♧Chapitre 36♧

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Quella stessa settimana fui ricoverata. I medici volevano operarmi il prima possibile, affinchè non vi fossero complicazioni. Roberto e Charles mi furono accanto per tutto il tempo e strinsero anche un buon rapporto di amicizia. Sebastian, che in seguito alla nascita del terzo figlio era stato molto occupato, aveva cercato di farmi sentire comunque la sua vicinanza, invitandomi anche a trascorrere qualche giorno da loro una volta guarita. Fu molto gentile e lo ringraziai infinitamente. Avevo molta paura per l'intervento, non ero mai stata sottoposta ad uno. Durò davvero molto tempo, poichè vi furono dei problemi durante l'operazione, ma per fortuna riuscirono a risolvere il tutto. Ben presto sarei tornata a ballare e non vedevo l'ora. Ero anche in ansia per la sorpresa che mi aspettava: Charles mi aveva detto che una volta uscita dall'ospedale, mi avrebbe portato in un luogo che avrei certamente gradito. Amavo le sorprese e sapere che fosse lui a farmene una, non poteva far altro se non aumentare la mia eccitazione alla sola idea. Non ero riuscita, mio malgrado, a scoprire chi fosse il donatore e ciò mi rendeva triste. Avrei voluto ringraziarlo, perchè aveva salvato la mia vita, quella vita che mi sarei impegnata ad onorare ed a rispettare. 
I miei genitori vennero a stare da me, affinchè potessero essermi vicini e di ciò ne fui grata, sapevo potessi contare su di loro in qualsiasi situazione. A lasciarmi stupefatta, fu un messaggio che mi giunse da Lewis. Non riuscivo ancora ad immaginare che, nonostante tutto, lui potesse ancora pensare a me ed alla mia salute. Recitava così:
"Sarei voluto venire a vederti, dopotutto per me sei ancora importante, ma forse non sono ben gradito dal tuo nuovo ragazzo o fidanzato, non saprei bene come descriverlo. Ho deciso quindi di dedicarti solamente un augurio di pronta guarigione, perchè tu possa tornare più forte e più piena di vita di prima. Avrei tante cose da spiegarti e da dirti, ma forse non è questo il momento. Sappi, però, che sarò sempre pronto ad ascoltarti ed a supportarti, nonostante tutto."
Sorrisi ed ancora una volta compresi quanto fossi fortunata ad avere persone così dolci e care al mio fianco. Quando Charles vide il riso sulle mie labbra, si avvicinò a me e cercò di leggere anche lui il messaggio sul mio cellulare. Lo lasciai fare, d'altronde non avevo nulla da nascondere.
《Mi costa ammetterlo, ma è davvero un bravo ragazzo. Ci tiene a te.》Annuii e lo strinsi a me, per poi appoggiare la mia testa sulla sua spalla. 《Quali sono i tuoi piani una volta uscita di qui?》Scrollai le spalle e lo guardai.
《Sicuramente tornare a ballare, è la mia vita.》Mi guardò comprensivo. 《Al contempo, però, vorrei portare avanti questa nostra relazione, mi fai sentire viva e ti ringrazio.》Sorrise.
《Non credo ce ne sia bisogno, per me è la stessa cosa. So di non averti mai detto ti amo, anzi di non averlo mai fatto in tutta la mia breve esistenza, ma credo che sia giusto dirlo a te. Senza di te mi sento vuoto, come se non fossi completo. Quando sono con te, invece, mi sento come un bambino il giorno del suo compleanno, sei il mio regalo quotidiano ed ancora non posso credere di averti qui, accanto a me. Se di sbagli ne ho commessi tanti, amarti non lo è e non lo sarà mai.》Accarezzai dolcemente il suo volto ed avvicinai le mie labbra alle sue, per farle finalmente congiungere. Era un bacio disperato, ne avevamo entrambi bisogno. Calde lacrime iniziarono a scorrere lungo le mie guance, mi sentivo così volubile eppure così protetta con lui. Mi asciugò le gote e mi sorrise. Il nostro momento di felicità durò, però, ben poco. Il medico dovette, infatti, farlo uscire, poiché non vi potevano essere più visite. 
Quella serata trascorse molto lentamente, mi sentivo sola e nella mia stanza vi era unicamente una ragazza che piangeva. Tentai di instaurare un rapporto con lei, ma fu davvero difficile. Riuscii solamente a conoscere il suo nome, l'età e pochissime altre informazioni riguardanti la sua vita. Si chiamava Emma ed aveva solamente quindici anni. Era orfana e malata di cancro. Non aveva nessuno con cui trascorrere le giornate, era sempre sola ed abbandonata a se stessa. Le avevo promesso che le sarei stata accanto, fino alla fine della cura e ciò riuscì a strapparle un sorriso. 
《Il ragazzo di prima sembra molto affezionato a te, vorrei anche io qualcuno che mi guardasse in quel modo, invece sono sola, con nessuno che mi voglia realmente bene.》
《Piccola, non credo di poter comprendere il tuo profondo dolore, ma posso darti un consiglio: cerca di lottare e fallo per te stessa. La vita ci appare sempre difficile e dura, ma è in queste situazioni che si scoprono persone che ti vogliono bene. Io ero sola, avevo solo un amico, non ero interessata all'amore, eppure eccomi qui. Non ti dirò che il mondo sia rose e fiori, perchè mentirei, ma a volte può apparire migliore di quanto in realtà non sia.》
Mi sorrise e quello fu il più gran ringraziamento di sempre.

♧Juste Danser♧|| Charles Leclerc [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora