Colton gira e rigira il bicchiere, agitando la limonata all'interno e fissandola. La trova molto più interessante di qualsiasi altra cosa della festa, quella organizzata dai professori per l'ultima sera in montagna. Hanno acceso un falò, allestito qualche tavolo pieghevole con bevande e stuzzichini e messo su della buona musica per ballare. Rigorosamente a volume non troppo alto per non disturbare l'intero paese.
«Non ti piace?»
Colton scatta con lo sguardo su Harvey, seduto accanto a lui, che sta indicando il suo bicchiere ancora pieno, e gli sorride.
«È buona» risponde.
«Non l'hai neppure assaggiata.»
Scrolla le spalle e dà un sorso. «È buona» ripete. Fa l'ulteriore sorriso sforzato nel disperato tentativo di prenderlo in giro, ma si accorge di non avere neanche le forze per qualche battuta stupida.
Harvey sospira e sfrega il piede sul terriccio, scavando un piccolo buco che poi si premura di ricoprire.
«Non devi stare con me a tutti i costi» dice Colton. «Ti stai annoiando, dovresti stare con gli altri.»
«Non voglio stare con gli altri» risponde lui, timido. «E non voglio lasciarti solo.»
«Ammirevole da parte tua» scherza ancora Colton, sorseggiando la limonata. In realtà non è così buona: la trova troppo aspra, avrebbe preferito qualcosa di dolce.
Harvey gli rivolge un'occhiataccia e poi una smorfia contrariata. Colton non resiste nell'accennare una risata. Adora le rughette d'espressione che si creano sulla fronte e attorno alle labbra del ragazzo, gli fa venire voglia di baciarle e di baciare lui.
Alla fine, quel pomeriggio, sono davvero andati insieme a pattinare, anche se Colton ha dovuto insegnare a Harvey partendo praticamente dalle basi. Si è comunque divertito e non ha pensato ai propri problemi per un paio d'ore.
Lui e Willis, infatti, non si sono ancora rivolti la parola.
La notte precedente, quando è giunta l'ora di dormire, è stato imbarazzante a dir poco: l'uno è andato in bagno, poi l'altro, si sono infilati sotto le coperte e sono rimasti voltati di schiena senza mai sfiorarsi. Al mattino Colton non ha più trovato Willis al suo fianco e ha scoperto da Harvey che era uscito presto, il sole era appena sorto. L'animo di Colton, invece, è tramontato di colpo, l'umore è diventato subito nero, non ha saputo far altro che prender posto vicino a Harvey, sormontarlo col proprio corpo e baciarlo fino allo sfinimento, per poi usare la bocca in più modi, su tutto il suo corpo, appagandosi dei suoi gemiti.
Non era mai successo di non parlare con Willis per più di ventiquattro ore, ma forse dovrà abituarsi, sebbene non creda di volerlo fare. In ogni caso, non sarà lui quello a mettersi in ginocchio a pregare per delle scuse, non è sua la colpa. E deve capirlo anche Willis.
Colton sospira e sfiora il piede di Harvey, appoggiando poi la gamba alla sua. Deve ringraziarlo infinite volte per essere ancora al suo fianco, dopo tutto quello che gli ha fatto – perché è ancora convinto di averlo usato come sfogo personale e continua a farlo ogni volta che ne ha l'occasione – ma Harvey è troppo buono per protestare.
«Vorrei imboscarmi con te... adesso» gli sfugge dalle labbra senza rendersene conto e le guance di Harvey diventano subito rosse. Per fortuna la musica ha coperto le parole a qualsiasi orecchio indiscreto.
«È meglio di no... Non adesso.»
«È un dopo?» domanda Colton, sfrontato.
«È un dopo.»
Gli dà una debole spinta, tant'è che rischia di rovesciare la limonata, una goccia scappa fuori dal bicchiere e cade ai suoi piedi.
«Ehi, voi due!»
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Desiderio Carnale
Ficción General[Completa - Gay/BoyxBoy] Colton sta passando uno dei momenti più difficili nella vita di qualsiasi persona: la pubertà. Oltre ai cambiamenti del corpo, deve fare i conti anche con sentimenti, reazioni e desideri mai provati prima; ma quello che cred...