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Colton ancora si chiede perché si trova dietro Willis e Jade, quando sarebbe potuto essere tra i primi della fila e avrebbe potuto evitare di far cadere lo sguardo ogni due secondi sulle loro mani intrecciate.

Più ha sperato, in quella gita, di trascorrere il suo tempo con l'amico e più il desiderio gli si è rivoltato contro: Jade non fa che essere in mezzo a loro e la sopportazione ha raggiunto il limite. Ma il fatto più grave è che Willis neppure si accorge del proprio comportamento da innamorato che trascura gli amici e continua a voler passare ogni singolo istante con lei, cercandola se per sbaglio i loro occhi sono a una distanza maggiore di un metro.

E a Colton brucia nel petto, con intensità crescente; la voglia di allontanare da sé i problemi con una scappatella con chicchessia aumenta in egual misura.

«Che hai?»

Viene ridestato dalla voce di Harvey, che passeggia al suo fianco lungo il sentiero fangoso e in pendenza; gli alberi attorno a loro sono verdi e possenti; il fragore del ruscello rallegra l'atmosfera e il canto degli uccelli allieta il duro cammino fino in cima.

«Che ho?» ripete Colton.

«Sei arrabbiato?»

È così evidente?, vorrebbe ribattere, ma si limita a scuotere la testa. Almeno Harvey non ha notato anche il suo essere sconfortato, abbattuto, triste, deluso... Troppi aggettivi, tutti con una sfumatura appena diversa ma che racchiudono lo stesso sentimento.

«Perché non parli con lui?» insiste Harvey.

«Parlare di cosa?»

Il ragazzo scrolla la testa e fa un passo più lungo degli altri per evitare un ramo spezzato. «Di voi» dice in un sussurro.

Colton arriccia il naso e si sposta più e più volte il ciuffo azzurro da davanti gli occhi. «Non parlare di cose che non sai.»

È sicuro che il suo tono sia risultato più greve di quanto avrebbe voluto, tuttavia non riesce a contenere i sentimenti, sgorgano fuori attraverso le iridi scure, la lingua avvelenata e i gesti secchi e scocciati.

«Scusa...» mormora Harvey in risposta.

Colton capisce di averlo ferito, perciò gli afferra il polso per un breve istante per poi rilasciarlo, con delicatezza, e sul volto dell'altro compare un abbozzo di sorriso.

È semplice trattare con Harvey, o almeno così è sempre stato da quando il ragazzo ha legato più con lui che con gli altri compagni. Se Colton si ferma a riflettere anche solo per un attimo a ciò che l'ha costretto a fare due sere prima... No, non vuole pensarci. Non ancora, dice tra sé ogni singola volta, fino a quando non sarà lui a intavolare il discorso. E Colton spera vivamente che non accada mai.

«State attenti, ragazzi.» La guida che accompagna le due classi lungo il percorso montanaro lo desta dai suoi pensieri. «Seguite i miei passi sulle rocce, così non vi bagnerete le scarpe» prova a scherzare, ma non gli viene così bene: alcune ragazze si stanno già lamentando che diventeranno zuppe soltanto perché devono attraversare un piccolo fiume e giungere sull'altra sponda.

Colton attende il suo turno, sbuffando. Non ha per niente voglia di essere lì, in quel bosco, con quelle persone, con quel tumulto nel petto e Jade che sta venendo aiutata da Willis e non dalla guida. Il ragazzo le ha offerto la mano e lei non ha esitato un secondo ad agganciarsi di nuovo a lui e a seguirlo lungo le rocce scivolose.

Aiuta anche me, sale lungo la gola di Colton, ma non lo dice ad alta voce. Qualsiasi cosa pur di avere un contatto con Willis. Gli manca. Gli manca nonostante stiano apparentemente insieme tutto il giorno.

Desiderio CarnaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora