Sono furiosa.
Dopo che Rachele aveva proposto a Dario questo strano rapporto di amicizia e piacere, lui era venuto da me e ci aveva anche provato in modo sfacciato e senza ritegno.
Ma che problemi ha?
Oggi lui e Rachele devono vedersi, perché lei ha intenzione di spiegargli ciò che aveva detto a me: ci è rimasta male che lui non abbia avuto rispetto dei suoi sentimenti e che per quanto le riguarda, lui può anche non farsi più vedere.
Io ho chiamato le ragazze e ho confessato tutto, avevano ragione ed è giusto che lo sappiano, infatti evidenziano entrambe il problema e la cosa mi rattrista ancora di più.
Esco di casa presto e vado a lavoro, ma di ritorno trovo una bella sorpresa.
Dario sta uscendo dal condominio nel quale abito e fortuitamente ci troviamo faccia a faccia.
Dall'espressione del suo viso, penso abbia appena finito di parlare con Rachele, sembra un cane bastonato.
- Hey eccoti! - mi dice appena capisce che sono io. - Avrei bisogno di parlare con te. - gli rido in piena faccia ed entro, ma lui mi segue.
- Che significa questo? Adesso che cavolo ti prende? - prima che io possa entrare in casa, mi si piazza davanti e mi blocca il passaggio.
Lo guardo scocciata.
- Mi dici perché ti comporti in modo strano? Prima non vuoi che mi avvicino, poi non rispondi ai miei messaggi e ora non vuoi nemmeno parlarmi, ma che ti prende? - sembra stizzito.
- Ti facevo un ragazzo intelligente sai!? - dico retorica. - Pensavi davvero che io e Rachele non avremmo mai parlato del vostro piccolo patto? - lui mi guarda confuso.
- Dario, ricorda che chi troppo vuole, nulla stringe. -
- Adesso ti metti a fare la bambina? - mi fissa le pupille.
- Le avevi detto che ti andavano bene incontri intimi occasionali, e sarei io quella strana? - comincio ad alterarmi.
Mi fissa, non parla, quasi bloccato dalle parole che gli ho detto, evidentemente non se lo aspettava.
Cerca di mettere insieme una frase di senso compiuto, quando alla fine sbotta.
- E che ci sarebbe di male? - urla. Mi blocco.
È cosciente di ciò che ha fatto e nemmeno prova a trovare una scusa per salvare la situazione.
- Di male c'è che dopo un giorno mi hai baciata! - la rabbia ormai è tanta.
D'improvviso abbassa il viso.
- Io e Rachele abbiamo un rapporto strano, ti prego cerca di capire. - ha smesso di urlare.
- E cosa dovrei capire? - mi esce una domanda del tutto retorica.
In quel momento penso che se non ha fatto il passo fino ad ora, probabilmente dovrei farlo io, dirgli tutto, che mi piace, che aspettavo qualcuno come lui nella mia vita, ma poi mi calmo e ragiono meglio, non avrebbe più senso ora, perché chiaramente lui non è in cerca di una relazione, ma punta a qualcosa di fisico che io non posso dargli, perché non sono il tipo. Non riesco ad azzerare le mie emozioni, non vado a comando e dato che comincio a provare qualcosa di veramente forte per lui, forse è meglio bloccare tutto sul nascere.
Lui adesso è in silenzio qui, davanti a me, mi fissa.
- Fammi un favore Dario, non farti più vedere. -
Abbassa lo sguardo ancora e si porta le mani al viso, scuote la testa.
- Non farmi questo. - gli sento dire. - Ti prego. - conclude.
Ma ormai penso sia la miglior decisione, prima che la cosa mi faccia ancora più male.
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Caro D(i)ario. /COMPLETA/
FanfictionSei l'oceano, mi hai trascinato dentro e poi mi hai spinto fuori, e nonostante tutto, in te vorrei affogare.