Chapter 4

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Past

Passarono il pomeriggio in passeggiata a cavallo e per la maggior parte del tempo Michele sulle labbra aveva stampato un sorriso smagliante. Si dimenticò di quello successo in quei giorni e soprattutto si dimenticò per qualche ora Clara.

"Quindi quando facciamo questa gara?" chiese Bea.

"Sarebbe settimana prossima... facciamo la pazzia e ci iscriviamo insieme?"

"Andata" disse lei.

Il sole stava calando ed erano ancora insieme a cavallo. Nessuno dei due voleva tornare in maneggio, era tutto così meravigliosamente perfetto: un cielo meraviglioso con sfumature azzurre, rosa e arancione, il prato era mischiato a dei meravigliosi fiori colorati, i due cavalli erano tranquilli e non c'era nemmeno freddo nonostante fosse novembre. Le risate dei due amici riecheggiavano nell'aria. In quel momento esistevano solo loro e insieme stavano benissimo.

21:15

"Ciao! senti sono così in ansia..."

E lo cancellò.

"Buonasera amica, dato che sono in ansia.."

E lo cancellò di nuovo.

Michele era sdraiato sul letto e si stava spremendo le meningi per inviare un messaggio a Bea dove voleva chiederle se le andava di dormire da lui la sera prima della gara.

"Ciao, sono un ragazzo pieno di ansie, quindi ti andrebbe di dormire da me la notte prima della gara? Tranquilla,  ho la camera per gli ospiti"

Ancora una volta però cancellò il messaggio. Innervosito si tirò su mettendosi a gambe incrociate, si passò tra le dita i capelli e fece un respiro profondo.

"Ciao, mi chiedevo... la sera prima della gara ti va di venire a dormire da me? mia madre sarebbe felicissima di averti con noi a casa, avresti la camera degli ospiti tutta per te"

Finalmente aveva trovato le parole giuste. Premette invio e subito dopo scaraventò il telefono contro il cuscino, mettendosi le mani davanti agli occhi.

Passavano i minuti, Bea non visualizzava il messaggio e l'ansia aumentava sempre di più.

Il telefono squillò, si buttò sul cuscino e lesse il messaggio che per suo dispiacere era di Clara.

"Ti devo parlare"

Rigirò gli occhi, visualizzò il messaggio e non rispose. Mentre osservava la chat di Bea si rese conto che il messaggio era stato visualizzato e che stava scrivendo. Terrorizzato uscì da whatsapp mettendo il telefono accanto alle gambe in attesa della risposta che pareva non arrivare mai.

"Ciao amico! Mi farebbe un sacco piacere! Domani quando ci vediamo ci organizziamo meglio"

14:20

I due si trovavano in maneggio come avevano programmato il giorno prima e stavano preparando i loro cavalli per andare di nuovo in passeggiata insieme.

"Allora, come va con Clara? meglio?" domandò Bea mentre metteva la sella sulla schiena della cavalla.

"Domanda di riserva? Onestamente adesso che sono qui con te non ne vorrei parlare. Godiamoci questo momento insieme" le sorrise e lei ricambiò il gesto timidamente.

La passeggiata durò tre ore e furono ore piene di risate e tanta felicità. Nei mesi precedenti Michele non andava così spesso in maneggio e quando lo faceva portava sempre Clara con sè.

I due risero a crepapelle per una battutina, quando a Bea scapparono dalla bocca delle parole: "Da quando stai litigando con Clara ti vedo molto più spesso e ciò mi rende felice" 

Non ci aveva pensato prima di dire ciò e quando se ne rese conto sgranò gli occhi e si tappò la bocca 

"Scusami, non volevo essere così cattiva, perdonami"

Michele scoppiò in una risata ancora più forte 

"Ma cosa ti scusi a fare, ci mancherebbe. Anzi, mi fa piacere sapere che sei felice di vedermi più spesso" le disse posando il suo sguardo sul volto imbarazzato di Beatrice.

"No seriamente... non volevo dire che mi fa piacere saperti arrabbiato con la tua ragazza" e ancora una volta si tappò la bocca 

"Va bene è meglio se sto zitta"

Come ogni volta rientrarono in maneggio quando il sole stava calando ed il freddo iniziava a farsi sentire.

Bea portò la sua cavalla in box e andò in selleria per posare la sella, sentì dei passi e pensando fosse Michele disse che dovevano organizzarsi per la serata da passare insieme. Non ottenne risposta, eppure aveva sentito dei passi vicino alla selleria ed in maneggio c'erano solo loro.

"Michele mi senti?"

"No che non ti sente il mio ragazzo, in questo momento  sta dando da mangiare al suo cavallo"

Riconobbe quella voce, si fermò e a spalle girate dalla porta della selleria posò le mani sulla sua sella.

"Quindi cosa dovresti fare con Michele? Passare una nottata insieme a casa sua? E magari dormire anche insieme sul letto dove abbiamo scopato un sacco di volte"

I passi si fecero ancora più vicini. Beatrice lentamente si voltò a testa bassa e la prima cosa che vide furono delle decoltè rosa cipria, man mano alzò lo sguardo, deglutì, fino a guardare in faccia Clara.

"Sei stata in passeggiata con lui vedo. Da soli. Lui non ha mai fatto una cosa del genere, forse due volte e pensa... mi aveva anche chiesto il permesso! Io da brava fidanzata che sono gli ho sempre detto di si e lo raccomandavo anche di porti i miei saluti... non lo ha mai fatto, vero? Che sciocco"

Clara con le braccia conserte si avvicinò sempre di più a lei, che rimase immobile.

"Non ti azzardare mai più a rivolgergli la"

Bea si sentiva così piccola di fronte a quella gigantessa, man mano la stanza sembrava restringersi sempre di più.

"Ti concedo un saluto con il cenno del capo e poi non lo devi più guardare, nemmeno pensare. So cosa ti ronza in questa testolina del cazzo, sarai spaventata a morte povera piccola, ma sai che non me ne frega niente vero? E' il mio ragazzo e non me lo farò portare via da una sfigata come te"

Le ultime parole gliele disse puntandole il dito contro con uno sguardo disgustato. Bea fece un passo per uscire da quella stanza ma Clara la fermò. In quell'istante entrò Michele con la sua sella in mano e appena vide la scena la scaraventò a terra e corse subito a spostare Clara da Beatrice.

"Lasciala stare!" disse a voce alta

"Amore, sono venuta a mettere un po' di ordine al nostro rapporto, è la scelta giusta questa e lo sai benissimo"

Gli occhi di Bea divennero lucidi, ma riuscì a trattenere le lacrime.

"Levati dalla mia vita, vai via e non ti azzardare mai più a venire qui"

Clara si sistemò la borsetta Chanel che teneva sulla spalla destra e ribattè "questa ragazza" disse guardando Beatrice "ha rovinato il nostro rapporto" si incamminò verso di lui "e tu lo sia benissimo. Da quando abbiamo iniziato ad avere qualche problema tu sei sempre venuto qui e chissà quanto tempo hai passato con questa sfigata che nella sua vita ha solo una stupida cavalla!"

A queste parole Michele prese per mano Bea e la portò fuori dalla selleria. Non avendo finito ciò che aveva da dire Clara prese il braccio del suo ragazzo e lo tirò per richiamare la sua attenzione "ascoltami, non ho finito" e senza mollare la presa continuò "io non ho intenzione di perderti, soprattutto se la causa di tutto ciò e questa scema".

Michele si liberò dalla presa e con gli occhi furibondi dalla rabbia le ridisse di non farsi più vedere. Clara riuscì a riprendergli il braccio e non contenta prese anche l'altro. Gli portò le mani all'altezza del suo cuore "non abbandonarmi ti prego".

Beatrice si allontanò e con una mano sulla bocca corse in macchina, la mise in moto e con gli occhi pieni di lacrime tornò a casa.

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