Per niente buone nuove e al fosso di Helm

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Mi ero avvolta il mio lungo foulard nero sul capo, lasciandolo scendere sulle spalle. Il vento lo faceva muovere attorno a me. Quattro cavalieri portarono la tomba di Théodred nel tumulo mentre Eowyn cantava una canzone nella lingua dei Rohirrim con voce rotta ma forte.

La mano di Boromir cercò nuovamente le mia, le nostre dita di intrecciarono e si strinsero. Sospirai piano. Non conoscevo il figlio del re, ma la voce di Eowyn e la faccia devastata del genitore rendevano freddo il mio cuore. La mano di Boromir nella mia mi dava un po' di calore.

"Andiamo Lilith" sussurrò tirandomi per la mano quando la cerimonia fu finita. Solo Théoden e Gandalf restarono alla tomba.

Entrammo di nuovo della sala del trono, c'erano alcuni tavoli da un lato e ci sedemmo lì mentre Eowyn spariva all'interno del palazzo. Aragorn vide le nostre mani unite e io tolsi la mia di scatto da quella dell'uomo. Non ero ancora pronta ad ammettere quello che c'era tra me e l'uomo i Gondor. Anche perché non sapevo nemmeno io cos'era. Boromir guardò prima me, poi Aragorn ma non fece in tempo a dire nulla perché in quel mentre Gandalf e Théoden irruppero nella sala. Gandalf teneva in braccio una bambina mentre il re teneva un bambino per mano. Entrambi i piccoli sembravano esausti. Il mio istinto materno prese il sopravvento e alzandomi presi in braccio la bambina che Gandalf mi porgeva mente il re mandava a chiamare Eowyn e chiedeva che fosse portato del cibo caldo. La bambina era gelata. Mi sedetti con lei in braccio avvolgendola nel mio scialle per scaldarla, sussurrandole parole di conforto nella mia lingua. Non le capiva ma fecero effetto perché sentii il suo corpicino che si rilassava. Arrivò Eowyn dalla cucina con due ciotole fumanti per i bambini che si avventarono sul cibo come lupi affamati.

Tra una cucchiaiata e l'altra il bambino più grande ci spiegò che gli orchi avevano attaccato e bruciato il loro villaggio. La loro madre li avevi messi su un cavallo e li aveva fatti correre ad avvisare il re.

"Dov'è la mamma?" chiese la piccola a nessuno in particolare

"Shhhh" sussurrai stringendola a me.

Notai che Boromir mi guardava con una strana espressione ma non ci diedi peso.

Il re stava sul trono, una mano sul viso.

"Questo è solo un assaggio del terrore che Saruman scatenerà" stava dicendo Gandalf. Fischiai e Sakal entrò da una finestra aperta e si posò sul tavolo davanti ai due bambini che lo guardarono affascinati. La bambina stese la mano e mi guardò interrogativa e io annuì incoraggiandola. Presto entrambi stavano giocando e coccolando Sakal che saltellava felice tra di loro. Almeno non avrebbero prestato ascolto ai discorsi di guerra tra Gandalf, Aragorn e Théoden.

"Cosa comanda il re?" stava chiedendo Aragorn.

"Ci rifugeremo al fosso di Helm".

La gente di Edoras fu straordinariamente veloce a prepararsi alla partenza. Probabilmente erano già pronti a un'eventualità del genere. Il fosso di Helm li aveva già salvati una volta durante una guerra.

Gandalf era partito prima in tutta fretta su Ombromanto: voleva di rintracciare éomer e i suoi cavalieri.

Cavalcavamo in testa insieme al re e alla sua guardia. Gimli era sempre su Arod insieme a Legolas ma io ero riuscita ad avere un cavallo tutto per me e cavalcavo accanto a Boromir. Dietro di noi, alcuni su cavalli ma la maggior parte a piedi, ci seguiva la gente di Rohan con carretti e poche provviste. Chiudevano la fila alcuni cavalieri mentre esploratori a cavallo ci accompagnavano da ogni lato per evitare brutte sorprese. Ci aspettavano tre lunghi giorni di viaggio.

Il terzo giorno ci attaccarono. Hama e Gamling ci superarono per andare ad esplorare davanti alla colonna. Legolas era a disagio.

"Cosa c'è?" chiesi

Gondor e HaradDove le storie prendono vita. Scoprilo ora