Orthanc

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"Ah ecco i piccioncini!" esclamò Gimli divertito mentre tenteva le redini di Erken e Haleth.

Gli diedi uno scapellotto scherzoso (che probabilmente fece più male a lui che a me) e montai in sella.

Cavalcavamo dietro al re e Gandalf. Éomer aveva radunato una piccola scorta di cavalieri, scelti tra i meno malconci. Avvicinandoci al bosco notammo che c'era un piccolo sentiero che si snodava tra gli alberi, grande appena perché due cavalieri potessero passarci affiancati. Gandalf l'imboccò senza esitare e lo seguimmo, cauti, sotto l'ombra scura degli alberi. L'aria era pesante, piena di rabbia. Sperai che gli alberi si fossero accontentati di uccidere gli Uruk e avessero deciso di lasciarci passare incolumi. Tutti erano abbastanza a disagio, eccetto Legolas che continuava a fermarsi e a guardarsi in giro, per il dispiacere di Gimli che non vedeva l'ora di uscire da quella "dannata foresta". A un certo punto ebbi pietà del nano e l'ennesima volta che Legolas fermò Arod lo presi sul mio cavallo e trottai in avanti, portandomi subito dietro a Gandalf.

Dopo un po' il bosco si diradò e tornammo sulla strada principale, dove potemmo cavalcare più velocemente fino a che alla sera arrivammo all'Isen. Solo che il fiume non c'era più. Il letto era completamente asciutto.

"Che stregoneria è mai questa?" chiese il re a Gandalf. Lo stregone non rispose.

Attraversammo il fiume e ci accampammo per la notte sulla sponda opposta. Ero talmente stanca dopo la battaglia che mi accoccolati accanto al primo fuoco che trovai e mi addormentai immediatamente.

Mi svegliai quando Boromir mi scosse gentilmente per la spalla. Aprii gli occhi stanchi:

"Mangia qualcosa, Lilith" disse porgendomi una ciotola. Mi alzai rabbrividendo e stringendo il mantello più vicino al corpo. Legolas e Gimli si sedettero a mangiare insieme a noi.

"Cosa pensate che troveremo a Isengard?" chiesi tra un boccone e l'altro

"Tra alberi che uccidono orchi e fiumi che si prosciugano non so che pensare" disse Gimli

"Se non altro abbiamo Gandalf con noi "disse Legolas in modo incoraggiante.

"Com'è Orthanc? " chiesei guardando Boromir

"È un'antica torre, costrita dai Numenoreani, il mio popolo, un unico pinnacolo di pietra nera, indistruttibile, circondato da un muro di cinta delle stessa pietra. Vi è solo un ingresso e Saruman vi ha preso dimora ormai da molti anni. Era una solida difesa da qualsiasi male che proveniva dall'ovest e un comodo sistema di difesa per Rohan prima che...." La sua voce di spense

"Prima che cadesse nell'ombra..." conclusi sussurrando la sua frase, osservando il fuoco.

Finito di mangiare Boromir mi comunicò che i Rohirrim ci avevano montato una tenda. Tutta contenta mi feci condurre nella tenda che ci avrebbe ospitato per la notte e fui deliziata dal vedere che delle morbide coperte erano già state disposte a terra per noi.

"È la cosa più vicina a un letto sui cui dormo da un sacco di tempo" dissi sdraiandomi e mettendomi comoda, coprendomi con entrambe le mie coperte.

"Al Trombatorrione avevamo un letto" mi fece notare Boromir

"Sì, ma non ci ho dormito visto che eravamo impegnati con dei simpatici Uruk-hai" replicai sbadigliando.

Sentii Boromir che spostava il suo giaciglio più vicino al mio, mi circondò la vita con un braccio tirandomi più verso di sé. Mi accoccolai con la schiena contro il suo petto.

"Buona notte Lilith" sussurrò dandomi un bacio sulla nuca

"Buona notte Boromir" dissi prima di lasciarmi scivolare nel sonno con un sorriso beato sulle labbra.

Gondor e HaradDove le storie prendono vita. Scoprilo ora