3.

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Il fine settimana è finalmente arrivato e questa sera io e le ragazze abbiamo deciso di andare a ballare nello stesso locale dello scorso sabato. Non vedo l'ora.
Mi preparo: trucco, capelli sciolti e un vestitino grigio abbastanza corto.
Valeria passa a prendermi e dopo aver prelevato anche Noemi, andiamo al locale.
È agosto e fa un caldo da non credere, in un attimo mi pento di non aver legato i capelli, e mentre cerco disperatamente nella borsetta un elastico, sento Noemi borbottare.
- Sof, ma quello non è il tipo che qualche giorno fa era fuori da te? - mi volto e appena metto a fuoco, riconosco un ragazzo alto, tra quelli che sono in fila.
- Si, è Dario. - quasi come se mi avesse sentito pronunciare il suo nome, si volta e mi vede, alza la mano e dopo poco lo vedo avvicinarsi con due suoi amici.
- Buonasera. -
La sua voce profonda sembra avermi toccato le ossa.
- Ciao. - gli sorrido.
Mi volto verso le ragazze e le presento, lo stesso fa lui con i suoi due amici, Francesco e Nicolas.
Quando il buttafuori ci fa cenno di entrare, decido di fare la carina.
- I ragazzi sono con noi. - L'omone che ho di fronte fa cenno che va bene e così i ragazzi possono entrare.
Mi sento cingere la vita, mi volto e il viso di Dario è vicino al mio orecchio.
- Sei gentile, dovrò sdebitarmi. - mi sussurra.
- Ci stai provando con me? - gli chiedo sorridente.
- Se fosse così, sarebbe un problema? - sorride anche lui.
Decido di non rispondere, faccio spallucce e mi allontano, lasciandolo nel dubbio.
Le ragazze sono già intente a prendere un drink, così mi avvicino, faccio lo stesso.
Mi diverto, comincio a ballare, rido con le ragazze, è davvero liberatorio e mi sento leggera.
Mi allontano per prendere da bere, e verso il bar mi accorgo che Dario è seduto su uno dei divanetti e guarda nella mia direzione, alza il bicchiere che ha tra le mani, come a volermi dedicare un brindisi. Devio e mi avvicino a lui.
- Non sembra tu ti stia divertendo? - gli dico all'orecchio, non riuscendo a sovrastare la musica.
- Non è il mio posto questo. - mi risponde.
- E quale sarebbe il tuo posto? -
- Ovunque si possa parlare, senza urlare così tanto. - la sua risposta mi fa sorridere.
Effettivamente non sembra un tipo da discoteca.
- E allora cosa ci fai qui? -
- Faccio il buon amico. Francesco doveva incontrare una ragazza. - ancora una volta mi fissa.
Dario ha uno sguardo interessante, misterioso, il classico da bel tenebroso.
I suo occhi hanno un tocco delicato, nonostante sembri voglia scavarmi nell'anima ogni volta che mi guarda e io non so perché ma lo lascio fare.
Sta per chiedermi qualcosa, quando qualcuno lo interrompe.
- Dario andiamo! - è il suo amico Francesco.
Si dicono qualcosa nell'orecchio che io non riesco a capire per la musica troppo alta.
Si volta verso di me, mi si avvicina, mi stringe un fianco.
- Devo andare, ma ci vediamo presto. - gli sorrido e lo lascio andare.
Chissà cosa stava per chiedermi!?


Caro D(i)ario. /COMPLETA/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora