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(REVISIONATO)

I NOAH'S POV I

Indossai lentamente la maglietta bianca a maniche corte sopra il jeans nero, poi mi sedetti sul bordo del letto matrimoniale per allacciare le scarpe e infine mi spruzzai il profumo prima di scendere in salotto dai miei amici.

Era il primo giorno di vacanza a Miami e la casa era magnifica - proprio come me la ricordavo -, la spiaggia fantastica e l'acqua invece non aveva bisogno nemmeno di una descrizione. Non avrei saputo renderle omaggio.

Quel pomeriggio noi ragazzi eravamo rimasti in spiaggia e avevo avuto l'occasione di fare un bagno rilassante. Fra la scuola, Ashley, i miei amici, la squadra di football e gli altri impegni mi ero sentito stressato e partire per una vacanza era stato un sollievo.

Soprattutto per il fatto che incontrare Aiden Miller e la sua banda di teste di cazzo non mi interessava.

Wil, Mason e Brad erano già seduti sul divano mentre Theo e Bryan ancora dovevano finire di prepararsi. Quei due erano due femminucce dalla lentezza con cui si preparavano.

Appoggiai il telefono sul tavolo in cucina e poi uscii in giardino, avevo bisogno di una boccata d'aria. Ma la ragazza che mi ritrovai a qualche metro di distanza faceva tutto tranne che mettermi a mio agio.

Allyson ed Eva erano impegnate a parlare tra di loro nel dondolo di casa, avevano entrambe un bicchiere di quello che presumevo essere vino bianco in mano e sorridevano felici. Poi la bionda si alzò, incrociò il mio sguardo e si avvicinò.

La sua camminata era spavalda, sicura di sé, mentre percorreva il percorso verso il tavolino in veranda per afferrare la bottiglia di vino residua dalla cena.

Quando i miei occhi si posarono sulle sue cosce lasciate scoperte dai pantaloncini di jeans, mi leccai le labbra. Lei fece lo stesso, studiando ogni minimo particolare del mio corpo.

«Belle scarpe.» volevo davvero risponderle, ma ebbi il timore di dire qualcosa di sbagliato e di farla arrabbiare. Alla fine volevo che quella serata passasse bene anche per lei, io di sicuro avevo l'intenzione di divertirmi. «Partite?» annuii.

Eva, alle spalle della biondina, ripose ad una chiamata allontanandosi dal dondolo così mi avvicinai maggiormente alla ragazza. «Che fai?» appoggiò per sicurezza il bicchiere sul tavolino, voltandosi verso di me e dando la schiena alla casa.

Mi avvicinai così tanto al suo corpo che sentii il profumo della carne che aveva cucinato insieme a Wil qualche ora prima, eppure il suo respiro che si infrangeva contro il mio collo era troppo eccitante per farmi pensare al barbecue.

Lei, presa alla sprovvista, indietreggiò il più possibile, scontrandosi contro il tavolino. Lanciai uno sguardo alle sue spalle e vidi Bryan scendere lentamente le scale, incurante di ciò che succedeva al di fuori di quella casa.

Le mie mani, ancorate nelle tasche dei miei pantaloni, fremevano per toccare la sua pelle. Ma non sapevo in che modo ero riuscito a controllarmi perché il desiderio era tanto.

Circondai il suo corpo con le mie braccia, afferrando la bottiglia e il bicchiere di vetro dietro di lei. Lo riempii fino all'orlo mentre lo sguardo di Allyson puntava il mio volto concentrato, quando ebbi finito poi indietreggiai e glielo porsi.

Non avevo fatto nulla, nulla di cui poi mi sarei pentito. Le avevo solo versato del vino nel bicchiere, nulla di più.

«Divertitevi.» ammisi alla fine, allontanandomi. Mi appoggiai alla colonna, ma non servì ad un cazzo la lontananza perché l'eccitazione era cresciuta a contatto con il suo corpo e il pensiero di quella serata non faceva altro che farmi peggiorare.

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