La compagnia di separa, di nuovo

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Gandalf galoppò via con Pipino. Il mezz'uomo aveva scorto nel palantir che il nemico avrebbe colpito presto Gondor e corse ad avvisarli.

I Rohirrim intanto radunavano le forze per marciare verso Gondor. Ci saremmo radunati a Dunclivio e da lì avremmo cavalcato a Minas Tirith, in guerra. Speravo che gli Haradrim fossero schierati sul campo di battaglia, e che riuscissi a fermarli in tempo.

Cavalcammo per pianure e montagne prima ci giungere a destinazione. Lady éowyn cavalcava con noi. Era costume che le donne della famiglia reale salutassero gli uomini prima della loro partenza per la guerra. Sapevo che nei suoi bagagli aveva nascosto una spada e nelle sue borse un'armatura ma non era mia intenzione mettere il naso nelle sue faccende.

Arrivammo mentre calava il crepuscolo. Nella luce che svaniva rapidamente vidi molte tende che si addossavano ai pendii montagna. Era un vista incoraggiante. Insieme al re salimmo una strada scoscesa dai molti tornanti diretti a una spianata sopraelevata. La strada era talmente stretta che solo un cavallo alla volta poteva passarci. A ogni curva erano poste antiche statute dalla forma sbozzata di tozzi uomini. Licheni le coprivano e mi ritrovai a chiedermi chi le aveva fatte e da quando tempo erano lì. 

In cima al sentiero un ampio parto si apriva. Capii che il sentiero era un sistema di difesa di quel luogo sopraelevato. Se qualcuno lo difendeva dall'alto difficilmente sarebbe stato possibile conquistarlo. Il re e l'éored di éomer si sarebbero accampati lì. Saremmo partiti all'alba di due giorni in modo di dare il tempo alla sparse forze dei Rohirrim di radunarsi.

Mi affacciai al dirupo, guardando le fiaccole del campo sotto di noi.

"Sono ancora troppo pochi...solo la metà di quello che speravo di trovare" disse éomer accanto a me. Sobbalzai, non lo avevo sentito arrivare.

"Ne arriveranno ancora"

"Non saranno mai abbastanza per sconfiggere le forze di Mordor"

"Forse no, ma ci saranno anche gli Haradrim"

Lui mi guardò sorridendo "mi sorprende sempre"

"Cosa?"

"Il fatto che tua sorella guidi l'esercito e che a una tua parola possano cambiare parte"

"Perché siamo donne? Dovreste tenerle più in considerazione éomer" dissi

Lui mosse il peso da un piede all'altro, a disagio. Ma intuii che non fosse a causa del discorso sulle donne. Fu tolto dall'imbarazzo da Boromir che si avvicinò a noi mettendomi protettivo un braccio intorno alle spalle.

"Tutto bene?" chiese burbero

"Tutto bene" risposi non facendo caso al suo tono, mettendo il mio braccio attorno alla sua vita.

"Vado a supervisionare i preparativi per del campo" disse éomer prendendo congedo.

Boromir ringhiò qualcosa sottovoce

"Smettila" risi "te l'ho già detto che non hai nessun motivo di essere geloso"

"Questo non implica che mi dia fastidio come ti guarda e come cerchi ogni momento di essere da solo con te"

Sospirai: "E il fatto che a me lui non interessa minimamente non lo prendi in considerazione?"

Non rispose ma vidi il sorriso soddisfatto che gli balenò in volto.

"Vieni" disse poi "Gimli ha acceso il fuoco e la cena è pronta"

Forse era tutto il parlare di Haradrim degli ultimi giorni, ma dalla prima volta di molti giorni a quella parte sentivo nostalgia di casa. Non vedevo l'ora di rivedere la mia gente, riabbracciare i miei fratelli.

Gondor e HaradDove le storie prendono vita. Scoprilo ora