Il corpo sbattuto contro la recinzione fa emettere a Colton un gemito che sfuma nella bocca di Carter, incatenata alla sua. Il ragazzo lo blocca contro il fil di ferro, gli stringe i polsi e glieli strattona sopra la testa; gli invade poi il palato con la lingua e avvolge la sua.
Colton si lascia fare qualsiasi cosa, intrappolato nell'assoluta ebbrezza del desiderio carnale.
Si baciano fino a quando non finisce l'ossigeno nei polmoni e si staccano per un breve istante soltanto per riprendere subito dopo. A nessuno dei due importa che si trovano in un vicolo in cui chiunque potrebbe passare e vederli in quell'intreccio di mani, gambe e bocche.
Carter gli morde il labbro, sogghigna e continua a baciarlo ovunque sul volto, però Colton lo obbliga a tornare alla bocca e prende a giocare con la sua lingua. D'un tratto viene compresso ancora di più contro la recinzione, tanto da avvertire i segni sulla pelle.
«Calmo, leoncino» dice, «così mi fai male.»
L'altro sogghigna e infila una gamba tra le sue, il ginocchio preme contro l'inguine ed è immediata l'eccitazione che si accende in Colton. Dura e grossa. Pulsante e dolorosa.
Merda.
È riuscito a tenersi a distanza dal sesso, ma è difficile resistere quando un ragazzo come Carter lo provoca in continuazione. Gli fa credere che forse potrebbe lasciarsi andare perché non è lui quello ad aver fatto la prima mossa, però poi pensa che ricadrebbe nelle sue precedenti relazioni e il suo piano di innamorarsi andrebbe in fumo. Non che stia funzionando. Ma è passata soltanto una settimana: c'è tempo per innamorarsi.
«Leoncino...» mugugna quando il ginocchio di Carter lo strofina più forte. «Leoncino... fermo...»
«Andiamo. Non vuoi divertirti?»
L'ho già fatto abbastanza, pensa Colton. Si aggrappa alla chioma arancione dell'altro, ancora più scompigliata per via di quante volte l'ha strattonata, e scuote il capo.
«Strano» dice ancora Carter, «perché qua sento qualcosa che vorrebbe divertirsi, e molto.»
«Credimi, se sapessi il modo in cui vorrebbe divertirsi scapperesti» risponde Colton, eccitato.
Carter ride e lo stimola di nuovo col ginocchio, ma Colton lo spinge via quando insinua anche una mano sulla zip dei suoi jeans e tenta di abbassarla. È uno sforzo enorme, tanto che il sudore gli imperla la fronte, e non per l'eccitazione.
«Con... calma...» dice a fatica.
Carter si stacca da lui. «D'accordo, ragazzo pudico. Con calma.»
Lo sfida con lo sguardo e Colton non resiste all'acquamarina dei suoi occhi. Lo afferra per il colletto e fa scontrare le labbra, ma non si spinge oltre. Il fiato è intenso, le dita tremano e non vorrebbe allontanarlo in quel modo.
«È solo che...» sospira sulla sua bocca. «Non voglio affrettare le cose e rovinarle. Te l'ho già spiegato.»
Carter gli allaccia le braccia al collo, con un sorrisetto beffardo stampato in viso. «E sentiamo, quando sarebbe il momento giusto per andare oltre al bacio?»
Sempre.
Colton ricaccia la risposta in gola. «Quando saremo entrambi pronti» dice infine.
Carter gli sposta il ciuffo viola dagli occhi e lo bacia. «Te l'ha mai detto nessuno che sei un amore?»
Il petto di Colton si alza e abbassa rapidamente, poi scrolla la testa. Se solo sapessi come sono davvero... Nessuno oserebbe dire che sono un amore. È solo un ragazzo che sta tentando di cambiare con scarsi risultati – e si può notare dall'erezione che brucia tre le gambe – che non si sente in pace con se stesso e non crede di meritare qualcuno al suo fianco.

STAI LEGGENDO
Desiderio Carnale
Ficción General[Completa - Gay/BoyxBoy] Colton sta passando uno dei momenti più difficili nella vita di qualsiasi persona: la pubertà. Oltre ai cambiamenti del corpo, deve fare i conti anche con sentimenti, reazioni e desideri mai provati prima; ma quello che cred...