Chapter 20

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Present

21:30

Il telefono di Billie squillò e appena sentì il suono prese subito in mano l'oggetto e rispose

"Sono arrivata" disse Stefani dall'altra parte della cornetta

"E' andato bene il viaggio? E' stato tutto tranquillo?" chiese Billie agitata

"Tranquilla, è andato tutto bene, ho ascoltato le nostre canzoni preferite"

Bil ridacchiò "ho fatto la stessa cosa"

Le due ragazze sorrisero, e anche se non potevano vedere con i loro occhi il sorriso dell'altra lo videro tutte e due nella loro mente, perché sapevano che stavano sorridendo insieme.

"Ora vado a dormire, domani andrò a trovare Zaira e poi cenerò insieme a mio padre, mi porta al sushi, strano, lui lo odia"

"Vai a risposarti, ci sentiamo domani mattina, ti amo"

"Ti amo anche io"

Stef chiuse la chiamata e mise sul letto il telefono per andare in bagno e prepararsi per la notte.

Le era mancata la sua casa, quel profumo che la faceva sentire al sicuro, protetta dal male che c'era fuori. Quando mise piede nella sua cameretta una miriade di ricordi la invase. Le vennero in mente tutte le volte quando tornava a casa dopo una brutta giornata e si buttava sul letto e piangeva. Si ricordava quando tornava a casa dopo esser stata da sua madre, quando quelle mura le davano protezione e la facevano sentire finalmente amata, al sicuro, ma soprattutto non sbagliata. Mentre si pettinava i capelli il suo gattino aprì con la zampetta la porta del bagno e le si strusciò sulle gambe. Stefani poggiò la spazzola sul mobiletto bianco e iniziò ad accarezzare il suo gatto che tanto le era mancato.

Prima di andare a dormire diede la buonanotte a suo padre, poi si mise sotto le coperte e dopo nemmeno dieci minuti si addormentò.

Billie invece ci mise parecchio tempo prima di addormentarsi, continuava a pensare a Stefani "che starà facendo in questo momento?". Quel pensiero si fece man mano sempre più offuscato fino a quando cadde in un sonno profondo anche lei.

08:00

La sveglia suonò e Stefani si svegliò e mise subito a tacere quel fastidioso rumore ed il suo gattino corse per salire sul letto e mettersi accanto alla sua padroncina. Si alzò dal letto e andò in cucina a fare colazione seguita da Sammy. Robert era già uscito per andare al lavoro, trovò un bigliettino sul tavolo in legno "figlia mia, ti ho preso dei pasticcini, sono in frigo. Buona giornata, papà"

Spesso Robert lasciava dei piccoli foglietti alla figlia, magari per ricordarle di mangiare la brioches che le aveva preso il giorno prima, oppure per fare delle piccole sorprese golose. Stefani aprì il frigorifero e trovò un vassoio pieno di dolci alla frutta, i suoi preferiti.

Velocemente si preparò e si mise i pantaloni da cavallo che tanto le erano mancati.

La sua macchinina era parcheggiata nel box della villetta, il giardino era sempre meravigliosamente curato ed i fiorellini iniziavano a sbocciare. A Robert non piaceva molto prendersi cura del giardino, ma lo faceva perché sapeva che Stefani ci teneva tantissimo e adesso che sarebbe tornata voleva farglielo trovare perfetto.

Stef prese la macchinina e iniziò a guidare, ricordandosi che aveva cambiato posto per Zaira, in quanto qualcuno aveva trovato il loro vecchio maneggio e divenne pericoloso lasciare li i cavalli. Aveva preso un sacchetto pieno di mele, carote, banane e pane secco da dare alla sua Zaira ma anche a Baron.

Il maneggio nuovo era un posto silezioso, infatti non era nemmeno un maneggio, ma una semplice cascina tranquilla, e Stefani l'adorava.

Appena scese dall'auto sentì un cavallo nitrire, quel suono le era mancato da morire e lo riconobbe subito: era la sua cavallina. Si incamminò e davanti a se trovò un enorme prato verde ed una cavalla meravigliosa che galoppava verso la sua parte nitrendo. Stef si commosse appena Zaira le andò vicino, la riempì di carezze e abbracci. Era così felice di rivederla, le era mancata come l'aria. In lontananza vide anche Baron che man mano si avvicinava a loro.

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