Dal capitolo 11
"Volevo darti forza, volevo essere li con te, volevo darti fiducia, volevo essere la tua roccia" quelle parole furono annegate dalle lacrime che scendevano. Mike si sentì morire dentro al solo pensiero di dover lasciare la sua amica, non poterla vedere, non poterla toccare. A quel pensiero doloroso le prese il volto, se lo portò vicino al suo e la baciò.
Past
A quel gesto inaspettato ma tanto desiderato d'istinto Bea chiuse gli occhi facendosi trasportare dalle mille emozioni che riusciva a provare in quel momento. Non le sembrava reale. Poi staccò le labbra dalle sue.
"Mike che cosa stai facendo?".
"Non lo so" scosse la testa imbarazzato, si portò le mani sul volto e si coprì gli occhi, poi si girò prese la felpa e uscì dalla stanza per andare via.
Lei rimase così, ferma, immobile con gli occhi fissi alla finestra. Il suo cervello non pensava a niente, gli occhi diventarono secchi in quanto le palpebre non si muovevano. Dopo qualche minuto fece dei passi all'indietro per sedersi sul letto, si portò la mano nulla bocca e si accarezzò le labbra sorridendo.
Mike aprì la portiera della sua macchina e si scaraventò dentro.
"Che cazzo ho combinato!" gridò mentre tirò dei pugni al volante.
"Merda merda merda" continuò.
Corse a casa e quando aprì la porta corse velocemente in camera sua evitando le mille parole che Rosa le disse appena vide il figlio correre via senza nemmeno salutare. Gabriele conosceva bene suo fratello, sapeva che era successo sicuramente qualcosa, così si alzò dalla sedie e andò da lui. Bussò alla porta ma non ricevette risposta "Aprimi" disse.
Sentendo che era il fratello, andò ad aprirgli, lo prese per il braccio e lo trascinò dentro. Quando chiuse la porta si girò verso di lui "l'ho baciata".
Il volto di Gabriele si fece dubbioso "chi hai baciato?".
"Beatrice" rispose con un filo di voce.
Silenzio, nessuno dei due aprì bocca.
"Come l'ha presa?" domandò stupito.
"Non lo so, sono corso via, temo di aver esagerato".
"Perché lo hai fatto?".
Si portò il dito in bocca e iniziò a mordicchiarsi l'unghia, poi iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza "suo padre non vuole farla venire in tour con me, io ho bisogno di lei, capisci? Non so se riuscirò ad affrontare tutto questo da solo, lei mi ha accompagnato fino ad adesso e tutto è andato per il verso giusto, perché tutto ciò deve giungere al termine? Perché non può venire con me? Perché mi deve lasciare da solo? Al pensiero di cantare e non saperla li con me mi ha perforato il cuore, così l'ho baciata" disse tutto d'un fiato, poi continuò "L'ho fatto d'istinto non ci ho nemmeno pensato, capisci? Mi è venuto, così l'ho baciata".
La notte fu straziante per tutte e due, nessuno chiuse occhio pensando e ripensando al bacio.
Continuavano a guardare il telefono con la speranza che l'altro avesse mandato un messaggio, ma tutti quei continui controlli furono futili, in quanto nessuno dei due ebbe il coraggio di scrivere. Ogni giorno diventava sempre più doloroso.
Così passarono altre due interminabili giorni, passarono la maggior parte del loro tempo a controllare la schermata del telefono, ma nulla.
Al terzo giorno Bea impaziente prese il telefono e compose un messaggio:
"Devo parlarti".
Lo inviò a Michele.
Appena il messaggio arrivò al destinatario fu subito visualizzato e il tanto atteso online si trasformò in un sta scrivendo...
"Vediamoci al parco alle 19" rispose lui.
Non aveva idea di che cosa volesse parlare Beatrice, così iniziò a farsi mille paranoie, convincendosi che voleva chiudere i rapporti.
L'attesa fu micidiale, le ore, i minuti e i secondi non passavano mai, finalmente arrivò l'orario si mise le scarpe ed uscì di casa. Non vedeva l'ora di vedere il volto di Bea, gli mancava da morire, e le foto non potevano sostituire la realtà. Era pronto a vederla per l'ultima volta nella sua vita. Era convinto di aver sbagliato, aveva superato il limite, non doveva baciarla, quel bacio era troppo per lei. Bea aveva bisogno di un ragazzo nella sua vita, un ragazzo in grado di poterle dare una vita serena, un ragazzo che non doveva fare un tour costringendola a seguirlo in ogni dove.
Michele si sentì in difetto.
Arrivò al parco quindici minuiti prima, così si sedette sulla panchina e si mise il cappuccio della felpa sulla testa, in attesa di lei.
Bea si guardò allo specchio, si portò i lunghi capelli sulla spalla e li fece scivolare lungo tutto il torace, si sistemò il trucco e uscì di casa. Il parco era buio, ma in tutta quell'oscurità riconobbe subito Michele, che stava seduto su una panchina con il cappuccio sulla testa. Silenziosamente si avvicinò a lui, sentì il rumore di alcuni passi, sollevò il capo e si ritrovò davanti a se la ragazza che gli aveva fatto perdere la testa per tutto questo tempo.
"Siediti" la invitò Mike.
Lo ascoltò e si mise proprio accanto a lui.
Nessuno dei due aveva il coraggio di aprire bocca e iniziare a parlare, così Michele fece un colpo di tosse e iniziò "so di aver sbagliato quella sera, mi dispiace. Tu non hai bisogno di me per vivere, io ti porterò alla rovina e hai bisogno di un ragazzo che sia presente nella tua vita. Stai facendo l'università e so che ti porterà lontano, farai il lavoro dei tuoi sogni, io praticamente ti sto chiedendo di non dedicarti al cento per cento a quello e so che è un grandissimo sbaglio, perché dovresti accantonare per un po' gli studi." Alzò lo sguardo e lo posò su quello di Bea che la stava ascoltando "So di aver fatto una cazzata baciandoti, ma è stato un gesto comandato dall'istinto, non sono riuscito a controllarlo e mi dispiace da morire, perché per un semplice bacio ti ho persa".
Bea distolse il suo sguardo da quello di Mike e si mise ad osservare un albero spoglio con un mezzo sorriso che le spuntava dalla bocca. Lui la guardò e non capì il significato di quel sorriso. "Dimmi qualcosa, sto morendo dentro da parecchi giorni, ho bisogno di sentire la tua voce". Bea riportò il suo sguardo sul volto del suo amico, inclinò la testa e iniziò a parlare "Forse hai ragione" a quella frase il cuore di Michele andò in mille pezzi "non dovrei lasciare lo studio per doverti seguire, e forse si, avrei bisogno di un ragazzo che non sia via ogni giorno per lavoro" si interruppe, prese la mano di Michele e la strinse "io però voglio rimanere con te, voglio seguirti in ogni dove e starti accanto, sempre".
Michele provò a dire qualcosa ma Bea glielo impedì "ho parlato, anzi discusso, con mio padre. Ti seguirò in tour".
Il ragazzo si gettò sopra Bea e l'abbracciò forte.
Mike non sapeva cosa dire, non si aspettava tutto ciò, così sempre più incredulo non si staccò da lei.
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everything i wanted
Fanfic"Hai presente quando non ce la fai più e l'unica cosa che desideri è scappare chissà dove e non farti più trovare? Ecco, questo è quello che voglio fare ora, con te" Disperazione, litigi, sofferenze, ma nessuno potrà mettersi in mezzo all'amore pass...