Colton è schiacciato contro la parete in pietra, il ciuffo viola è sudato e appiccicato al volto e le mani sono aggrovigliate tra i capelli dell'uomo inginocchiato tra le sue gambe. Intorno a lui ci sono gemiti e versi animaleschi di persone che non contengono i propri istinti, parolacce dette a denti stretti, schiocchi di corpi che si scontrano tra loro, e Colton non può che sentirsi sempre più coinvolto.
Guarda per un solo istante l'uomo, la barba gli pizzica l'erezione, ma la bocca gli dona un piacere più esperto rispetto a quello di Juliette, la sua ultima ragazza, quella che ha intenzione di scaricare entro la prossima settimana per provare l'ebbrezza di un nuovo corpo.
Per ora, tuttavia, deve concentrarsi solo sull'uomo davanti a lui e sulla sua lingua che gli lecca con insistenza la punta del sesso.
Deve ringraziare Derek, senza di lui non sarebbe iniziata la sua vita notturna e non avrebbe potuto soddisfare le sue voglie giorno dopo giorno. Bill è la manna dal cielo più preziosa che gli poteva capitare, così come la scoperta dei locali gay con dark room. In questo modo può imbucarsi con una falsa identità, abbordare chi gli pare e piace e scoprire le bellezze della vita omosessuale e trasgressiva.
Ormai sono mesi che va avanti così, da quando ha fatto sesso per la prima volta nell'auto di Kat. A quella ne sono seguite altre con altre ragazze occasionali, ma ancora mai con un uomo. Non che non lo voglia, ma tutti sono più interessati a prendere il suo culo, piuttosto che offrire il loro.
D'un tratto l'uomo – di cui Colton non ricorda il nome – lo morde, così caccia un urlo e gli strattona i capelli.
«I denti, cazzo!»
Quello scrolla le spalle senza distaccare la bocca dall'erezione e si infila una mano nei pantaloni già slacciati, masturbandosi.
Colton appoggia entrambi i palmi sul muro dietro di sé, le ginocchia appena flesse, le gambe tremolanti mentre il piacere scende e scende e arriva all'inguine, poi esplode di colpo nella bocca dell'uomo, che prende a tossire sputando il seme bianco. Colton si inginocchia e gli afferra il volto tra le mani, la barba lo punge ed è un po' appiccicosa. Si baciano e il ragazzo decide che non si farà mai crescere la barba: non vorrebbe che il proprio futuro amante la trovasse fastidiosa così come lui al momento.
«Ora tocca a te» dice l'uomo, che si rimette in piedi facendo scivolare a terra pantaloni e mutande. L'eccitazione svetta turgida e grossa, e Colton fruga nelle tasche dei jeans per tirare fuori un preservativo. «Hai detto di non volere fare sesso» fa ancora il più grande, con voce arrochita.
«È per il sesso orale» risponde Colton. L'altro aggrotta le sopracciglia, perciò si ritrova a spiegare: «Non ti faccio un pompino senza preservativo.»
Andiamo, muoviti a mettertelo.
Da quando cambia troppi partner alla settimana, ha sempre con sé qualche profilattico. Ha affrontato di nuovo un "discorsetto" coi suoi genitori – ovviamente senza scendere nei dettagli di ciò che combina a loro insaputa – e nonostante a volte la voglia sia così prepotente da dimenticarsene, ha deciso che starà attento, anche nel sesso orale. Non importa se gli altri non vogliono usare il preservativo con lui, non li costringe, ma lui lo userà con gli altri.
«Non me lo metto quel coso per un pompino» commenta l'amante.
«Allora ti attacchi al cazzo» ribatte Colton con un sorriso sfacciato, ricevendo in cambio una spinta che gli fa picchiare la schiena contro la parete.
«Ma chi cazzo ti credi di essere?» sbotta l'uomo. «Sei solo un ragazzino approfittatore. Inginocchiati e fai quello che devi.»
«Non sono una puttana» risponde Colton. Rimette il preservativo in tasca e si sistema i vestiti. «E faresti meglio a non fare casini, perché ti assicuro che passeresti nei guai per pedofilia.»
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Desiderio Carnale
General Fiction[Completa - Gay/BoyxBoy] Colton sta passando uno dei momenti più difficili nella vita di qualsiasi persona: la pubertà. Oltre ai cambiamenti del corpo, deve fare i conti anche con sentimenti, reazioni e desideri mai provati prima; ma quello che cred...