DARIO POV
Una frase detta in un momento di rabbia e gelosia, eppure piena di odio e cattiveria, non nei suoi confronti, ma nei miei, che seppure la desideravo tanto, non riuscivo ad averla per me e la stavo gettando nelle braccia di un altro, che oltretutto non meritava di possedere nemmeno un suo capello.
Mi porto le mani al viso, Valeria ancora mi guarda.
- Come faccio? - chiedo più a me stesso che a lei.
- Dario, io non so cosa si prova ad essere te, non so cosa ti dice quel cervello, ma dille cosa hai in quella testa, perché credimi, qualsiasi cosa le dirai non cambierà ciò che lei prova per te. - cerca di spronarmi. - Diglielo che quella frase in realtà nasconde tutt'altro! -
- Devo! - questa volta me lo impongo.
Mi volto a guardare Valeria e capisco di dovere agire subito.
Ci salutiamo e la ringrazio con tutta la gratitudine del mondo, se riuscirò nel mio intento, sarà tutto merito suo.
Vado da Sofia e mentre guido penso a tutte le cose che le potrei dire e capisco che sembrano tutte cose sbagliate, perché non sono spontanee, così smetto di pensare, mi concentro sulla strada, guardo gli alberi, le case che ormai sono diventate estremamente familiari.
Arrivo sotto casa sua e capisco di dover cominciare a respirare profondamente quando sento il mio cuore battere davvero forte.
Sono davanti casa sua e sto per bussare, ma sono in preda al panico, volto le spalle, le poggio sulla porta ancora chiusa e mi lascio andare, scivolando fin giù al pavimento.
Prendo un profondo respiro e a voce alta le dico la più sincera verità, sperando che lei possa sentirmi.
- C'è qualcosa dentro di me che è sbagliato e non ha limiti e c'è qualcosa dentro di te che è sbagliato e ci rende simili. -********
SOFIA POV
Sono seduta sul divano col telefono in mano da quando Valeria ha annullato la serata, non ho avuto nemmeno la voglia di togliere il vestitino che avevo scelto per questa sera, sono ancora truccata e non ho alcuna intenzione di alzarmi da qui.
Mentre sono intenta a guardare un video su YouTube però, sento un rumore, un piccolo tonfo e poi qualcosa che sfrega sulla mia porta di casa, quasi come se qualcosa stesse scivolando su di essa.
Mi alzo e vado verso di essa e mentre mi avvicino sento una voce, una frase.
"C'è qualcosa dentro di me che è sbagliato e non ha limiti e c'è qualcosa dentro di te che è sbagliato e ci rende simili."
Lui è lì fuori e le sue parole sono chiare, scandite, vere.
Ho sempre pensato di essere simile a lui, solo che io ero riuscita a superare il mio problema con le mie emozioni, elaborandole, rendendole reali, lui invece era ancora bloccato lì e io non riuscivo a capire le sue vere intenzioni a causa di queste sue difficoltà.
Per fargli capire che sono lì e che ho sentito ciò che ha detto, busso alla porta.
Di rimando sento anche le sue nocche, con calma apro l'ostacolo che ci divide e lo trovo seduto per terra, a gambe conserte che per la prima volta mi guarda dal basso.
- Possiamo parlare? - mi dice.
Annuisco e mi siedo anche io lì, di fronte a lui.
Siamo io e lui, solo noi.

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Caro D(i)ario. /COMPLETA/
FanfictionSei l'oceano, mi hai trascinato dentro e poi mi hai spinto fuori, e nonostante tutto, in te vorrei affogare.