Il rapimento

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pic: timbenjaminart

Lilith POV

I nostri uomini danzavano e cantavano intorno al fuoco. Io e mia sorella sedute sui cuscini battevamo le mani a tempo, i bicchieri di vino posati accanto a noi su un tappeto colorato. Anche quello mi era mancato, il vino. Non capivo come a tutti questi nordici piacesse così tanto la birra.

Improvvisamente due braccia mi abbracciarono da dietro. Feci per dare una gomitata al mio assalitore ma poi una voce che conoscevo bene disse: "Ecco dov'eri finita". Sentii la sua barba corta grattare sulla mia guancia e un brivido mi scese lungo la schiena. 

"Boromir!" esclamai sorpresa

Lui mi sorrise furbo sedendosi accanto a me con un braccio intorno alla mia vita.

"Sei scappato dalla festa di tuo padre?"

"Sono rimasto per ben due ore, possono bastare. Inoltro sono quasi tutti troppo ubriachi per notare la mia assenza" replicò lui

"Qual buon vento..." disse Noral, ordinando di portare un bicchiere di vino anche per Boromir. "Mia sorella mi ha detto che qui avete poco gusto per quando riguarda gli alcolici. Ora rimediamo" disse porgendogli un calice. Risi notando il suo sguardo illuminarsi dopo il primo sorso. "Buono" confermò.

Rimase con noi fino alla fine delle festa qualche ora dopo. Gli avevo tradotto all'orecchio quasi tutte le canzoni che erano state cantate e lo avevo anche trascinato in un ballo. Sorprendentemente di haradrim avevano accolto l'uomo di Gondor senza battere ciglio, cosa della quale ero grata. Probabilmente il non sapere di chi era figlio, e il buon senso di Boromir di non indossare insegne, aveva aiutato.

"Posso rapirti ora?" sussurrò lui mentre la gente iniziava a disperdersi

"Pronto a subire l'ira di tuo padre?" risposi

"Tutto per te"

"Fai in modo di farmi riavere mia sorella domani mattina tutta intera, gondoriano" disse mia sorella allegamente ritornando verso la sua tenda.

"Agli ordini" rispose lui

Mi condusse al suo cavallo e mi fece montare in groppa  davanti a lui.

Le guardie ai cancelli inferiori della città lo riconobbero subito e ci fecero passare senza fare domande. Lasciammo i cavalli nel penultimo cerchio della città e Boromir mi condusse per una lunga scala che conduceva su fino all'entrata della cittadella. Mi fece entrare da un'altra porta rispetto a quella che portava nella sala del trono e percorremmo un lungo corridoio scuro. Boromir aprì una porta sulla sinistra, salimmo un'altra rampa di scale. Il piano superiore aveva due porte. Boromir aprì quella alla sua destra prendendomi la mano e trascinandomi dentro con lui.

La sua stanza era ampia, con un grande letto a baldacchino da un lato, una scrivania dall'altro e al centro una porta finestra che dava su un balconcino. A sinistra intravidi un'altra porta che probabilmente era quella del bagno. A destra c'era un camino con il fuoco già acceso e davanti due poltroncine accanto a un piccolo tavolo. Le candele illuminavano dolcemente il tutto. 

"È la tua camera? Mi piace" dissi girandomi verso Boromir che intanto aveva chiuso la porta.

"Sono contento che ti piaccia" disse lui con un sorriso mentre appoggiava le sue mani sulle mie spalle facendole poi scivolare lungo le mie braccia fino a prendermi le mani mentre io mi avvicinavo a lui e le nostre bocche si univano.

"Mi piace quando non hai l'armatura" sussurrai sentendo il calore della sua pelle attraverso la tunica leggera lasciai scendere le mie labbra lungo il suo viso per baciargli l'incavo del collo e sentii un gemito mentre Boromir mi tirava più vicino a sé, sedendosi sul letto con me in grembo. Allacciai le gambe attorno alla sua vita sentendo il membro che si inturgidiva.

"Non pensi che dovremmo liberarlo?" sussurrai accarezzandolo con una mano per poi scivolare via rapida, portandogli la mano sul petto e facendolo sdraiare sul letto.

"Mi farai impazzire, donna" disse lui con voce roca mentre gli sfilavo i pantaloni

"è esattamente quello che voglio fare" dissi io con un sorriso malizioso prima di iniziare a giocare con le mie mani e poi con la mia lingua. Lasciai ancora andare quando sentii che era quasi al limite e sentii le sue mani che scendevano sulle mie spalle, mi sollevavano di peso sbattendomi sul letto. Mi baciò con urgenza, il suo peso sopra di me. Prese le mie mani, sollevandomele oltre la testa. Inarcai la schiena contro il suo petto. Infilò le mani sotto la mia tunica e con un unico movimento fluido me la sflilò. Prese un seno con la mano, l'altro con la bocca, mordendo e leccando prima un capezzolo e poi l'altro. Mi inarcai ancora di più contro di lui, infilandogli le mano sotto la tunica accarezzandogli l'ampia schiena, tracciando con le dita le cicatrici di mille battaglie. Gli tirai su la tunica e lui si staccò un attimo da me per permettermi di sfilargliela da sopra la testa. Le sue mani, rapide mi tolsero, quasi strappandoli, i pantaloni e fu subito sopra e dentro di me. Gli allacciai le gambe dietro la schiena, seguendo il suo ritmo, gemendo di piacere.

Raggiungemmo il culmine in sincrono. Boromir rotolò sulla schiena tirandomi sopra di sé. Io appoggiai una mano sopra l'altra sul suo petto e poi vi posi il mento, in modo da portelo guardare.

"Mi sei mancato" dissi

"Anche tu Lilith" rispose accarezzandomi i capelli, giocando con la mia treccina "Temevo per te, e avevo paura che non mi avresti mai perdonato"

"E invece è tutto andato bene...anche se spero che prima di dare giudizi imparerai di più sulla mia gente e sulla mia cultura. Questa sera ti hanno accolto come uno di loro"

"Promesso" disse lui e così considerai chiusa la discussione. Capivo che era davvero dispiaciuto delle sue parole anche se non potevo biasimarlo. Anche per me era difficile abituarmi a pensare a Gondor come a un alleato. 

Gondor e HaradDove le storie prendono vita. Scoprilo ora