La serata trascorse molto velocemente tra le conversazioni e le foto buffe che ogni tanto Lewis mi scattava. Ci eravamo divertiti molto ed ancora una volta l'inglese si era dimostrato dolcissimo nei miei confronti.
《Ora è meglio che tu vada a dormire, domani ti porterò a fare un giro della città.》Lui storse il naso.
《Spero non con la mia macchina.》Mi finsi offesa.
《Sono un'ottima pilota.》
《Meglio se ti dedichi alla danza, darling.》
《Vuoi rimanere qui?》Lo vidi pensarci su, per poi scuotere la testa.
《Non voglio disturbare ulteriormente.》Sbuffai e lo costrinsi a rimanere, usando la tattica degli occhioni, appurando così la sua efficienza.
《Ti porto nella stanza degli ospiti.》
《Ho le valigie nella macchina, aspettami un attimo.》Annuii. Non ci impiegò molto, ma notai con mia sorpresa che portasse ben tre valigie molto grandi.
《Sei venuto a trasferirti?》 Risi e lui mi fulminò con lo sguardo. Lo accompagnai verso la camera ed una volta giunti lui, mi salutò con un bacio sulle labbra. Non fu lunghissimo, ma passionale quasi quanto il primo. Arrossii leggermente e mi ritirai nella mia stanza, dove mi cambiai. Non ci impiegai molto ed una volta stesa sul letto, ricevetti due messaggi. Uno era di Roberto, l'altro di Claudio.
《Vorrei tanto che domani venissi alla Scala, anche solo per assistere al mio spettacolo.》 Aprii il primo, quello del mio migliore amico.
《Ovvio che ci sarò.》
《Potresti venire un'ora prima? Devo mostrarti una cosa.》 Accettai e scorsi sullo schermo fino a quando non trovai quello di Claudio.
《E comunque non approvo il tuo modo di vivere la vita.》 Non compresi.
《Che intendi dire?》
《Non puoi farti fermare da una malattia, tu devi continuare a ballare. Non per lavoro, ma per svago. Devi dimostrare al fato che tu sei forte, che supererai questa difficoltà. Non ti ho più vista ballare dallo spettacolo in Germania, eviti qualsiasi cosa comprenda la danza. Tu sbagli così Dafne, sai cosa tu hai dato per ballare e non puoi perderlo così da un giorno all'altro. Quindi, accendi la radio e balla, balla, balla fino allo sfinimento. Fidati che dopo ti sentirai meglio.》 Visualizzai e non risposi. Aveva ragione, ma il solo pensiero di indossare nuovamente quelle ballerine rosse tanto sudate, mi uccideva. Accesi la luce ed aprii il guardaroba, alla ricerca delle mie scarpette. Le presi tra le mie mani e le poggiai delicatamente sul letto, per poi stendermi accanto a loro. Trascorso un lungo periodo meditando, mi addormentai consapevole che da quel giorno tutto sarebbe cambiato nella mia vita.
Mi svegliai molto presto, non avevo sonno. Appoggiai la testa allo schienale del letto ed iniziai a piangere, senza alcun reale motivo. Ne sentivo il bisogno. Cercai di non fare troppo rumore per non svegliare Lewis, ma fallii miseramente. L'inglese aprì la porta della mia camera e mi guardò assonnato, nella speranza di comprendere cosa mi stesse accadendo.
《Darling che succede?》Scossi la testa e volsi lo sguardo in un altro punto. Non ero a conoscenza del motivo per cui piangessi.
《Non lo so, Lewie.》Il suo respiro si fece affannoso e ciò mi fece sorridere leggermente. Mi voltai per guardarlo e notai che il suo sguardo era posto sulle mie scarpette. Le prese tra le sue mani.
《Sono davvero molto belle, sai?》Annuii. Cercò di cambiare argomento, volevo tranquillizzarmi. 《Fanno male?》
《Abbastanza, sì. Però mi ci ero abituata.》
《Vorrei tanto indossarle, ma credo mi stiano larghe.》Il suo scopo era quello di farmi ridere e ci riuscì. Appoggiai la testa sulla sua spalla per cercare di calmare il mio riso. Mi lasciò un bacio sulla testa e rise anche lui. 《Fammi un po' di spazio.》Obbedii, facendolo accomodare di fianco a me.
《Quando ero piccolo e non riuscivo a dormire, mia madre mi abbracciava e mi raccontava una storia. Le adoravo, perchè mi sentivo molto legato a lei.》Mi strinse a sé e continuò. 《Ora che sono più grande e più maturo, mi basta pensare ad un qualcosa o ad un qualcuno a cui tengo molto per riaddormentarmi sereno. Dovresti provare.》Decisi di fare come mi aveva detto. Sebbene io cercassi di pensare ad una qualsiasi altra cosa, il mio pensiero finiva sempre a Charles che non si era più fatto sentire. Ci ero rimasta male, credevo di essere importante per lui, eppure non mi aveva mai neanche chiesto come stessi. Riuscii, per mia fortuna, a deviare il mio pensiero all'uomo posto al mio fianco, che aveva viaggiato a lungo solo per vedermi. A lui che nonostante fosse stanco, era accanto a me a consolarmi. Mi accoccolai maggiormente a lui e chiusi gli occhi.
Ero sul punto di addormentarmi quando sentii una sua frase che mi fece sciogliere. 《Quanto vorrei poterti curare quel cuore rotto dalle tante sofferenze e farti comprendere quanto il mio amore per te sia sincero e puro.》Mi lasciò un bacio sulla guancia e sul mio viso comparve un sorriso.
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♧Juste Danser♧|| Charles Leclerc [IN REVISIONE]
FanfictionDafne, una giovane ballerina della Scala di Milano, riesce, grazie all'aiuto del suo insegnante ed amico, ad esibirsi in uno dei teatri più famosi d'Europa. E sarà lì che incontrerà Charles, pilota di Formula 1, di cui si innamorerà. Nulla, però, sa...