♧Chapitre 26♧

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Al mio risveglio non trovai Lewis accanto a me, ma unicamente le mie scarpette rosse. Credevo si fosse pentito di tutto e che se ne fosse andato. Stavo male. Ad un tratto apparve sorridente alla mia porta, senza però entrare.
《Chiudi gli occhi.》Ero confusa, ma feci come mi disse. Lo sentii avvicinarsi a me ed appoggiarmi un qualcosa sulle gambe, per poi permettermi di aprire i miei occhi.
Mi aveva preparato la colazione. Lo abbracciai e lo invitai a sedersi accanto a me, per consumare insieme il pasto.Mi stava per rivolgere la parola quando squillò il mio cellulare e fui costretta a rispondere. Era Roberto. 
《Buongiorno cara, ti chiamo per ricordarti di stasera.》
《Sì, ricordo. Cerca di non fare cose stupide prima dello spettacolo.》Rise.
《Dovresti essere maggiormente preoccupata del dopo.》Non compresi, ma quando ero sul punto di chiedergli che intendesse, attaccò la chiamata. Che amico strano.
《Chi era?》Mi chiese l'inglese curioso.
《Roberto.》Annuì e non mi fece altre domande. 
《Vatti a vestire, abbiamo poco tempo per visitare la città.》
《Perchè?》
《Devo andare ad uno spettacolo.》Non rispose e si ritirò nella sua camera, dopo avermi lasciato un bacio sulla fronte.
Mi cambiai abbastanza velocemente. Indossai un semplice leggings nero ed una felpa bianca, faceva molto freddo e non avevo alcuna voglia di prendermi il raffreddore. In poco tempo anche Lewis si preparò, indossava un paio di jeans chiari ed una maglietta bianca. Lo presi per il braccio e lo tirai fuori di casa, gesto che lo fece scoppiare a ridere.
《Sicura di voler guidare?》
《Non dubitare delle mie doti da pilota, sono più brava di te.》Gli feci la linguaccia e lui sorrise, scuotendo la testa.
Entrammo nella mia auto e guidai fino al Duomo, dove parcheggiai. Camminammo a lungo, girando tutti i negozi presenti. Furono molti i ragazzi a fermare Lewis ed a porgli delle domande su di me. Ero a disagio e l'inglese, comprendendo ciò, decise di sorvolare sull'argomento e di dedicarsi unicamente alle foto ed agli autografi. Il tempo trascorse celermente e fummo costretti a ritirarci a casa, per cambiarci. Mi arrivò un altro messaggio di Roberto, in cui mi obbligava di portarmi il body e le scarpette. Feci come mi disse ed una volta preparati, partimmo nuovamente. A guidare fu Lewis, poichè credeva che fossi inadatta al ruolo. Non ero d'accordo, ma decisi di lasciarlo fare. Una volta giunti in teatro, mi resi conto di quanto mi fosse mancato, ma anche di quanto ormai non mi sentissi più parte di quel mondo. Salutai Roberto e tutti gli altri ballerini, che presentai a Lewis. 
《Ho una sorpresa per te.》Ero sul punto di chiedergli quale fosse, quando mi rispose.《Non te lo dirò, dovrai aspettare la fine dello spettacolo.》Sbuffai.
《Come mai volevi venissi prima?》Fece spallucce.
《Per farti assistere alle prove, a te piace, volevo dire piaceva, guardarle.》Sorrisi ed annuii. Li osservai e sentii una morsa di dolore. Quello era la mia vita e mi era stata sottratta. Dopo poco iniziò lo spettacolo. Mi piacque molto ed anche Lewis sembrava gradire, tanto che a volte mi poneva delle domande riguardanti dei passi. Risposi a tutto e quando l'esibizione finì, ero sul punto di dirigermi verso i camerini quando ad un tratto pronunciarono il mio nome sul palco. 
《La signorina Dafne Moro potrebbe salire per favore?》Confusa feci come mi dissero. Gli occhi del pubblico ora erano rivolti su di me. Roberto mi si avvicinò e prese un microfono per parlare. 
《Mi ammazzerai, ma adesso tocca a te esibirti.》Lo guardai confuso. 《Dovrai ballare tu ora.》Sbarrai gli occhi e scossi la testa. 《Vai nei camerini a cambiarti e corri subito qui.》Maledicendolo in trecento lingue, feci come mi disse. Risalii sul palco ed inspirai. Non avevo provato nulla, avrei sicuramente fallito. Decisi di improvvisare e di unire per la prima volta in Italia la musica pop alla danza classica. Era un azzardo e speravo tutto andasse per il meglio. Sussurrai il titolo della canzone e pretesi vi fosse anche la parte cantata. Iniziai a danzare sulle note di "Only Girl(In the World)" di Rihanna, unendo alla danza classica qualche passo della contemporanea. Mi stavo divertendo e finalmente compresi ciò che intendesse Claudio. Quello era il mio mondo, dovevo continuare, nonostante tutto e tutti. La musica ben presto si arrestò, così come i miei passi. Sentii unicamente gli applausi del pubblico e le lacrime che solcavano il mio volto. Corsi ad abbracciare Roberto e cercai con gli occhi Lewis, che mi sorrideva fiero di me. Andai a cambiarmi e dopo poco lì giunse anche l'inglese che mi strinse forte a sè. 
《Sei fantastica piccola.》Lo baciai ed appoggiai la mia testa sul suo petto. Era tutto una follia, ma l'amavo. Amavo terribilmente quell'adrenalina nel mio corpo quando ballavo e non avevo intenzione di separarmene, non più. 

♧Juste Danser♧|| Charles Leclerc [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora