I giorni prima della battaglia

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I giorni seguenti passarono affilando le armi, visitando Faramir, Merry ed éowyn alle case di guarigione. Erano tutti molto scontenti di rimanere indietro. Ma erano feriti e non si sarebbero ripresi in tempo. Notai che spesso Faramir ed éowyn passeggiavano insieme nel giardino e lo sguardo cupo della donna di Rohan si era schiarito. Lo feci notare a Boromir e lui cadde dalle nuvole, non si era accorto di nulla. Uomini....

Mi piaceva Faramir, era più riflessivo e irradiava fiducia e sicurezza. Non era strano che i suoi uomini lo amassero. Così come amavano Boromir per l'irruenza e l'audacia in battaglia.

Il giorno prima della partenza ci incontrammo a discutere una strategia e per vedere quanti uomini erano pronti a partire.

Quando entrai insieme a Boromir, Denethor mi lanciò uno sguardo carico di odio. Deglutii a vuoto e Boromir intrecciò la sua mano con la mia guardando fisso il padre, come sfidandolo a dire qualcosa.

La loro duello di sguardi fu interrotto dall'arrivo di mia sorella, seguita dal comandante in capo delle nostre truppe. Un omone grande e grosso coperto di tatuaggi. Rilassai le spalle che non mi ero resa conto di avere in tensione. Noral mi faceva questo effetto.

Vidi éomer che la salutava, facendole ancora il baciamano senza staccare gli occhi dai suoi. Lei restò impassibile come sempre ma il nostro comandante strinse i pugni facendo scricchiolare le nocche e il re di Rohan si rimise in fretta al suo posto. Trattenni a stento una risatina.

Fu decisa la formazione e la nostra strategia. Fortunatamente ci restavano quasi tutti i Mumakil che erano fantastici in guerra.Il problema più grosso restavano i Nazgul. Éowyn aveva ucciso il loro re, ma ne restavano ancora otto e il terrore che instillavano nel cuore degli uomini era rimasto immutato. Purtroppo non c'era molto che potessimo fare per quell'aspetto. Gandalf aveva mandato un appello alle aquile, ma nessuna risposta era giunta. 

Alla fine del concilio il sole era tramontato.

Mia sorella mi tese una mano. Salutai Boromir con un bacio, incurante dello sguardo di Denethor.

"Passerò la notte con mia sorella, è una nostra tradizione" dissi staccandomi da lui, tenendogli le mani"Ci vediamo domani in testa alla colonna"

"Sì amore mio" rispose e io mi persi per un attimo nei suoi occhi. Riscuotendomi gli rivolsi un ultimo sorriso per poi prendere la mano di mia sorella e tornare con lei al campo degli Haradrim. Fui accolta dalla musica dei tamburi e dai canti che celebravano la battaglia appena finita e inneggiavano a quella che si avvicinava. La festa non durò a lungo: tutti si coricarono presto: l'indomani saremmo partiti all'alba.

"Grazie di averci dato la tua benedizione" dissi quando fummo sole nella tenda di Noral

Lei sorrise "Quando me l'ha chiesto sono rimasta sorpresa. Non pensavo che le cose fossero così serie tra di voi"

"Pensavi che mi fossi data al primo che passava?" dissi tra l'irritato e il divertito

"Pensavo che non ti saresti mai ripresa da Jaled...ma sono contenta di essermi sbagliata"

"La vita va avanti" confermai

"Ma allora, éomer?" sussurrai dopo un po' a mia sorella avvolgendomi stretta nelle coperte

"Cosa?" disse lei

"Non fare finta di non averlo notato! Lui ti piace?"

"Non è male..."

"Quindi no?"

"è un re"

"E noi siamo figlie di re"

"Sì, ma io sono il capo dell'esercito, non è così semplice per me. Ho dei vincoli"

"Nostro padre ti scioglierebbe da qualsiasi vincolo se l'alternativa è farti diventare regina"

"Mmmmh" disse lei poi aggiunse dopo una breve riflessione "Non so se sono pronta a rinunciare a questa vita"

"Bé" conclusi sbadigliando "Ne riparleremo tra qualche giorno se saremo ancora vive"

"Certo sorellina. E parleremo anche del tuo matrimonio"

Mugugnai, entrare in un vestito e avere addosso l'attenzione di tutti era uno dei miei incubi e lei lo sapeva benissimo. Infatti ridacchiò alla mia reazione.

Gondor e HaradDove le storie prendono vita. Scoprilo ora