Past
Fu più intenso di quello dell'ultima volta. Le labbra morbide di Michele non si staccarono da quelle di lei. Mille emozioni li invasero.
Tutte le emozioni e i sentimenti accumulati da quando si conoscevano esplosero in quel preciso momento, queste erano diventate troppo forti e non riuscivano più a stare così schiacciate senza evadere. Fu quello che rese il bacio ancora più bello. Finalmente erano liberi di mostrare all'altro quello che provavano realmente senza doverlo continuare a nascondere. Qui le parole non servirono, capirono tutto da un gesto che per la maggior parte delle persone è la cosa più normale al mondo: un bacio, che volete che sia? La gente è abituata a riceverne tanti ma loro due no, specialmente Bea che non aveva mai baciato nessuno. Aveva aspettato quel momento da così tanto tempo. Se lo era immaginato mille volte nella sua testa, domandandosi come ci si potesse sentire, domandandosi su quanto sarebbe stato bello poter baciare la persona amata e finalmente essere ricambiata.
Il bacio dell'ultima volta era stato solamente un tocco veloce, questo invece era riuscito ad accarezzarle il cuore. Si sentì sollevare da terra, come se fluttuasse nella stanza insieme a Michele.
"Non lasciarmi" sussurrò lui continuando a tenere le sue labbra attaccate a quelle di Bea "non lo farò mai" rispose.
Bea delicatamente si staccò "se hai bisogno di me, tra una canzone e l'altra vieni che ti abbraccio, ti do un bacio e poi riparti, va bene?".
A quelle parole Mike la baciò di nuovo "va bene".
Il distacco fu doloroso.
Il concerto iniziò, ma Mike non riusciva a rilassarsi come doveva. Alla fine della quarta canzone corse dietro le quinte ed andò da Bea.
"Abbracciami ti prego" il suo respiro era pesante e veloce, sudava e non riusciva a controllare i tremori, ma appena l'accolse tra le sue braccia lui si calmò, chiuse gli occhi e si sentì rinascere. Un bacio sulla guancia lo lasciò ancora in quel mondo caldo e soffice che trovava solo con Beatrice. Quando si riprese delicatamente si staccò, la guardò e con occhi pieni di gioia le disse semplicemente grazie. Risalì sul palco riuscendo a terminare il suo primo concerto.
L'adrenalina scorreva nel sangue del ragazzo che aveva lasciato tutti senza parole. Appena scese dal palco corse da Bea che lo stava aspettando con un sorriso smagliante.
"Sei stato fenomenale" disse aprendo le braccia. Mike completò l'abbraccio posando il suo volto nell'incavo del collo della ragazza.
"E da me non vieni?" disse Rosa ridacchiando. Appena sentì la voce della madre tirò su il volto e la guardò, si staccò da Bea ma prima di farlo del tutto le prese la mano sinistra e gliela baciò.
"Mamma, è stata una figata" esultò.
Quando il palazzetto si svuotò Mike, Bea, Rosa, Gabriele e Claudia andarono in un locale non molto lontano da li. Carlo aveva prenotato per loro una stanza privata in modo tale da non stare in mezzo alla gente che sicuramente li avrebbe disturbati per foto e autografi.
Così passarono la serata tutti insieme, ridendo e scherzando.
"Questo pullman potrebbe diventare la nostra casa" disse Mike mentre chiuse il portone alle sue spalle. Bea si tolse la giacca e la posò sull'attaccapanni al muro per poi girarsi verso di lui "sarebbe stupendo".
I due si misero il pigiama e senza vergona si spogliarono davanti all'altro. Bea prese il borsone e iniziò a rovistare dentro di esso nervosamente.
"Che cosa cerchi?" le chiese Michele.
"Come una sciocca non mi sono portata i pigiami" arrabbiata prese il borsone e lo buttò a terra. Michele si meravigliò di questo gesto brusco, così andò a prendere una sua maglietta e gliela porse "mi sa che dovrai indossare le mie magliette extralarge" disse ridacchiando. Bea sorrise, prese la maglia e se la mise. Le stava enorme, le copriva metà braccio e le arrivava fino alle ginocchia. Nonostante la taglia oggettivamente grande, lei si sentì a suo agio, così si sciolse i capelli e si mise sotto le coperte con lui che la seguì. Le temperature erano scese notevolmente e quando si usciva il freddo gelava le ossa. Dopo qualche minuto a letto Michele sentì che la ragazza tremava dal freddo, così le si avvicinò e la strinse "va meglio?" chiese respirandole sul collo. "Sì, va meglio" disse rannicchiandosi sempre di più contro di lui.
Passarono una notte calda, tra le braccia dell'altro. La luce del mattino entrò nel pullman e questa svegliò i due che stavano beatamente dormendo. Il primo ad aprire gli occhi fu Michele che appena vide Bea ancora vicino a lui sorrise e le diede un bacio sulla fronte. Dalla finestra poteva vedere il cielo, che era uno strano grigio, si tirò su leggermente e notò che stava nevicando. Con una delicata carezza svegliò la ragazza "sta nevicando!" disse togliendosi le coperte da dosso. Appena sentì ciò Bea sorrise e si alzò per vedere la neve. Andarono vicino alla finestra e videro tutto il prato che il giorno prima era verde, diventare man mano sempre più bianco. Aveva nevicato molto per tutta la notte e mattinata e in quelle ore si era imbiancato tutto. Amavano alla follia la neve, andavano insieme anche a fare le passeggiate con i loro cavalli. La neve nella loro vita aveva reso tutto un pochino più speciale e quando le giornate erano un po' tristi, ma nevicava, diventavano più allegre e spensierate. Senza nemmeno fare colazione si misero i loro vestiti più pesanti e corsero fuori.
Bea alzò il viso e se lo fece bagnare da quei bellissimi fiocchi bianchi che cadevano ininterrottamente. Con il sorriso in faccia si abbassò e prese un po' di neve modellandola a forma di pallina con le mani coperte dai guanti. Michele nel frattempo stava saltellando sull'erba bianca quando all'improvviso qualcosa lo colpì alle spalle, spaventato si girò e capì che ciò che l'aveva colpito era una pallina di neve lanciata da Beatrice. Quando la vide in volto la guardò con sguardo si sfida "che guerra sia" disse mentre si abbassò velocemente per prendere un po' di neve. Bea rise a crepapelle ma quando si accorse quello che stava per fare, corse via per non farsi beccare, ma il suo tentativo fu nullo in quanto fu colpita al centro della schiena. A quel tocco emise un gridolino e si girò a guardarlo "guarda che ti batto" ma appena finì la frase un'altra pallina venne lanciata sul suo corpo. Michele rise ancora di più "non mi batti" al che prese molta neve e Bea fece lo stesso, lanciarono la pallina nel medesimo momento tanto che le due si ruppero toccandosi quando le lanciarono.
Michele aveva già preparato un'altra pallina al che lei si girò e iniziò a correre ma scivolò dopo qualche passo, lui la raggiunse correndo e si mise davanti alla ragazza che era appena caduta. Si guardarono e ridacchiarono. Lui le porse la sua mano per aiutarla ad alzarsi, Bea la prese ma al posto di tirarsi su cercò di buttarlo a terra accanto a lei, riuscendosi.
Glie cadde sopra, tirò su il volto e si ritrovò quello di Bea a pochi centimetri dal suo. Bea poggiò a terra il gomito per tenersi su. Rimasero così, per qualche secondo ammirando ammirandosi. Gli occhi verdi di Bea divennero ancora più chiari, sembravano due piccoli pezzi di smeraldo. Al che Michele si avvicinò ancora di più a lei e i sui occhi caddero sulle sue labbra che poco dopo toccò con le sue.
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everything i wanted
Fanfiction"Hai presente quando non ce la fai più e l'unica cosa che desideri è scappare chissà dove e non farti più trovare? Ecco, questo è quello che voglio fare ora, con te" Disperazione, litigi, sofferenze, ma nessuno potrà mettersi in mezzo all'amore pass...