Colton è sdraiato sul letto, con la delusione dipinta in volto e la gelosia che gli corrode le viscere. È stato inutile credere che le cose sarebbero cambiate di punto in bianco, che la gita avrebbe virato verso momenti che si sarebbero trasformati in ricordi con Willis. L'amico ha passato, di nuovo, l'intera giornata con Jade, ha affrontato con lei il percorso organizzato lungo i sentieri montani e adesso, ormai sera, è uscito per fare un giro del paese, insieme anche ad altri compagni, sotto la guida di due professori.
Colton non è voluto andare. Non voleva sopportare ancora i due innamorati incollati l'uno all'altra, perciò ha preferito rimanere in albergo, così come altri studenti. Non sono servite a nulla le esortazioni di Willis, si è inventato di avere mal di testa e che sarebbe andato a dormire presto.
«Non c'è niente da vedere» dice Harvey risvegliandolo dai pensieri. Getta il telecomando sul materasso e spegne la televisione. Anche lui è uno di quelli che non è voluto uscire, ha preferito fargli compagnia e, nonostante Colton avesse preferito restare da solo, non ha potuto dirgli di no.
«Poco male, non avevo voglia comunque» gli risponde.
Si dirige alla finestra e osserva al di fuori nella speranza di veder tornare Willis. Sa già che non accadrà, è passata solo una mezz'ora e probabilmente non rientreranno fino al coprifuoco. Al solo pensiero, stringe i pugni e impreca tra sé.
Devo calmarmi...
Si guarda attorno e vede Harvey spettinarsi i corti capelli biondi, distratto, mentre legge una rivista sui motori con lo sguardo attento e le labbra corrucciate.
Lo trova tremendamente carino.
No, molto di più: lo trova tremendamente invitante.
«Harvey?» lo chiama e questi solleva il volto. «Cosa faresti se uno con tendenze omosessuali ci provasse con te?»
Si rende conto soltanto un millesimo di secondo dopo di quanto stupida sia risultata la frase, ma non cambia l'espressione beffarda e sicura e non vacilla, nemmeno quando Harvey sgrana le palpebre sorpreso e le sbatte più volte.
«Beh...» Harvey si mette a sedere e lascia la rivista di fianco al cuscino. «Mi farebbe piacere, immagino, ne sarei onorato» fa le virgolette con le dita, seguite da una risata, «ma non sono gay, quindi non potrebbe funzionare.»
Colton gli si affianca, nota le sue guance arrossate e si trattiene dal ridere.
«Perché questa domanda?» fa ancora Harvey. «Che senso...»
Colton però non gli permette di concludere la frase: si abbassa sulle sue labbra e gli dà un tiepido bacio a stampo che lo pervade di benessere istantaneo in tutto il corpo. Non vuole fermarsi lì, non adesso, ma si sforza di abbandonare il tepore di quelle labbra.
«Sei gay?» gli domanda Harvey, in un soffio.
«Ogni tanto...» risponde lui. Soffoca un'altra risata e incurva la schiena in avanti. «Ti dà fastidio?»
L'altro si sposta appena all'indietro. «No... perché dovrebb...»
Per la seconda volta non riesce a concludere il discorso e per la seconda volta è colpa delle labbra di Colton, che lo spinge fino a fargli scontrare la testa al muro. Solo in quel momento si stacca, consapevole di aver esagerato; tuttavia non si controlla, brama quel contatto, gli serve. Non sa il perché, ma ne ha bisogno.
«Colton...» tenta di parlare Harvey. «Io non sono gay» sussurra.
«Dovresti testarlo prima di dirlo» controbatte lui, spinto soltanto dal desiderio. «Hai mai baciato una ragazza?»

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Desiderio Carnale
Narrativa generale[Completa - Gay/BoyxBoy] Colton sta passando uno dei momenti più difficili nella vita di qualsiasi persona: la pubertà. Oltre ai cambiamenti del corpo, deve fare i conti anche con sentimenti, reazioni e desideri mai provati prima; ma quello che cred...