《Sento vibrare la tua voce in tutti i suoni del mondo.》
[Paul Éluard]♧
Ci vollero sei giorni prima che Jughead venisse dimesso dall'ospedale, e altrettanti perché potesse ricominciare a camminare, seppur con qualche aiuto. Meno di due settimane: tutto sommato non era molto, ma a Liria sembrò un'eternità. Tutti coloro con cui aveva parlato nei giorni successivi all'incidente al lago le avevano detto che la cosa migliore da fare fosse mantenere calma, che Jughead non fosse più in pericolo, ma più la gente lo ripeteva, più lei si sentiva soffocare dal senso di colpa.
Il fatto più atteso, dopo il ritorno del corvino, era il processo contro Simon. Processo che, però, come si scoprì nei giorni successivi, era destinato a non avvenire.
Era domenica quando il corpo del rapitore venne trovato esanime sul pavimento della cella provvisoria in cui era stato collocato. Nessuna ferita o taglio, nessun segno di violenza: una morte silenziosa, invisibile, come solo un avvelenamento può essere.
La polizia aveva subito pensato al suicidio, ipotesi più che plausibile, dato lo stato mentale del diretto interessato. Liria, però, non era per niente convinta. Se Simon aveva davvero fatto parte degli Scorpions, di sicuro era venuto a conoscenza di affari tutt'altro che ortodossi riguardanti i potenti di New York. Se avesse detto qualcosa di troppo, avrebbe messo a repentaglio ogni piano, ogni stratagemma, esponendo a rischi imprecisi i membri della gang e chi con loro era in affari.
Tenendo conto di ciò, alla mora risultò immediatamente molto difficile credere che si trattasse solo di un suicidio. Doveva esserci sotto qualcosa di molto più contorto, più oscuro, uno schema orchestrato da bestie travestite da gentiluomini. Non sarebbe stato strano che uno degli Scorpions, se non Raiden stesso, avesse avvelenato Simon, per assicurarsi che non facesse nomi. Ma, dopotutto, perché qualcuno avrebbe dovuto crederle? Una diciassettenne notoriamente familiare agli psicofarmaci, per nulla imparziale verso gli Scorpions e testimone recente di un tentato omicidio non era di certo la fonte migliore a cui affidarsi.
"Quindi... È un no?" Domandò Jughead, distogliendo Liria dai suoi pensieri.
La ragazza parve riprendere coscienza di dove si trovasse. I due erano stati accompagnati da Sweet Pea in macchina fino all'entrata del Sunnyside Trailer Park, in modo da impedire che Jughead si affaticasse troppo, ma il corvino aveva insistito per non fare immediatamente ritorno alla sua roulotte. Liria, nonostante un evidente disappunto, alla fine aveva ceduto. Escludendo il fatto che la mora non avesse idea di cosa aspettarsi, quello sarebbe stato il loro primo appuntamento ufficiale, sebbene la situazione tra i due ragazzi fosse ancora piuttosto ambigua.
"Non hai detto di noi a tua zia, giusto?" Chiese nuovamente il corvino, notando l'evidente smarrimento della Anderson. "Non che siano affari miei, certo... Vorrei solo assicurarmi di avere ancora un po' di tempo prima che mandi un sicario alla mia porta..."
"Nessun sicario, per il momento." Rispose Liria, sforzandosi di non risultare turbata da quell'immagine. "Suppongo che mia zia abbia qualche ipotesi sul perché ci trovassimo in un bosco insieme prima che Simon ti sparasse, ma indagare sul nostro rapporto mentre eri sotto ai ferri sarebbe stato troppo anche per lei."
"È consapevole che sai della casa di tuo nonno?"
"Sì, ma non del baule lanciato sul fondo del fiume."
Liria non aggiunse altro. Continuò a camminare con gli occhi fissi sull'erba, visibilmente sovrappensiero, rimuginando incessantemente sugli eventi degli ultimi giorni. Jughead, nonostante una certa curiosità di sapere quali pensieri affollassero la mente della ragazza, comprese all'istante che quello, evidentemente, non fosse il momento per indagare sulla questione. Preferì, anzi, cambiare totalmente discorso.

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Rebel [Jughead Jones]
Teen Fiction[COMPLETA] Liria Anderson. Un nome, zero certezze. Il fatto che sia orfana e il suo immancabile sarcasmo sono le uniche cose che il mondo, senza alcun impegno, può conoscere di lei. Il resto è un dilemma, un codice indecifrabile scritto con l'inchio...