Faramir ed Eowyn

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Il pomeriggio prima di partire per Minas Tirith andai a cercare Boromir in biblioteca dove passava sempre alcune ore con il nostro precettore a studiare l'haradrim. Stava facendo progressi, soprattutto grazie al fatto che Jafir, il nostro precettore, ci aveva proibito di parlare l'Ovestron in sua presenza. Cosa che ci divertiva ma che faceva infuriare Boromir. Grazie a questo però ora riusciva a sostenere qualche conversazione elementare.

Mi introdussi con passo felpato in biblioteca e lo sentii leggere qualcosa in haradrim. Sembrava una sorta di trattato su come gestire le finanze di stato.

"Non potevi trovare un testo un pochino più interessante?" dissi rivelando la mia presenza. Boromir stacco gli occhi dal testo e mi guardò come se fossi Varda discesa dal cielo per liberarlo dalle sofferenze mentre Jafir sobbalzò.

"È lo stesso testo su cui ho fatto esercitare anche voi, bambina mia" disse bonariamente voltandosi verso di me. "è utile che i reali sappiano come gestire le finanze, anche se probabilmente a voi non toccherà mai"

"E ti sei mai chiesto come mai, a parte l'erede al trono, nessun'altra di noi si sia interessata a questioni di gestione finanziarie ma abbia felicemente dimenticato tutto quanto vi era scritto?"

Lui fece finta di fare una faccia offesa e mi scappò una risata. Boromir seguiva la conversazione, non capiva tutto ma dallo scintillio divertito degli occhi capii che aveva più o meno intuito il senso.

"Possiamo interrompere la lezione?" chiesi gentilmente a Jafir "Domani partiamo e abbiamo dei preparativi da finire e abbiamo bisogno anche di Boromir"

"Certo, possiamo concludere qui. Fate buon viaggio. Riprenderemo le lezioni al vostro ritorno".

Boromir si alzò sollevato e dopo aver salutato Jafir mi seguì fuori dalla biblioteca.

"Cosa dobbiamo fare?" mi chiese nel suo haradrim smozzicato

"Niente" dissi io passando all'Ovestron per riabituarmi a parlarlo "Ho fatto tutto quello che dovevo fare e mi annoiavo. Mi chiedevo se volevi allenarti con me con la spada"

"Che spada?" disse lui sorridendo

Un sorriso malizioso mi deformò le labbra "Prima quella di metallo, poi questa qui" dissi sfiorando il cavallo dei suoi pantaloni "Se avrai ancora forze a sufficienza" lo stuzzicai

Lui gonfiò il petto: "Per te questo e altro. Ti umilierò sul campo e ti farò chiedere pietà a letto"

"È una sfida, gondoriano?" restai al gioco

"Chi sfida chi?" disse Noral sbucando dal corridoio che incrociava quello che stavamo percorrendo.

"Boromir è convinto che mi batterà in duello" la informai

I suoi occhi brillarono: "Scometto invece sulla mia sorellina"

"10 pezzi?" propose Walla apparendo dietro a Noral

"Andata!" disse lei

Con loro al seguito ci dirigemmo alla piazza d'armi. Solo pochi soldati si stavano allenando e appena ci videro ci si fecero intorno scommettendo anche loro sul primo che sarebbe finito disarmato. Io e Boromir avevamo combattuto spesso fianco a fianco, ma in battaglia non avevo mai avuto molto tempo di osservare il suo stile, ero troppo impegnata a rimanere viva. Immaginai però che fosse diretto e forte, come era lui. Io invece ero più agile, lo avrei sfruttato a mio vantaggio. Pensai tutto questo mentre circolavamo lentamente in cerchio, osservandoci. Come mi aspettavo Boromir fece il primo attacco che schivai con agio. La danza delle nostre lame che si incrociavano iniziò. Mi diede del filo da torcere ma mi limitai a parare i suoi colpi per farlo stancare. Poi quando i suoi colpi di fecero più lenti e meno precisi, vidi la mia occasione e colpii. La spada di Boromir cadde a terra e io gli portai la mia al collo.

Gondor e HaradDove le storie prendono vita. Scoprilo ora