♧Chapitre 19♧

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Il mattino seguente mi svegliai frastornata e stanca, senza alcuna voglia di alzarmi. Rimasi nel letto per un periodo di tempo che mi parve infinito, fino a quando non bussarono alla mia porta. Inizialmente risposi con un "Avanti", ma quando mi resi conto che chiunque si trovasse là fuori non potesse entrare, mi decisi ad andargli ad aprire. Dovevo avere una brutta cera, poichè Roberto mi guardò in modo strano e spaventato. 
《Buongiorno Dafne, stai bene?》Scossi la testa.
《Buongiorno, sono molto stanca e tu? Passata la febbre?》Annuì leggermente e parlò.
《Te la senti di andare oggi alla gara? Non vorrei ti sentissi male.》Sorrisi leggermente.
《Voglio andarci, è l'ultimo giorno qui.》
《Capisco. L'uscita di ieri?》
《È andata benissimo, se non fosse stato per la chiamata di Charles.》Corrucciò le sopracciglia ed attese che continuassi.
《Mi ha detto che la mamma è malata.》Alzò le mani in segno di resa.
《Troppa felicità in pochi giorni.》Roteò gli occhi e non potei far altro se non dargli ragione mentalmente. 
《Preparati con calma e vestiti calda, oggi dovrebbe piovere.》Annuii e mi avvicinai al mio armadio, alla ricerca del vestiario.
Dopo una lunghissima osservazione, optai per dei leggings neri a quadri bianchi, una maglia del medesimo colore, il tutto accompagnato da uno Chanel Haute Couture. Ero molto affezionata a quest'ultimo, era stata il mio primo acquisto una volta ricevuto il mio stipendio. Attesi che Roberto bussasse alla mia porta per poterci dirigere alla pista. Ero un mix di emozioni, sia positive che negative. Ero felice perché avrei finalmente visto la mia prima gara, ma dispiaciuta per la mia partenza e spaventata per il percorso di cure che avrei iniziato una volta tornata in Italia. 
Feci un lungo sospiro e tornai a pensare alla bella giornata che avrei vissuto, nonostante il cattivo tempo.
Non aspettai molto l'arrivo del mio amico, infatti dopo pochi minuti si presentò davanti alla mia porta. Presi la mia borsetta nera ed uscimmo. Salimmo in macchina e potei notare come Roberto fosse molto teso. Inizialmente feci finta di nulla, ma quando iniziò a mordersi il labbro, sbottai.
《Che succede? Perchè hai questa faccia e sei così teso?》Non si aspettava quelle domande e per questo motivo saltò dal seggiolino.
《Mi hanno chiamato dicendomi che devo partire per gli Stati Uniti e sarò fuori per sei mesi circa.》Tirò un sospiro sconsolato.《Voglio stare con te in questi mesi e quindi ho rifiutato.》Spalancai gli occhi per la sorpresa.
《Non se ne parla. Tu devi andare, non puoi perdere il lavoro a causa mia.》Scosse la testa.
《Avevo promesso che ti sarei rimasto al fianco e così farò.》
《Roberto starò bene, non preoccuparti. Hai dei compiti e non puoi mancarli a causa mia. Capisco come ti senta, ma devi comprendere che questo è un mio problema, devo risolverlo da sola. È la mia battaglia.》Scosse la testa, forse per cercare di trattenere le lacrime. 《Non sarò arrabbiata con te se sceglierai di andare, se è questo ciò a cui stai pensando.》Posai una mano sulla sua spalla per confortarlo. Dopo un po' arrivammo e subito uscii dalla macchina per poter respirare aria di libertà. Faceva abbastanza freddo e pioveva, ma non presi l'ombrello. Non ne avevo voglia.
《Ma che fai? Prenderai una broncopolmonite così e non so quanto possa farti bene nelle tue condizioni.》Mi voltai ad osservare chi avesse parlato, convinta non fosse stato Roberto. Trovai davanti a me Lewis che mi guardava preoccupato e leggermente arrabbiato. Sentivo come se lo avessi deluso ed abbassai il capo.
Lui, calmandosi, mi abbracciò ed iniziò ad accarezzarmi la testa.
《Non volevo rimproverarti, è solo che ero spaventato.》Annuii, ero stata incosciente, ma non credevo di essere così importante per lui. Sorrisi sul suo petto e lui, sebbene si fosse accorto del mio gesto, fece finta di nulla.
《Ora perdonami Dafne, ma devo andare.》Era la prima volta che sentivo pronunciare il mio nome da lui e mi piaceva, tantissimo.
《Dì nuovamente il mio nome, ti prego.》Mi guardò confuso《Dafne?》Lo disse più come una domanda. Sorrisi e scossi la testa.
《Non preoccuparti Lewie, vai.》Rise per il soprannome e mi lasciò un bacio sulla guancia. Ero così dannatamente confusa.

♧Juste Danser♧|| Charles Leclerc [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora