Chapter 5

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Past

Quando Bea parcheggiò la macchina sotto casa sua il cielo era scuro e la pioggia risuonava ininterrottamente. Spense l'auto e non scese da questa. Sbatté le mani contro il volante per poi coprirsi gli occhi e piangere.

"Cazzo" urlò.

Va sempre tutto male nella mia vita, non posso nemmeno avere un amico

Pensò con le lacrime che aumentavano in ogni secondo. Si era legata tantissimo a Michele in quest'ultimo periodo, aveva pochi amici e lui completava il cerchio. Bea non è mai stata una ragazza molto socievole, durante l'infanzia ha sofferto per il divorzio dei suoi genitori, per poi andare via da sua madre, rifugiandosi dal padre. I problemi avuti in famiglia hanno fatto si che si chiudesse in se stessa. Da piccola era molto solitaria e cercava sempre di stare lontana dai suoi coetanei. Man mano che cresceva il suo carattere chiuso le ha impedito di avere una qualsiasi relazione con i ragazzi e ha sempre faticato nel socializzare. Non ha mai avuto un gruppo di amici e quando vedeva i suoi compagni di scuola stare tutti insieme in lei si faceva vivo un sentimento di solitudine difficile da scacciare. In tutto questo casino però una cosa positiva c'era: la sua cavalla. Questa storia d'amore però merita pagine da scrivere a parte.

Tutto sommato però è stata proprio la sua cavalla a farle conoscere Michele e questo è stato uno dei regali più grandi.

Una volta calmata uscì dalla macchina e andò a casa dove c'era suo papà ad aspettarla.

5:40

La sveglia suonò interrompendo i sogni di Bea. Era al primo anno di università e la facoltà di psicologia iniziava a farsi sempre più impegnativa. Svogliatamente si alzò e la prima cosa che fece, come sempre, fu quella di accendere il telefono e leggere i messaggi. Il telefono vibrò. Era un messaggio di Michele:

"Scusami per quello che è successo in maneggio. Vederti andare via è stato bruttissimo. Dimmi che stai bene per favore. Che ne dici di cenare insieme così poi vieni da me e domani andiamo in gara? aspetto una risposta, buonanotte"

Alla vista di ciò la ragazza sorrise e senza nemmeno pensarci gli rispose subito, dicendo che stava bene, nascondendogli il fatto di esser rimasta chiusa in macchina per un'ora a piangere. Accettò l'invito e lo salutò augurandogli una buona giornata. Si mise le cuffiette e fece partire la sua playlist preferita, ballando e cantando sottovoce per non svegliare suo padre. Si preparò e andò in università col sorriso addosso.

11:50

"Ti vengo a prendere questa sera alle 19"

"Va bene, a dopo allora"

Rispose Bea.

Una volta a casa preparò le cose per la notte e per l'indomani. Mentre sistemava la borsa iniziò ad avvertire un po' di ansia... era la sua prima gara a cavallo, temeva di sbagliare il percorso, dimenticarlo oppure sentendo il suo terrore la cavalla non avrebbe fatto niente. I suoi pensieri furono mandati via dall'arrivo di Michele.

Prima di uscire dalla camera si profumò e si diede un'occhiata allo specchio. Sicura di aver tutto apposto andò a salutare il padre ed il gatto.

"Sei particolarmente carina questa sera.. solitamente non ti trucchi mai" disse suo padre con un tono di stupore.

"Bhe, questa sera esco con un mio amico..."

"Amico dici? fammi sapere come va e avvisami quando arrivate a casa" imbarazzata dalle parole del padre, Bea si chiuse la porta di casa alle spalle.

Forse sapeva che Michele nella sua testa stava diventando più che un amico.

"Sei incantevole" esclamò Michele senza toglierle gli occhi da dosso aprendo la portiera sinistra della sua macchina per farla salire.

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