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(REVISIONATO)

Uscii dal cortile con lo zaino in spalla e una ragazza mora dalle ciocche bianche a lato. Raccontava e mi raccontava, parlava e parlava, e i suoi occhi si illuminavano sempre di più ogni volta che nominava quel ragazzo carino che la aiutava alla casa di riposo.

E a proposito...

«Perché non puoi andare da sola? È il tuo lavoro, non il mio.» blaterai, spostando un ragazzo dalla mia vista. «Insomma, a cosa potrò mai servire io?»

«Ti ho già detto che oggi inizierà il torneo di burraco e mi manca una persona. Non puoi lasciare da solo Marius, su Ally.»

«E io che credevo che le persone per i tornei di burraco di una casa di riposo in teoria si dovessero racimolare all'interno dell'ospizio e non a scuola, chissà dove ho vissuto fino ad ora.» mi issai la bretella nera su una spalla e poi la seguii verso il suo "fantastico" mezzo di trasporto. «Quando mi hai detto che mi avresti portato con te all'ospizio, non credevo su questa cosa sai.»

Mi bloccai davanti a quella pugnalata in un occhio. Come lo si poteva considerare? No perché io non avevo più parole per quella visione.

Un tandem verde smeraldo era appoggiato alla ringhiera che delineava il perimetro della scuola.

Socchiusi gli occhi, incapace di dire qualcos'altro, mentre Alay batteva le mani euforica.

«L'ha trovata Mason, un amico di Noah.» accennai un movimento della testa. «Qualsiasi cosa tu voglia, lui è in grado di trovartela e fartela avere davanti agli occhi solo qualche oretta dopo.» mi avvicinai cautamente a quell'inusuale mezzo di trasporto, arricciando il naso.

«A quanto pare però non si può scegliere il colore.» scossi la testa esasperata. «Vedrai che ci divertiremo come non mai oggi pomeriggio.» mi leccai le labbra, annuendo leggermente.

«Credo che io e te abbiamo un concetto diverso di "divertimento".»

Eppure salii senza fare troppe storie su quel tandem verde speranza, presi un respiro profondo e poi le feci cenno di mettersi al suo posto perché una figura di quel genere e grado non l'avrei portata a lungo tempo con me. Il cortile della scuola infatti era ancora stracolmo di studenti e la maggior parte ci stavano osservando divertiti. E per nostro grande dispiacere, uno sguardo in particolare era focalizzato sulle nostre figure: quello di Ashley Collins.

Scoppiò a ridere con il gruppo di cheerleader al seguito e si avvicinò a noi, prima che potessimo levare le tende. E vidi le spalle di Alay, seduta davanti a me, incurvarsi e le sue mani serrarsi con forza attorno al manubrio.

«Mi sembrava strano avessi una macchina decente Parker.» la mia amica alzò lo sguardo sulla bionda che si portò le mani sui fianchi. «Da dove lo hai preso questo rottame? Dalla discarica di Los Angeles?» Alay le rise in faccia, in modo burbero e arrogante.

«Sembri conoscerla molto bene la discarica. La prossima volta magari trova anche il pezzo mancante di quella maglietta invece di mostrare a tutti la bruttezza di quel reggiseno.»

Ci andavano decisamente troppo pesante!

Serrai la mandibola, stringendo i denti per non sorridere. «Anche perché, non so te, ma in una relazione non le uscirei davanti a tutti io.» William Smith, il migliore amico di Noah, si fermò dietro le cheerleader per ascoltare la conversazione e divertirsi.

«Come se ne avessi avuta una te.»

«Beh, questo dimostra il fatto che non la vado a dare a chiunque mi passi davanti. A questo punto, o vi spostate o vi faccio portare in infermeria da Roan il bidello.» iniziai a pedalare, seguendo i movimenti della mora davanti alla mia vista finché non ci fermammo davanti ad una struttura dai muri gialli incrostati.

Per Sempre TuaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora