Lilth POV
"Andiamo!" esclamò Aragorn saltando su Hasufel "Se Merry e Pipino non erano tra i caduti devono essere ancora da qualche parte". Boromir montò sul cavallo grigio di nome Haleth mentre Legolas toglieva sella e morsa di Arod, sollevava Gimli e, senza fare caso alle rumorose proteste del nano, lo posava in groppa al cavallo bianco balzando poi davanti a lui. Gimli lo afferrò per la vita terrorizzato. Risi alla scena mi bloccai quando Boromir si fece avanti con il suo cavallo allungando una mano verso di me:
"Cavalchi con me?" chiese. Ebbi la conferma che era davvero impazzito, ma non mi dispiaceva più di tanto. Presi la mano e saltai agilmente dietro di lui. Strinsi le mie braccia intorno alla sua vita cercando di rimanere il più possibile distante, ma quando spinse il cavallo al galoppo fui costretta a stringermi più a lui per non cadere.
Boromir POV
Le braccia di Lilith attorno alla mia vita in quel momento erano l'unica cosa che contava per me. Sentivo il suo corpo contro la mia schiena e tanto bastava per fare volare il mio cuore. Ero contento che avesse accettato di cavalcare con me, temevo che rifiutasse e invece aveva preso la mia mano senza esitazione.
Fui brutalmente riportato alla realtà quando la pila di corpi semi-carbonizzati di Uruk si parò davanti a noi. A pochi passi di distanza iniziava il bosco di Fangorn, delimitando i confini di Rohan. A qualche metro dai corpi bruciati si alzava un tumulo, coperto da zolle di erba fresca con tre lance piantante sulla sommità. Immaginai che fosse dove i cavalieri di Rohan avevano seppellito i tre soldati caduti.
Ma dov'erano i nostri Hobbit? Avevano un posto speciale nel mio cuore, non volevo perderli.
"Fermatevi" ci intimò Aragorn "Voglio vedere se ci sono delle impronte intatte"
"Fammi scendere da questo dannato cavallo" Gimli ordinò a Legolas. L'elfo rise e scese con leggerezza, sollevando il nano e riappoggiandolo a terra. Scese anche Lilith e sentii immediatamente la mancanza delle sue braccia.
"Un hobbit giaceva qui" disse Aragorn chino a terra "Qui l'altro"camminò in avanti piegato in due "Hanno strisciato, avevano le mani legate...le corde sono tagliate!" esclamò sollevando una corda robusta con un taglio slabbrato "Hanno corso...via dalla battaglia...verso la foresta di Fangorn" Aragorn si fermò davanti alla foresta.
"Fangorn...quale follia li ha condotti lì?" sussurrò Gimli
"Non ha senso proseguire ora, è quasi notte. Accampiamoci qui e domani mattina ci inoltreremo nella foresta. Raccogliete legna per il fuoco, prendete solo quella morta e già a terra" disse Aragorn
Lilith e Legolas si occuparono della legna. Li guardavo parlare piano e ridere di tanto in tanto e la gelosia cresceva in me.
"Sono due anime affini, ma come fratelli, non come amanti" disse Aragorn sedendosi accanto a me e guardandomi con uno sguardo che la sapeva lunga.
"Non capisco perché la cosa mi riguardi" replicai.
"Ho visto come la guardi e come lei guarda te quando pensa che nessuno la stia osservando. Siete solo entrambi troppo cocciuti per ammetterlo".
Sospirai, mentre una folle speranza di faceva spazio nel mio cuore. I miei sentimenti erano davvero ricambiati? Aragorn era un attento osservatore, ma potevo fidarmi?
"Abbiamo passato tutta la nostra vita a combatterci a vicenda..." replicai debolmente
"Gondor e Harad hanno combattuto, noi voi due. L'amore può fare grandi cose. Magari appacificare anche due popoli che sono sempre stati in conflitto"
Non aggiunse altro perché Legolas e Lilith si stavano avvicinando. Le braccia piene di legni secchi.
Dopo aver accesso il fuoco sotto un faggio che sorgeva un po' discosto dal bosco e mangiato la nostra porzione di Lembas vidi Lilith che mi guardava interrogativa. Ricambiai il suo sguardo e annuii togliendomi la tunica mentre lei si avvicinava con la sua sacca di medicine. Ogni volta che le sue mani sfioravano la mia pelle sentivo delle scariche elettriche lungo tutto il corpo e ci voleva tutto il mio autocontrollo per rimanere fermo.
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Gondor e Harad
FanfictionIl corno suonò di nuovo. Aumentai la velocità della mia corsa, il mio mantello rosso svolazzava dietro di me. Strinsi più forte la mano sull'impugnatura della spada Finalmente gli alberi davanti a me si aprirono e potei osservare quello che accedeva...