《Il cuore muore di morte lenta. Perdendo ogni speranza come foglie. Finché un giorno non ce ne sono più. Nessuna speranza. Non rimane nulla.》
[Ziyi Zhang]♧
Jughead uscì dall'opificio. L'alba illuminava tenue la rimessa, i raggi del sole si riflettevano sui vetri scheggiati delle auto, dando vita a numerosi effetti ottici variopinti. Il ragazzo si guardò un po' intorno, non c'era ancora nessuno in giro, a parte qualche merlo poggiato sull'erba ancora brinata. Si avvicinò al capannone della mora, ma il suo bussare venne interrotto sul nascere da una voce poco distante.
"Will...?" domandò Liria, dentro ad una cabina telefonica.
"Rebel! Dio, sono giorni che non ricevo tue notizie! Tua zia ha chiamato Mike dicendo che sei scappata di casa, e non rispondevi al telefono... Temevo potesse esserti successo qualcosa!"
"Sto bene, rilassati."
"Ho perso dieci anni di vita, diamine! Si può sapere che fine ha fatto il tuo cellulare?!"
"Probabilmente ora sarà in qualche discarica semi-abbandonata... Ti sto chiamando da una stupida cabina telefonica."
"Una cabina telefonica dove? Dove ti trovi in questo momento?"
"Non... Non posso dirtelo, d'accordo? Esporrei ad un pericolo innecessario te, me, e qualsiasi persona a conoscenza della mia posizione... Ma sto bene. Lo giuro, sto alla grande, non devi preoccuparti."
"Ti prego, non dirmi che stai venendo a New York..."
"Sei solo? O qualcuno potrebbe sentirci?"
"Liria, diamine, resta dove sei!"
"Sei solo sì o no?"
"Sì, sì, sono solo, ma tu non devi avvicinarti al Bronx, chiaro? C'è l'isolamento, qualsiasi mezzo non autorizzato non può entare nel quartiere. Se ti fermassero per un controllo, ti arresterebbero!"
"La prigione non è la fine del mondo, serve per altro per spaventarmi. Questo non è più un gioco, Will, loro hanno versato del sangue, e se necessario io farò lo stesso. Siamo il popolo francese contro i nobili durante la rivoluzione, gli studenti del '68 pronti a manifestare per i loro diritti, i contadini inglesi della ribellione di Wat Tyler... Magari non abbiamo grandi armi, magari non ricopriamo cariche prestigiose, ma siamo tanti, troppi perché Jensen possa tenerci a bada. Questa è la mia guerra, Will, e la combatterò a costo di rimetterci la vita!"
"Cosa credi, che ti lascerò da sola contro quei bastardi? Nel bene e nel male sarò con te, sempre. Ti faccio questa promessa, Liria, e farò tutto ciò che è possibile per mantenerla. Perché morirei per te, Rebel. Morirei a costo di saperti felice, e se perché ciò accada è necessaria una rivolta, allora sono pronto a combatterla. Da sempre e per sempre, ricordi?"
"Da sempre e per sempre..." Ripeté la mora.
"Che si facciano avanti, quegli stronzi! Il Bronx è dalla nostra parte. L'opinione pubblica è dalla nostra parte! Ben presto Jensen capirà che una guerra contro Liria Anderson è automaticamente una guerra persa..."
Liria rise, e rise davvero. Will, ai suoi occhi, era semplicemente una manna dal cielo, l'unico satellite in grado di girarle intorno sempre e comunque, nonostante la sua orbita imprevedibile.
"Non so cosa farei senza di te..." Mormorò la Anderson.
"Andresti avanti, come fai sempre. Probabilmente ti faresti uccidere, ma sarei io quello perso. Sarei io quello smarrito. Il destino ci ha fatti incontrare, siamo complementari. Squadra che vince non si cambia."
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Rebel [Jughead Jones]
Teen Fiction[COMPLETA] Liria Anderson. Un nome, zero certezze. Il fatto che sia orfana e il suo immancabile sarcasmo sono le uniche cose che il mondo, senza alcun impegno, può conoscere di lei. Il resto è un dilemma, un codice indecifrabile scritto con l'inchio...