Present
Quando la porta si aprì l'unica vista possibile fu quella di una miriade di ragazzi con un bicchiere in mano mentre ondeggiavano a ritmo di musica. Era ad un volume altissimo, tanto da stordire Bil e Stef che si trovavano li dentro solo da qualche minuto. La folla era tanta, passare era impossibile, tantomeno parlare. Bil riconobbe qualche viso conosciuto, la maggior parte erano ragazze attrici, che però non diedero importanza alcuna alla presenza di Billie.
Bil prese per mano Stef stringendola forte. Ormai erano abituate a passare in mezzo alla folla, era roba da tutti i giorni, ma quella sera era diverso. La gente era così ubriaca che quando Bil cercava di farsi spazio per passare questi barcollavano e molti cadevano a terra. Dopo svariati tentativi riuscirono ad arrivare fino al bancone. Stef decise di non bere niente, solamente qualche sorso dal bicchiere della sua ragazza.
"Balliamo" disse Bil.
La nottata andava avanti e ad ogni canzone che passava i ragazzi alla festa barcollavano sempre di più. Bil mise le mani sulle spalle di Stef, le spostò i capelli dall'orecchio e si avvicinò "ce ne andiamo? questa festa mi fa schifo". Stef annuì "salutiamo Jazz e andiamo via".
Si presero nuovamente per mano e si fecero spazio tra la folla. Trovare Jazz fu un vero e proprio incubo, ma dopo qualche tentativo riuscirono a trovarlo. Stava ballando sopra ad un tavolo senza maglietta, ma appena vide le due ragazze si fermò e con qualche difficoltà si sedette sul tavolino per poi poggiare i piedi a terra mettendosi in piedi.
"Fanciulle vi state divertendo?" domandò allegro tirando in su il bicchiere di plastica rosso che teneva in mano.
"In realtà siamo venute a salutarti, torniamo a casa" urlò Bil per farsi sentire.
Lo sguardo gioioso del ragazzo si trasformò in una smorfia sofferente. Bruscamente poggiò il bicchiere mezzo pieno di vodka sul tavolo "ma non potete andare via così presto"
"Siamo davvero tanto stanche..." cercò di giustificarsi Stef "poi non vedo Billie da parecchi giorni, abbiamo tante cose da raccontarci" continuò.
A quelle parole Jazz sgranò gli occhi emettendo una risata da ebete, si girò verso Bil e la guardò divertito inclinando la testa. Al che Bil corrugò la fronte, non capendo quel comportamento dell'amico. Jazz capì il dubbio della ragazza, così le sorrise e subito lei capì. Terrorizzata Bil aprì le narici e deglutì iniziando a far segno di no con la testa. Jazz andò accanto a Bil e le mise il braccio attorno alle spalle. "Bhe Bil sicuramente una cosa da dirti ce l'ha" rise di nuovo.
Stef li guardò senza capire la situazione.
"Ah non parli?" la incitò il ragazzo.
"Stef non dargli ascolto, è ubriaco e non capisce niente" cercò di liberarsi dalla sua stretta, ma non ci riuscì.
"Non le hai detto chi è venuta a trovarti quella sera durante il concerto, vero?"
Stef fece balzare il suo sguardo da Jazz a Billie, incrociò le braccia e sospirò. Bil sbattè nervosamente gli occhi, con cattiveria prese il braccio di Jazz e lo levò da sopra le sue spalle "Stefani andiamo"
La ragazza non si mosse "chi hai visto" chiese decisa
"Ho detto andiamo" ribattè Bil portando gli occhi verso il basso. Stefani strinse i pugni "ti ho chiesto di dirmi chi hai visto quella sera". Una lacrima rigò il viso di Stef, che già conosceva la risposta. Ma aveva bisogno di sentirlo dire di lei, aveva bisogno di vedere la sua faccia mentre le diceva quel nome che tanto sperava di non sentire più uscire dalla bocca di nessuna delle due. Ma stava per tornare, e non era pronta ad affrontare la cosa, perché quella persona le aveva fatto passare dei giorni d'inferno, e non voleva più avere a che fare con una così tanto egoista e strafottente.
Jazz rimase li, in piedi godendosi la scena. Billie si mise le mani tra i capelli e sempre con lo sguardo rivolto verso il basso parlò "è venuta Clarie nel bel mezzo del concerto".
Quelle parole erano pesanti, risuonarono ancora più forti della musica che sembrava essere al massimo del volume.
Fecero male. Una pugnalata al cuore che pensava di aver schivato, e invece no, eccola li. Ecco il dolore della lama che trafigge prima il petto e poi il cuore. Stefani cancellò con la mano le lacrime che ormai avevano preso il sopravvento. Si girò e corse verso la porta dell'abitazione spingendo tutti per riuscire a passare. Una volta fuori riempì i polmoni d'aria e respirò profondamente. All'improvviso tutto quell'odore di alcol le fece venire la nausea, che però fu fermata dalla boccata d'ossigeno presa appena mise piede fuori da quella casa. Billie le corse dietro e con gran fatica riuscì a raggiungerla. Stef era di spalle e il frastuono della musica era presente anche se si trovavano in giardino.
"Quella sera ti avevo chiamata e tu stessa mi avevi detto che stavi bene"
Stefani non riusciva a girarsi per poter parlare con Bil faccia a faccia. Le faceva troppo male.
"Mi avevi detto che semplicemente avevi sete ed invece eri con lei... con lei..."
"Eravamo lontane, non volevo farti preoccupare. Ti conosco"
"No che non mi conosci Billie!" gridò Stef continuando a darle le spalle "piuttosto okay, non me lo dicevi mentre eravamo al telefono, ma potevi farlo benissimo ieri"
"Non sapevo come fare" respirò "siamo state separate per un po' di giorni, volevo essere felice con te e sapevo che saremmo finite per litigare"
"Noi stiamo discutendo, non litigando. Sono due cose diverse" rispose Stefani. Loro due spesso discutevano, ma dopo poco tempo il tutto si sistemava da solo. Non c'era bisogno di parole, ma solo di sguardi, di piccoli gesti. Quando si litiga invece le cose si complicano di più. Quando questo accade si sta distanti, separati per parecchio tempo e Stefani aveva il terrore che potesse succedere, per questo ci teneva a precisare che la loro era una discussione e non una litigata.
"Discutere è diverso da litigare Bil. Sai come funzionano le cose tra me e te, si sistema sempre tutto"
E questo era vero. Ogni volta che discutevano alla fine si sono sempre riavvicinate, ma quando erano separate soffrivano, e non poco.
Bil fece dei piccoli passi verso Stefani, che continuava a darle le spalle.
"Non ti ho detto niente anche perché per me averla vista non ha significato nulla. Non volevo che la sua insignificante presenza rovinasse le cose tra noi due come ha già fatto"
Si fece sempre più vicina a lei "Non ci toccherà. Lei non ci distruggerà"
Calò il silenzio. Bil delicatamente si avvicinò a Stefani, le mise le braccia attorno ai fianchi e la strinse, poi posò il suo addome sulla sua schiena e chiuse gli occhi. Dopo qualche secondo le braccia si Stefani si mossero e posò le mani sopra a quelle di Billie.
Qualche tempo fa Clarie si mise in mezzo alla loro relazione in un modo alquanto prepotente. Le scombussolò, le disorientò. Per questo Bil aveva paura di dire a Stefani quanto accaduto. Quella ragazza così prepotente, pur di vederle litigare si fece un viaggio di quattro ore per far venire giù la tempesta...
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Ecco il capitolo 23! In questi ultimi giorni ho scritto tantissimo portando avanti di molto la storia, non vedo l'ora di poterla condividere con voi! ❤
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everything i wanted
Fanfiction"Hai presente quando non ce la fai più e l'unica cosa che desideri è scappare chissà dove e non farti più trovare? Ecco, questo è quello che voglio fare ora, con te" Disperazione, litigi, sofferenze, ma nessuno potrà mettersi in mezzo all'amore pass...