IL VIAGGIO

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《Jasmine sveglia che è tardi》

Avevo sogni nella mia vita e volevo realizzarli ma tutto cambio per colpa di mia madre che mi fece andare a BROOKLYN a vedere mio padre.
L' idea di cambiare città e perdere il mio ragazzo mi faceva star male .

Avevo voglia di urlare a tutti ciò che sentivo in quel momento , ma non ci riuscivo e poi nessuno mi avrebbe ascoltato.
Non capivo il perché dovessi andare da lui, dato che non ci è mai stato nella mia vita.

Ero sicura che era un modo, anche se sbagliato perché io non volevo, di far pace con lui, e almeno, provare ad avere una sorta di relazione.

Mi alzo con molta calma dal letto e inizio a vestirmi mentre sento mia madre in cucina che prepara da mangiare.

Appena finisco prendo la valigia e prima di uscire dalla porta di camera prendo un grande respiro.

Io sono forte, posso farcela.
Mi ripeto mentalmente.

Prendo la valigia e la porto giù trascinandola.

《Jass devi mangiare prima di partire》dice mia madre e io non la guardo.
Passo davanti e esco dalla porta e in seguito metto la valigia nel portabagagli per poi sedermi e aspettare pazientemente mia madre.

E ottobre e qua a Cuba fa ancora un po caldo.

Mia madre esce poco dopo e appena si siede non parla, semplicemente giuda.

Il tragitto fino all aeroporto è breve ma mi basta per pensare a tutti i miei problemi.

Quanto vorrei essere felice.

Quanto vorrei che qualcuno mi facesse felice.
Che qualcuno mi capisse veramente.

Samuel è il mio ragazzo, siamo amici da sempre.

Lui è tutto ma non mi da quella vita che voglio.

Lui è un ragazzo semplice ma un po strano delle volte.

Non mi ha mai voluto dire i suoi problemi ma io gli ho capiti da sola.

Lo amo ma mi sento sempre in conflitto con lui.

È come se fossimo due opposti ma l importante è che ci amiamo.

Giusto?

Mi rendo conto solo ora che l hostess mi sta chiedendo il biglietto aereo e appena glielo do sorride e mi fa passare.

Che la tortura abbia inizio.

Il volo dura otto ore.

Otto ore strazianti dove non faccio altro che pensare e pensare a tutto.

Mi sento come se dovessi affrontare un muro che mi potrebbe liberare dalle pareti in cui abito da tutta la vita.

Un muro che mi potrebbe rendere libera.

Ma mi sembra che questo muro sia solo stato costruito per essere distrutto e poi rimpiazzato da un altro.

Quando l aereo atterra  prendo la mia valigia e appena esco dalle porte trovo mio padre che mi aspetta.

Appena mi vede mi viene incontro cingendomi.

Mi sento estremamente a disagio e lui sembra accorgersene.

Si leva da me e mi sorride.

《Sono felice di rivederti》sorrido e basta.

Non voglio iniziare subito con il piede sbagliato, ma ho voglio di urlargli in faccia.

***

La sua casa è enorme e quando entro la sua fidanzata, Ximena,  mi da il benvenuto mentre io mi armo del mio sorrido più falso.

Corro nella camera a me assegnata e appena la trovo mi stendo sul letto.

Poco dopo il telefono prende a suonare e appena leggo il nome sullo schermo sorrido.

Samuel.

Corretto

27/07/2015

IL PEGGIOR RAGAZZO D'AMAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora