Proposta

162 14 0
                                    

Quando mi svegliai la mattina dopo Boromir non era al mio fianco. Dalla posizione del sole nel cielo capii che avevo dormito troppo.

Bene...ora come faccio a tornare al campo senza che nessuno mi uccida? Pensai chiedendomi anche dove diavolo si fosse cacciato il mio soldato di Gondor. Prima che potessi formulare un piano di fuga Boromir entrò nella stanza con un vassoio colmo di cibo e due tazze fumanti.

"Buongiorno Lilith. Ti ho portato la colazione"

Sentii un calore pervadermi il corpo e un sorriso farsi strada sulle mie labbra: era stato così premuroso. Appoggiò il vassoio sul letto e si risedette accanto a me, mentre mi infilavo la sua tunica di ieri che era ancora sul letto. Profumava di lui.

"Non è che mi dispiacesse vederti nuda..." disse lui

"Non sarebbe giusto, tu sei vestito" scherzai "e in più ho freddo"

Corrugò le sopracciglia "è una bellissima giornata primaverile, il sole è già caldo"

"La temperatura che avete qui a marzo è quella che noi abbiamo in pieno inverno" mugugnai. Non mi piaceva il freddo. Lui rise.

Sul vassoio c'era pane, formaggio, miele e frutta. Le tazze erano cioccolata calda. Ne presi una inspirando a pieni polmoni il delizioso odore che mi ricordava casa.

"Bello che avete la cioccolata anche qui" dissi sorridendo

"Penso sia una delle poche cose che abbiamo preso da voi" disse Boromir sorseggiando la bevanda. Non era troppo dolce e l'aroma dal cacao si sparse nella mia bocca, facendomi sentire bene.

Finito di mangiare chiesi a Boromir come pensava di farmi uscire dalla cittadella senza che suo padre mi vedesse.

"Ci ho pensato"disse lui "Non m'importa se lui ti vede o no. Io voglio stare con te, che a lui vada bene oppure no. Quindi, se vuoi, ti va di restare qui fino a che non partiremo per Mordor?"

Restai basita. L'approvazione del padre o del capo famiglia era importante qui come da noi da quello che avevo capito. Non che me ne importasse troppo, ma non sospettavo che Boromir, abituato a ubbidire agli ordini, si mettesse in aperta opposizione al padre . In quel momento capii quando ci teneva a me. Gli strinsi la mano dicendo:

"Forse ci restano solo altri due giorni su questa terra. Sarei davvero felice di passarli con te"

Un sorriso felice gli spuntò sul viso e io mi innamorai completamente di lui un'altra volta.

"Devo avvisare mai sorella però, prima che tema il peggio e faccia un'incursione armata"

"L'ho già fatto"

"Cosa?"

"Mi sono svegliato presto e sono tornato all'accampamento a parlare con Noral" Lo guardai con tanto d'occhi

"Non so come si usa da voi...ma visto che era il membro più anziano della tua famiglia qui presente le ho chiesto anche la sua approvazione per...bé per corteggiarti"

Aprii la bocca per dire qualcosa mi ci volle qualche secondo prima che riuscissi a formulare delle parole con un senso compiuto.

"Aspetta...corteggiarmi? Boromir, vuoi...sposarmi?"

Si alzò dal letto e venendo dalla mia parte mi prese la mano, mi fece alzare a mia volta e posò un ginocchio a terra:

"Se tu lo vuoi sì, Lilith figlia di Azar. Non c'è altra donna che io potrò mai amare, e se accetterai di stare al mio fianco non ci sarà uomo più felice di me".

Per una volta ancora restai a corto di parole. Sentii la mia temperatura corporea salire di colpo. Ancora incapace di parlare gli buttai le braccia al collo, facendolo quasi cadere indietro e lo baciai con trasporto.

Gondor e HaradDove le storie prendono vita. Scoprilo ora