La settimana volò e Charles non mi stette lontano neanche per un secondo, per paura di qualche possibile imprevisto, che per mia fortuna non arrivò. Legai molto con Emma, nonostante la differenza di età e la sua riservatezza. Cercavo sempre di tirarle su il morale ed a volte ci riuscivo, facendole dimenticare per poche ore il suo male. Anche il monegasco, venuto a conoscenza della sua malattia, tentò in tutti i modi di farla ridere, ma a causa della sua estrema timidezza lei non riusciva ad aprirsi completamente a lui. Quasi tutti i miei conoscenti vennero a salutarmi e ad accertarsi del mio miglioramento e ne fui davvero felice. Avevo bisogno del calore di tutti i miei cari, mi facevano sentire, anche se per poco tempo, amata ed importante. A sorprendermi fu la visita di Lewis, che giunse inaspettatamente quando tutti ormai se ne erano andati. Mi guardò negli occhi ed inizialmente non parlò, come se avesse dimenticato le parole che avrebbe voluto dirmi. Io, dal canto mio, essendo stata colta di sorpresa, non potei far altro se non sorridergli leggermente, in attesa che mi rivolgesse parola. Come svegliatosi dal suo momento di trans, si avvicinò e mi parlò.
《Ciao.》Ricambiai il suo saluto con un cenno del capo. 《Come va?》Sembrava a disagio e ciò non era assolutamente da lui, iniziai a pensare che avesse un qualcosa di serio da dovermi confessare.
《Un po' meglio, grazie. Ti ha visto qualcuno entrare?》Pensieroso scrollò le spalle.
《Non mi sembra, sono stato abbastanza furtivo.》 Ridacchiai e la sua espressione si fece sempre più seria. 《Devo rivelarti una cosa.》 Lo guardai curiosa ed al contempo spaventata, pensavo gli fosse accaduto qualcosa. Lui comprendendo il mio stato d'animo, tentò di rassicurarmi. 《Non è nulla di preoccupante.》
《Dimmi.》
《Sappi che non avevo intenzione di dirtelo, avrei preferito rimanesse una cosa segreta, ma il tuo fidanzatino mi ha costretto a raccontartelo.》
《Vai al sodo, Lewie.》Si pietrificò al soprannome e potetti anche vederlo sorridere.
《Sono stato io a donarti il midollo.》Sbarrai gli occhi e la mia mortificazione aumentò sempre di più. Lo guardai sbalordita e lui iniziò a toccarsi i capelli agitato. Solo allora notai che non fossero legati nelle solite treccine e il ricordo di noi due stesi sul letto dopo aver consumato il nostro amore apparve davanti ai miei occhi. Arrossii inevitabilmente e lui sembrò comprendermi.
《Non so come ringraziarti.》Lui scosse la testa sorridente.
《Non ce n'è bisogno. L'ho fatto perchè quella era la mia volontà, perchè l'ho ritenuta la cosa più giusta in quel momento.》Lo guardai teneramente.
《Meriti il meglio.》
《Lo avevo.》Chinai il capo, ma lui prontamente me lo rialzò. 《Non devi preoccuparti, è tutto ok.》Cercai di non pensare a tutto il male che gli avessi arrecato, ma era più forte di me. Mi sentivo in colpa e ciò che mi faceva più rabbia era che lui continuasse a volermi bene come prima. Nonostante tutto, lui era sempre lì accanto a me, come all'inizio. 《Tutti sbagliamo nella vita. C'è chi lo fa per rabbia, chi per gelosia, chi per vendetta e chi per amore ed io so che tu rientri in quest'ultima categoria. Non sei l'unica ad aver agito in modo sbagliato, l'ho fatto anche io alla tua età. Sei giovane ed hai tutta una vita davanti ed hai un ragazzo che, mi dispiace ammetterlo, ti ama più di quanto faccia con se stesso. Forse non sono la tua anima gemella, ma so che tu lo sei stata per me. E non te ne faccio una colpa perchè, sebbene sia durato poco, mi hai fatto tornare un ragazzino alle prese con la sua prima cotta adolescenziale. Te ne sono grato.》Lo abbracciai e lui prontamente ricambiò e per un istante sembrava fossimo tornati quelli di pochi mesi prima e ne ero felice. Vidi, appoggiato allo stipite della porta, Charles che mi sorrideva, felice che finalmente avessimo fatto pace definitivamente. Anche Lewis si accorse della sua presenza e decise di lasciarci da soli. Prima, però, mi lasciò un bacio sulla fronte e mi salutò con un gesto della mano. Il monegasco mi si avvicinò e mi baciò leggermente, per poi chiedermi come fosse andata la visita ed io non feci altro se non sorridere. Fece combaciare le nostre fronti e chiusi gli occhi, beandomi del suo profumo.
《So che forse questo non è il momento più adatto per chiedertelo, ma non credo di poter aspettare ancora.》Mi prese la mano ed appoggiò sul palmo un cofanetto. Si allontanò e lo aprì, mostrando così un magnifico anello di fidanzamento. 《Dafne vorresti essere la mia fidanzata?》Annuii vigorosamente e calde lacrime iniziarono a scorrermi sulle gote. Mi baciò e fu in quel momento che mi sentii realmente completa.
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♧Juste Danser♧|| Charles Leclerc [IN REVISIONE]
FanfictionDafne, una giovane ballerina della Scala di Milano, riesce, grazie all'aiuto del suo insegnante ed amico, ad esibirsi in uno dei teatri più famosi d'Europa. E sarà lì che incontrerà Charles, pilota di Formula 1, di cui si innamorerà. Nulla, però, sa...