlo.》Sollevò il volto per potermi scrutare negli occhi.
《Sono felice che tu lo abbia fatto.》Sorrisi e lui riappoggiò la testa sulla mia spalla.
《Mia madre si è sentita male, l'hanno portata all'ospedale. Dicono che non abbia molto da vivere.》Chiusi gli occhi e continuai a confortarlo. Non parlai, non volevo dargli false speranze, sebbene in cuor mio sentissi che tutto sarebbe andato per il meglio.
Dopo svariati minuti, trascorsi nella medesima posizione, smise di piangere.
Mi allontanai, anche se di poco, per poterlo guardare negli occhi.
《Davvero mi dispiace aver rovinato la tua uscita con Lewis.》Disse il suo nome tra i denti, come se gli avesse dato fastidio. Lasciai perdere e scossi la testa. 
《Puoi chiamarmi sempre.》Sorrise leggermente 《Ora dovresti riposarti, devi svuotare la tua testa da tutti i pensieri.》Annuì e mi lasciò un bacio sulla guancia. Sorrisi ed uscii, aveva bisogno di rimanere da solo e di affrontare i suoi mostri. Quei mostri che lo avevo portato a veder morire due persone importanti della sua vita e che ora pretendeva anche la terza. Non doveva mollare, proprio come stavo facendo io. 
Ero rimasta senza accompagnatore ed ormai si erano fatte le sette di sera, non avevo alcuna intenzione di chiamare Charles e neanche Lewis. Mi incamminai verso l'uscita ed incrociai Sebastian, che stava prendendo una boccata d'aria. 
《Buonasera.》Dissi all'improvviso e saltò per lo spavento. 《Sono talmente brutta?》
Rise e scosse la testa.
《Non è per quello, non aspettavo alcun incontro.》
《Infatti non ero venuta per te.》Ovviamente scherzai, ma per un momento credetti che Seb ci fosse rimasto male. Subito dopo scoppiò a ridere e si mantenne la pancia. La battuta non era così divertente, come lui la faceva sembrare. Evidentemente quelle di Kimi dovevano fare proprio schifo. Si riprese dopo qualche minuto, durante i quali iniziai a prendere in considerazione l'idea di chiamare un' ambulanza.
《Cosa ci fai qui?》Mi chiese all'improvviso, per poi iniziare a mangiare un gelato che non avevo notato prima. 
《Beh è stata una giornata molto complessa, colma di colpi di scena degni di un film della Marvel.》Rotai gli occhi e sospirai. 
《Racconta ho tutto il tempo di questo mondo.》Vettel versione pettegola, mi emozionava molto.
《Oggi sono uscita con Lewis.》Alzò un sopracciglio. 《È andato tutto bene, fino a quando non ha chiamato Charles.》Scosse la testa sconsolato.
《Sempre lui.》Risi leggermente.
《Per chiedermi di venire qui perchè doveva raccontarmi una cosa molto importante.》Mi guardò curioso.
《La mamma è malata, era distrutto. L'ho consolato per quello che potevo, ma ha bisogno di rimanere un po' da solo ora.》
《Oddio, non ne sapevo nulla.》
《È stato terribile, in un certo senso potevo comprenderlo.》Annuii e proferì parola.
《È un ragazzo che ha sofferto molto, merita tutto il bene di questo mondo. Ed una fidanzata migliore, quell'oca starnazzante dovrebbero eliminarla dalla faccia della Terra.》Scossi la testa sorridente.
《Se puoi, cerca di aiutarlo. Io rimarrò fino a domani, poi tornerò in Italia. Non so quando ci rivedremo, se ci rivedremo.》Abbassai il capo sofferente e lui me lo alzò con un dito. 
《Non dire stupidaggini, andrà tutto per il meglio.》Alzai lo sguardo. 
《Spero sia come dici tu, Seb. Ho davvero tanta paura. Soprattutto ora che ho conosciuto tutti voi.》

♧Juste Danser♧|| Charles Leclerc [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora