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Colton non ha resistito, o meglio, Carter non l'ha affatto aiutato a farlo.

Infatti è passata un'altra settimana e hanno fatto sesso altre tre volte. Colton è sempre stato passivo, ma almeno è riuscito a dar sfoggio delle sue capacità, facendo urlare di piacere Carter grazie alla sua bocca – per fortuna che i genitori non erano in casa – e ha anche sperimentato cose nuove, che finora aveva soltanto visto in video porno o immaginato.

Nonostante debba esserne compiaciuto, è impossibile ignorare la sensazione di oppressione che ha provato dopo ogni amplesso e che l'ha fatto ricadere nei suoi tormenti, tuttavia è arrivato a una soluzione. L'ha sempre avuta sotto al naso e non sa perché non ci abbia mai pensato: perché dovrebbe sentirsi uno schifo, quando è evidente che anche Carter ha voglia di fare sesso e non ha mai alcuna remora nel dimostrarglielo? Ciò non significa che anche lui sia affetto da un disturbo comportamentale, ma soltanto che gli piace fare sesso. Quindi che male c'è se ne ha voglia anche lui?

Nessuno.

È per questo che ha deciso di eliminare ogni traccia di negatività in sé e pensare solo a portare avanti quella relazione, tra un appuntamento dolce e uno piccante. Non ha importanza, basta che stia bene insieme a lui, e Colton ha bisogno ardentemente di stare bene, è stufo di avvilirsi per qualsiasi cosa.

Lì, sdraiato nel letto della taverna, nudo e col corpo di Carter avvinghiato al suo, può dire di stare bene. Può dire di essere almeno un po' felice. Forse sta davvero cambiando e migliorando.

«Ancora non capisco perché tu abbia voluto metterti un freno.» Carter lo risveglia dal suo rimuginare e gli fa appoggiare la testa sul petto mentre gli accarezza il capo. «Sei una bomba a letto! Di sicuro il migliore tra tutti i miei ragazzi.»

Colton ridacchia e si lascia cullare. Ancora una volta si sente strano nell'essere quello coccolato e non quello che coccola, ma gli piace il fremito che gli scatena il tocco delicato delle dita di Carter sulla pelle, benché si propaghi fino a giungere all'inguine e debba cercare di mantenere l'autocontrollo.

«Quanti ne hai provati per dirlo?» lo provoca.

«Non molti, eh! Però credo siano stati sufficienti da poter dire che tu sei migliore di tutti loro» risponde Carter e scoppia a ridere per poi abbracciarlo in una morsa calorosa. «Tu con quanti sei stato? Certo, senza farci sesso, ovvio» dice con beffa e un sorrisino allusivo.

Troppi, sarebbe la risposta corretta, anche se in realtà Colton non è andato a letto con nessun uomo, prima di Carter. Lo stesso non vale per le donne, con molte di loro è andato ben oltre i semplici preliminari. I suoi amanti rimangono comunque troppi e non quantificabili.

«Non esco con qualcuno da tempo...» decide di dire alla fine. In fondo non è una bugia completa, la ragazza che ha mollato dopo aver conosciuto Carter non conta e quelli prima erano da una notte e via. Deve andare davvero indietro nei mesi per trovare qualcuno classificabile come fidanzato, ma è anche un argomento di cui non vuole parlare.

«Oh!» esclama Carter. «Mi piace essere il tuo primo dopo molto tempo, il tuo primo di molte cose, a quanto pare.»

Colton ridacchia di nuovo e si puntella sui gomiti per poterlo guardare in viso. «Forse potrei essere anch'io il tuo primo per qualcosa. Potrei essere il primo ragazzo che presenti alla tua famiglia, che dici?»

È istantaneo il cambiamento d'espressione di Carter, che adesso sembra quasi a disagio, gli occhi vagano per tutta la taverna alla ricerca di un appiglio sicuro. «Non credo sia una buona idea» farfuglia infine.

«Perché no?»

Carter ancora non lo guarda negli occhi. «Non voglio fare coming out così, non è il caso.»

Desiderio CarnaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora