Chapter 19

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Present

Erano li, abbracciate. Una con le braccia attorno all'altra sotto calde coperte profumate. Stefani dormiva profondamente. Dopo tutti i problemi avuti con sua madre finalmente il tutto sembrava essersi sistemato. Bil aprì gli occhi e la prima cosa che vide alla luce del mattino furono i lunghi capelli della sua amata che poggiavano sopra al suo braccio. Bil tirò lentamente su il capo e con la mano spostò i capelli color cenere dal volto di Stef, scoprendolo. Quando riuscì a vederlo bene una strana emozione la invase: in quel momento non desiderava altro se non stare in quel letto con lei. Non riusciva nemmeno lontanamente a desiderare qualcun altro al suo posto. Nessuno poteva superarla, e al solo pensiero che prima o poi potrà svegliarsi un giorno e non trovarla più nel letto con lei, abbracciate, la uccideva. Aveva sempre bisogno di Stefani, voleva sempre averla accanto e ciò non la scocciava mai. Solitamente la convivenza dopo un po' diventa pesante, come era successo con Clarie. Dopo qualche mese i suoi divetti aumentarono sempre di più e Bi, quei difetti, proprio non riusciva a tollerarli. Ogni giorno il carattere di Clarie diventava sempre più insopportabile. Clar era una ragazza molto gelosa e possessiva, ciò fu la prima cosa che Bil notò in lei. Non poteva parlare con nessuna ragazza e man mano dovette limitare i rapporti anche con i suoi amici maschi. Clarie continuava a metterle paletti, paletti che man mano si unirono formando delle mura spesse, che non permettevano all'aria di entrare, tantomeno far addentrare un briciolo di luce e Bil era proprio li in mezzo, al buio, e sola. I giorni passavano e lei perdeva sempre più vitalità, l'ispirazione per le canzoni diminuiva, mentre Clarie si inforzava con ciò che Bil perdeva fino a quando però un raggio di sole riuscì a penetrare quelle mura buie e resistenti, e quel raggio fu proprio Stefani.  Quella meravigliosa luce l'abbagliò e riuscì a riportarla in vita. Fu tutto così bello. Stef giorno dopo giorno riusciva a buttare giù un pezzo di muro, e anche quando Clarie riusciva a ricostruirne un pezzo Stef lo abbatteva di nuovo. Per buttare giù tutto ci volle molto tempo, ma ne valse sicuramente la pena. Ora dalle ceneri della vita passata stavano sbocciando meravigliosi fiori colorati che le due ragazze coltivavano insieme giorno dopo giorno.

Il mattino si fece sentire con il cinguettio di alcuni uccelli. Erano diventati la loro sveglia quotidiana. A quel suono Stef aprì gli occhi e si trovò Bil che la guardava con un delicato sorriso. I suoi occhi erano luminosi sotto la lieve luce del mattino che invadeva la stanza "quanto sei bella" disse Stefani guardando Bil.

"Tu lo sei"

Stef si portò le mani sul viso "no, non lo sono"

Bil le andò ancora più vicino "si che lo sei" le sussurrò "non ho mai visto niente di più bello". Le diede un delicato bacio sull'orecchio e poi la strinse a se.

Il telefono di Bil suonò

"Festa da me sabato, passo a prendervi alle 22"

"Chi è?" chiese Stef poggiandosi sui gomiti

"E' Jazz che ci ha invitate ad una festa sabato" disse Bil grattandosi il naso "vuoi andare?"

"Si, perché no, e tu vuoi andare?

"Mmmh non lo so" disse sdraiandosi di nuovo "vorrei stare tranquilla con te dato che oggi vai a casa e tornerai tra qualche giorno"

Stef ridacchiò "non starò via per un'eternità, torno a casa solo per una settimana e ti assicuro che avremo tutto il tempo del mondo per poter stare insieme" Bil la guardò "da sole" finì Stef  "dai, ci divertiremo". Stef diede un veloce bacio sulle labbra di Billie, al che si convinse di andare alla festa.

15:30

"Hai preso tutto?" chiese Bil

"Si, non dovrei aver dimenticato niente"

Billie scese per prima dal van che le aveva accompagnate all'aeroporto, prese la valigia di Stefani dal bagagliaio e la mise a terra, dopodiché ritornò alla portiera che era aperta, prese la mano di Stefani e l'aiutò a scendere dal van. Il vento era forte e scompigliò i capelli delle due ragazze che si stavano per salutare.

"Vado via solo per sette giorni, tornerò non ti preoccupare" Stefani asciugò la piccola lacrima che scese dal volto di Billie.

"Non sono abituata a starti così lontana, vorrei poter venire con te, anzi ora chiedo se posso" Bil stava per andare da Carl che la stava aspettando nella grande macchina nera con tutti i vetri oscurati, ma Stef la prese per il braccio "ascoltami" Bil si voltò perplessa "non vuoi che venga con te?" Stefani sospirò "io non voglio lasciarti sola, ma devo mettere a posto tante cose a casa tra mio padre, lo studio e Zaira, poi tu hai un evento importante al quale devi partecipare" Bil allargò le narici e iniziò ad ansimare ripetutamente.

Stef le prese di nuovo le mani e la costrinse a guardarla negli occhi "tu ce la farai okay?"

"E' la prima volta che mi esibisco senza di te, se mi viene un attacco di panico cosa farò?"

"Non ti verrà perché staremo al telefono fino a quando non salirai su quel maledetto palco e spaccherai il sedere a tutti. Io guarderò la live, non ti preoccupare" le baciò la fronte.

Bil l'abbracciò "mi mancherai tanto"

Stefani non disse nulla e la strinse ancora più forte "quando torno andremo a quella maledetta festa e ci divertiremo tantissimo"

Bil mise il suo volto sull'incavo del collo della ragazza.

"Ragazza dobbiamo andare!" gridò Carl

"Arrivo" rispose Billie seccata.

"Chiamami appena atterri, ti amo"

"Ti chimerò appena atterrerò" disse Stefani dandole un bacio.

Stefani provò a staccarsi da Bil, ma lei non la lasciò andare "fammi ancora sentire il tuo profumo per un qualche momento, deve essere ben imprigionato nei miei polmoni"

Stef rise "dai vai da Carl, attenta quello è ben capace di mangiarti viva"

Bil rise goffamente mentre si toglieva le lacrime.

"Ti amo" disse Stef staccandosi da lei.

"Anche io, da morire"

Stef prese la valigia e si avviò vero l'aereo che la stava aspettando per portarla a casa.

Dopo qualche metro Stef si fermò, sapeva che Bil non se ne era andata, infatti quando si girò la vide li, in piedi, che stava aspettando un suo ultimo saluto prima della partenza. I capelli verdi e blu svolazzavano, Bil odiava il vento propri per questo motivo. Quando si guardarono si tolse i capelli colorati da davanti e li mise dietro l'orecchio in modo tale da riuscire a veder meglio Stefani che mentre si allontanava si faceva sempre più piccola. Il vento però riprese i capelli della ragazza e li fece ancora svolazzare nell'aria.

Stef le mandò un bacio, al che Bil alzò il braccio e fece finta di prenderlo al volo, portandoselo sulla bocca.

Stef a quel gesto rise, si girò e salì per poi scomparire in quell'aereo gigante.

Quando l'oggetto gigantesco accese il motore e iniziò a muoversi sulla pista, la ragazza fece dei passi all'indietro per poi girarsi e andare dal suo manager che la stava aspettando impaziente.

Quando salì sul van si mise sul posto in cui aveva viaggiato prima Stefani, un senso di solitudine la invase. Sapeva che sette giorni erano pochi, ma per lei erano un'eternità. Già sapeva che fare il concerto sarebbe stato difficile, così il sentimento di solitudine si mischiò con l'ansia. Era da sola, così diede sfogo alle sue emozioni piangendo, il viaggio verso l'hotel sarebbe stato lungo e Carl era sul sedile posteriore.

Si mise le cuffiette e iniziò ad ascoltare le sue canzoni preferite perdendosi in mille pensieri. 

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Ciao ragazzuoli ♡

come state??

Per farvi compagnia durante questa quarantena (che sembra essere infinita) ecco a voi il capitolo 19. Ci ho messo l'anima per scriverlo, come sempre aspetto i vostri commenti che mi fanno sempre tanto piacere.

Vi voglio bene ♡♡

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