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«Alla fine ti sei arreso al piacere degli alcolici, eh?» dice Mattew dando qualche gomitata a Willis.

«È tutta colpa di Colton e di sua madre che ha convinto la mia che siamo ragazzi e dobbiamo divertirci. Quindi ci ha comprato delle casse di birra.»

Matt e Colton ridacchiano.

«Barbara verrà a controllarci ogni dieci minuti, me lo sento» fa quest'ultimo.

«Molto probabile» risponde Willis. «Forse ha ingaggiato anche Lucy.»

«Tua sorella è un pasticcino» commenta Mattew.

Ottiene uno sguardo truce da parte dell'altro, che ribatte: «È fidanzata e troppo grande per te. E anche troppo intelligente per te.»

«Dopo questa batosta andrò a ubriacarmi» scherza Mattew e si allontana dal gruppo, avvicinandosi ai tavolini per recuperare da mangiare e da bere.

Colton si guarda intorno, scruta ogni persona presente alla festa e picchietta un piede a ritmo di musica sul pavimento, ma lo fa soltanto per mascherare l'agitazione.

«Carter non è ancora arrivato» dice Willis.

«L'ho notato...»

«Arriverà, tranquillo.»

Colton annuisce ed è proprio in quel momento che si apre la porta a vetro della terrazza. Ne sbuca fuori un ragazzo dalla criniera movimentata e arancione, gli occhi sorridenti e una pioggia di lentiggini a illuminargli il volto.

«Eccolo» dice ancora Willis e dà un colpetto sulla spalla a Colton per spronarlo ad andare da lui.

Questi lo ringrazia con lo sguardo e cammina a passo svelto per raggiungere Carter, incantato nell'osservare la bellezza della terrazza, le piante che ne circondano il perimetro e il palco dove sono già presenti gli strumenti per la band di Derek, che arriverà a momenti. Colton non può nascondere l'ansia, ce l'ha da quando l'ha invitato alla festa di compleanno, e il motivo è che non vuole rovinare tutto come sempre.

Il piano di andare con calma, step dopo step, è ancora in atto. Infatti si è limitato a scambiare qualche messaggio innocente con Carter: si sono conosciuti, sono usciti a pranzo e nient'altro. Per tutto il tempo ha percepito uno strano formicolio, quello che ormai conosce bene ma, con molta fatica, non gli ha dato ascolto, almeno fino a quando non si è potuto rifugiare nella propria camera.

«Ehi» lo saluta.

Carter si accorge di lui e gli dà i due soliti baci di rito, ricambiati, e anche un debole abbraccio. «Ciao, bel figaccione. Scusa il ritardo, mio padre non è pratico di strade, abbiamo girato un po' in tondo.»

Colton ride e gli dice di non preoccuparsi, per poi invitarlo a bere qualcosa. È inevitabile l'occhiata da parte di Mattew, che si mette poi a confabulare con Finn, molto probabilmente su un'altra delle loro scommesse e molto probabilmente riguardante proprio lui e Carter. Forse hanno puntato su un bacio entro la fine della festa, forse su qualcosa di più. Mattew lo avrà fatto anche su qualche scenata di gelosia tra lui e Willis.

Carter racimola un piattino di plastica, lo riempie di cibo e si versa della birra. Colton lo osserva in ogni movimento, lo mangia con gli occhi e vorrebbe appartarsi con lui. Scrolla la testa e nota Harvey al suo fianco, che sta decidendo se prendere un pezzo di pizza o un mini hamburger.

«Prendi qualcosa anche per me!» urla Finn dalla parte opposta della terrazza e Harvey sbuffa.

«Prenditelo da solo!» interviene Colton. «Non sei il suo schiavo» dice poi a Harvey, che gli sorride.

«Grazie.»

«Non hai ancora imparato a ribattere a tono? Pensavo fossi esperto, ormai.»

«Con Mattew sì. Finn è più complicato.»

Desiderio CarnaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora